«Attesa per un tempo nuovo, pace grida la sua urgenza. Mai più donne come vittime. Angoscia per Cecilia Sala»

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Meloni sente Mattarella: apprezzate parole sul patriottismo

«Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un cordiale colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del quale ha espresso al Capo dello Stato l’apprezzamento personale e del Governo per il messaggio di fine anno».

Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi in cui si spiega che nel corso del colloquio la premier «ha apprezzato il richiamo del Presidente al valore fondante del patriottismo, come motore dell’azione quotidiana e sentimento vivo che muove l’impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale»

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Mattarella, Tajani: “Conferma impegno Italia per nuova stagione in Mo e Ucraina”

«Pace, giovani, speranza, rispetto. Le parole del Presidente Mattarella confermano l’impegno dell’Italia per costruire in Medio Oriente ed in Ucraina una nuova stagione che garantisca una #pace giusta. E assicurano azioni concrete per dare ai giovani la #speranza di costruirsi un futuro senza lasciare il Paese. Questa è anche la volontà del governo. #Rispetto anche per ribadire che la pena per i detenuti è perdita della libertà e non della dignità”. Lo scrive su X il vicepremier e leader di Fi, Antonio Tajani.

FdI: “Tutti possono riconoscersi nelle parole di Mattarella”

«Come ogni anno dal presidente Mattarella giungono parole in cui tutti gli italiani possono riconoscersi. Il desiderio di pace, il rispetto come elemento fondamentale del vivere civile e soprattutto il richiamo all’importanza fondamentale della libertà di informazione, per la quale giornalisti perdono la vita, ma che taluni ritengono vada sacrificata per presunte altre esigenze. E poi i temi dei giovani, della sicurezza sul lavoro e della sanità”. Lo dichiarano in una nota i capigruppo di Fratelli d’Italia al Senato e alla Camera, Lucio Malan e Galeazzo Bignami. «Temi – rimarcano – che fin dall’ottobre 2022 stanno incontrando l’attenzione e l’impegno del Governo, che giorno dopo giorno sia in Italia e sia all’estero sta rafforzando il suo consenso e la sua autorevolezza. Al presidente della Repubblica va il ringraziamento per le sue parole e per il suo ruolo di custode dei valori della nostra Costituzione».

Salvini: “Mattarella auspica la pace, ho fiducia in Trump”

«Grazie al Presidente Mattarella che, oltre a sottolineare risultati incoraggianti per l’Italia come occupazione, export e turismo, auspica la fine dei troppi conflitti nel mondo. È una speranza che condividiamo calorosamente, e in questo senso riponiamo grande fiducia nella nuova amministrazione americana targata Donald Trump». Lo afferma il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini dopo il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Fontana: “Grazie a Mattarella per parole di pace”

«Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferma ancora una volta la profonda attenzione verso i temi che toccano la vita dei cittadini e che sono determinanti nell’affrontare l’oggi e il domani. In un momento storico complesso, il richiamo alla partecipazione democratica e alla costruzione di una pace che sia sinonimo di giustizia e rispetto delle libertà rappresenta un messaggio fondamentale per il futuro del nostro Paese e della comunità internazionale. Nel ringraziare il Presidente Mattarella per le sue parole di pace, condividiamo pienamente l’invito a un impegno collettivo per affrontare le sfide con responsabilità e speranza. In questa occasione giungano a tutti gli italiani i miei più sinceri auguri, con un pensiero commosso a Sammy Basso, come citato dal Presidente Mattarella, che ci esorta a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

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La Russa: “Da Presidente messaggio forte e chiaro”

«Dal Presidente Sergio Mattarella anche quest’anno arriva un messaggio forte e chiaro su tutti i temi più rilevanti della Repubblica: dalla pace ai femminicidi, dalla violenza alla necessità di coltivare il rispetto verso il prossimo, fino al senso di patriottismo declinato nell’assunzione di responsabilità di chi opera in teatri operativi difficili o nel campo della sicurezza delle nostre piazze, nel rispetto dei valori costituzionali. Mi unisco a lui negli auspici manifestati e agli italiani nel volgere al Capo dello Stato i migliori auguri di buon anno». Così Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica.

