Internet, attraverso l’enorme consumo di energia, rappresenta una delle cause principali delle emissioni globali. L’adozione di fonti energetiche rinnovabili e pratiche più sostenibili può ridurre significativamente il suo impatto sull’ambiente
Internet è “la più grande macchina alimentata a carbone del mondo”. A scriverlo è una associazione ambientalista americana che si pone l’obiettivo di rendere il web un sistema a zero emissioni nette di carbonio entro il 2030, la Green Web Foundation.
Ma perché qualcosa di così intangibile come internet dovrebbe essere tanto impattante per l’ambiente e il riscaldamento globale? Presto detto.
Internet e l’impatto energetico
L’infrastruttura digitale globale richiede enormi quantità di energia per alimentare data center, server e reti di trasmissione. Purtroppo, gran parte di questa energia proviene ancora da fonti fossili, inclusi il carbone.
Il carbone è la più dannosa tra le fonti fossili. Ma anche petrolio e gas naturale sono particolarmente dannosi per l’ambiente. Il motivo? Il loro utilizzo massiccio per produrre energia rilascia grandi quantità di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra nell’atmosfera.
Questi gas intrappolano il calore del sole, causando un riscaldamento globale e le temperature più alte del mare e dell’atmosfera causano i cambiamenti climatici che stiamo tristemente imparando a conoscere.
Tornando all’impatto delle fonti fossili su internet, secondo il Global Carbon Project una semplice ricerca su Google genera oltre 2 grammi di CO2. Sebbene sembri una quantità trascurabile, l’utilizzo medio di un motore di ricerca da parte di una singola persona in un anno può produrre circa 135 chilogrammi di CO2.
Ogni visualizzazione di una pagina Web emette circa 1,8 grammi di CO2. Su scala globale, Internet produce circa 4 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, rappresentando circa il 10% delle emissioni globali.
Le proiezioni per il 2040 prevedono un aumento fino al 14% delle emissioni globali a causa della crescente domanda di traffico dati e dello sviluppo di tecnologie come l’intelligenza artificiale, che richiedono potenza di calcolo elevata.
L’impatto ambientale di Internet e le possibili soluzioni
Sebbene i singoli utenti possano fare la loro parte per diminuire l’impatto dell’utilizzo di internet (e dell’Intelligenza artificiale) sul clima e l’ambiente, una soluzione vera può arrivare solo dalla modifica delle fonti energetiche utilizzate per produrre l’energia.
Di recente due tra le più grandi aziende impegnate nello sviluppo dell’intelligenza artificiale hanno fatto sapere di voler puntare sull’energia nucleare per sviluppare i propri programmi.
Microsoft ha siglato un accordo per riaprire l’Unità 1 di Three Mile Island, una centrale nucleare famosa per un incidente nel 1979, per alimentare i suoi data center ad alto consumo energetico.
Dall’altra parte Google ha firmato un accordo per utilizzare una flotta di mini reattori nucleari SMR per alimentare i suoi data center, garantendo energia continua per sostenere la crescita dell’Intelligenza Artificiale.
Poi resta l’opzione dell’utilizzo di fonti rinnovabili come l’eolico e il fotovoltaico da cui non si può prescindere in alcun piano di transizione energetica.
Internet e clima, cosa possiamo fare noi?
Oltre alle politiche globali per incentivare l’uso di energie rinnovabili nei data center, anche i singoli utenti possono adottare pratiche più sostenibili:
- Evitare lo streaming continuo: Scaricare le canzoni preferite su un dispositivo per ridurre il numero di richieste ai server.
- Gestire le email con consapevolezza: Una email semplice produce 4 grammi di CO2, ma un allegato pesante può moltiplicare l’impatto. Usare l’opzione «Rispondi a tutti» solo quando necessario.
- Usare il Wi-Fi: La rete Wi-Fi consuma meno energia rispetto alla rete dati del telefono.
- Limitare i giochi online: Evitare sessioni prolungate di gaming online con persone di altre parti del mondo, poiché il consumo energetico può essere equivalente a quello di un elettrodomestico.
Più in generale è necessario un utilizzo consapevole di internet, per comprendere quando il suo utilizzo è davvero utile e necessario e quando, invece, se ne può fare a meno.
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