Che il calcio abbia ormai (s)venduto tutto alle logiche e alle abitudini della finanza, non è certo un mistero. Lo sappiamo da tempo. L’esonero di Fonseca, al di là dell’aspetto tecnico, ha però rivelato un nuovo elemento: la formula del contratto. Sembra infatti che il tecnico portoghese avesse sì firmato un triennale fino al 2027, ma in caso di esonero entro il 31 dicembre sarebbe stato pagato solo fino a giugno 2025 e non per tutta la durata dell’accordo. In pratica, Fonseca aveva accettato una specie di periodo di prova di 6 mesi, simile a quello di coloro che vengono assunti da una qualsiasi azienda. Non l’ha superato. Amen.
Anzi, bene per lui che, a differenza dei dipendenti non confermati, potrà comunque contare su altri sei mesi di stipendio garantito. Ma il punto è un altro. I boomer ricorderanno quel periodo storico in cui si parlava di finanza creativa. All’epoca, la definizione sembrava quasi un ossimoro. Sembrava. Perché la finanza ha poi dimostrato di avere una capacità di immaginazione come pochi. E l’ha trasferita nel calcio con le sue clausole, le sue sigle, le postille, i codici, gli acronimi, la contrattualistica che prima cita il ‘900 (periodo di prova di Fonseca) e poi si inventa formule astruse.
Ci sono club al mondo che ancora prendono denaro per centrocampisti venduti 12 anni prima. E diciamocelo: chi è in grado di spiegare completamente i meccanismi della recompra? Forse neppure gli stessi autori, proprio come quei trader che piazzavano i derivati senza neppure conoscerne la struttura. Questo approccio, tuttavia, gioca spesso contro chi lo mette in pratica credendo di essere il più furbo di tutti (The smartest guy in the room per dirla alla Wall Street).
Può un club come il Milan assumere un allenatore in prova?
E siamo sicuri che qualche calciatore insoddisfatto non fosse al corrente di quella clausola? Forse sì, forse no. In ogni caso, bisognerà tirar fuori subito altri milioni di euro. Può un allenatore far giocare pochi minuti un attaccante di spicco per motivi contrattuali (caso Griezmann nella contesa fra Atletico e Barca)? Di episodi del genere ormai se ne contano a bizzeffe e i famosi accordi sui diritti di immagine di De Laurentiis, che tanto fecero discutere, oggi al confronto fanno tenerezza. Prepariamoci ad una nuova era, nella quale tecnologia (attraverso l’immancabile AI), ricerca e finanza si intrecceranno sempre di più per dar vita a regolamentazioni bizzarre.
Parliamo di Sergio Conceição, per esempio. Appena sbarcato a Linate, il tecnico portoghese ha siglato il contratto con il Milan integrato da una clausola innovativa: l’assoluto divieto di parlare, in qualsiasi forma, con il proprio figlio Francisco che gioca nella Juventus. Il telefono dell’allenatore è già stato messo sotto controllo, previa autorizzazione dell’interessato. Motivi di rivalità sportiva? Assolutamente no. La Juventus è una società quotata in Borsa e semplici frasi quotidiane (“ho litigato con Cambiaso in allenamento” o “mi sono rimaste le lasagne sullo stomaco”) potrebbero condizionare i risultati sul campo e le oscillazioni sul mercato. Cardinale e Furlani, prudenti, vogliono rimanere fuori da eventuali sospetti.
Anche Claudio Lotito sta salendo di livello. A Nuno Tavares, impressionante nel girone d’andata per potenza, energia e progressione, il presidente laziale ha offerto un bonus ad hoc: se riuscirà a correre con la stessa intensità per 18 km a partita (quindi anche durante l’intervallo e per mezz’ora dopo la fine gara), al giocatore verrà riconosciuto un ricco premio (pagato però da un club acquirente ancora da stabilire).
I Friedkin, scottati da questa annata deludente, puntano invece sulla comunicazione. Con effetto immediato, ad ogni giocatore della Roma verrà inflitta una multa salatissima se pronuncerà la parola giallorossi. Perché? Perché ricorda troppo De Rossi, figura diventata controversa a Trigoria. Le somme raccolte verranno inviate ad una società di asset management con sede nel Delaware e reinvestite in una start up impegnata nelle energie sostenibili.
A livello internazionale, si rafforzano i legami fra il nostro Paese e l’Indonesia. Dopo l’esperimento di Como, un fondo locale sta trattando per acquisire il pacchetto di maggioranza del Bari. Il motivo, come indicato nella lettera di impegno, è la chiara assonanza linguistica fra “Bali” e “Bari”. Dalle prime indiscrezioni trapelate, anche qui i giocatori dovranno rispettare obblighi contrattuali specifici. L’intera rosa dovrà vivere durante la settimana nell’isola (obiettivo: creare rapporti costanti con la fanbase) e tornare in Italia solo in occasione delle partite.Questo per 38 settimane all’anno.
E come non citare l’operazione che ormai tutti si attendono? Manca poco. Ci siamo quasi. Il verdetto sul Manchester City è alle porte. Se andrà come si pensa, scenderà in campo direttamente lui: Elon Musk. I citizens diventeranno suoi e il club si trasformerà in una automotive/tech/financial/entertainment company. Presentazione su Marte. Allenatore Mario Draghi.
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