Mattarella: “La Liberazione è fondamento della Repubblica”

«Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia. Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno.

Mattarella: “La speranza siamo noi, non l’attesa inoperosa”

«Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra. Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, concludendo il tradizionale discorso di fine anno.

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Mattarella: “Patrioti immigrati che adottano valori Carta”

«È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno.

Mattarella: “Basta con la barbarie di uomini che uccidono donne”

In Italia troviamo valori, coraggio e comportamenti positivi come «nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi. Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno.

Mattarella: “Detenuti devono poter respirare un’aria diversa”

«I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tradizionale discorso di fine anno.

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Mattarella: “Lunghe liste d’attesa e troppi rinunciano a cure”

«La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Messaggio di fine anno.

Mattarella: “La spesa in armi è 8 volte quella per il clima”

«La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Messaggio di fine anno.

Mattarella: “Mai come adesso la pace grida la sua urgenza”

«Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tradizionale discorso di fine anno.

Mattarella: “Auguri agli italiani, speriamo in tempo migliore”

«Questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero. Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tradizionale discorso di fine anno. «Facciamo i nostri auguri – prosegue – e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri».

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Orario e dove vederlo

Il messaggio di Mattarella sarà trasmesso alle 20.30 a reti unificate sui principali canali televisivi (Rai, La7, Canale 5 di Mediaset) e in streaming sul canale YouTube della Presidenza della Repubblica, sui social ufficiali del Quirinale e in diretta testuale e streaming sul sito de Il Messaggero.it

Mattarella, l’invito ai cittadini, nutrire la democrazia

La democrazia si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali: non è fatta solo di regole ma si nutre della partecipazione dei cittadini. Questo è stato il filo conduttore di molti interventi del presidente della Repubblica è questo sarà in sostanza uno dei messaggi che Sergio Mattarella cercherà di trasmettere agli italiani nel suo tradizionale discorso di fine anno. Un intervento, alle 20.30 a canali unificati, che lancerà gli italiani nel cuore dei festeggiamenti di San Silvestro iniettando un pizzico di riflessione, tra cenoni e spumanti, con l’obiettivo di tenere ben saldi nella coscienza collettiva nazionale principi e valori. Non ci si devono aspettare argomenti da retroscena o da nota politica, fanno sapere dal Quirinale. Ma questo sarà il decimo discorso di fine anno di Mattarella ed è ormai chiaro che il presidente vuole andare dritto al cuore degli italiani volando alto, sopra i partiti ma senza rinunciare a richiami etici. Da anni il presidente si batte per puntellare la partecipazione degli elettori al voto, per ricordare quanto una comunità sia forte se si riconosce, se è solidale, se affronta i problemi tenendo bassi i toni. Il 2024 è stato un anno difficile e il presidente lo ricorderà. Alla guerra in Ucraina si è aggiunto il collasso del Medio Oriente, immagini di stragi violente, da quella del 7 ottobre in territorio israeliano a quelle di Gaza ed oggi anche di Beirut. La pace quindi. Inevitabile parlarne ma senza demagogia. Mattarella indicherà la necessità di trovare una via per la pace che però non sia solamente rappresentata dalla sterilizzazione dei conflitti ma una pace capace di difendere i diritti e di restituire giustizia. Non solo ombre però. Il capo dello Stato non mancherà di infondere fiducia, di citare le cose che funzionano e di quanto una comunità coesa ed equa sia il vero motore della crescita. Poi, come sempre, il Quirinale non può che registrare le cose che non vanno in casa nostra e l’elenco del 2024 purtroppo non è diverso dal passato: ad esempio la sicurezza e il numero ancora inaccettabile di morti sul lavoro, il precariato, le difficoltà dei giovani costretti a cercare lavoro all’estero, i femminicidi inarrestabili. Ci si attende quindi un discorso chiaro e colloquiale, con lo stile asciutto e diretto che lo ha sempre caratterizzato. Probabilmente in piedi con dietro le due bandiere che lo definiscono, quella italiana e quella europea. Una scelta stilistica che segna la volontà di raggiungere il più ampio numero di persone possibile e attraverso la quale messaggi universali come la ricerca della pace, il contrasto alla violenza e il riconoscimento delle libertà altrui sono sempre in primo piano.





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