«La priorità è rinforzare la difesa e sfoltire l’organico»

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Dopo più di due mesi lontano dai microfoni – condizionato anche dalla squalifica di 45 gironi inflitta dalla FIGC e terminata poche ore dopo la trasferta di Cittadella – il direttore sportivo granata Marcello Pizzimenti è tornato a prendere la parola per tracciare un bilancio delle prime 20 giornate di campionato e soprattutto per parlare di mercato a un paio di giorni dall’inizio della finestra invernale di trattative (2 gennaio 2025 – 3 febbraio 2025).

Direttore, quale strategia ha deciso di adottare sul mercato?
«Bisogna sicuramente ridurre la rosa perché c’è qualche ragazzo utilizzato poco ed è giusto che vada a giocare. Dopo una consultazione con l’allenatore ho inviato una breve e-mail alla società per segnalare cosa serve: indubbiamente un difensore centrale per fare fronte all’infortunio di Rozzio, poi andremo avanti con la linea che decideremo insieme. Anche in altri reparti possono servire dei piccoli interventi per migliorare la squadra».

La stagione di Rozzio rischia di essere già finita?
«Assolutamente no, dovrebbe rientrare tra fine febbraio e inizio marzo ma quando si è reduci da un intervento i tempi possono allungarsi oltre la prognosi quindi non possiamo rischiare di farci cogliere impreparati. È meglio essere cauti e avere un giocatore in più».

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Che profilo state cercando in difesa?
«La direzione da prendere la detta il mercato e non noi purtroppo. Se potessi prenderei un top player di Serie A ma sapete benissimo che il mercato ha tante variabili, noi però abbiamo lavorato per avere più possibilità di arrivare al centrale che migliori il reparto e comunque garantisca un potenziamento».

Marcandalli è un sogno proibito?
«Sì, è il primo che ho ma la richiesta è stata rimandata al mittente. Nell’ultimo anno la sua crescita è stata talmente esponenziale da non essere più considerato un giocatore da Reggiana nel senso che ha ricevuto richieste più importanti della nostra e i suoi procuratori le stanno valutando. A gennaio bisogna prendere giocatori che si conoscono bene e lui è un sogno proibito: onde evitare fraintendimenti confermo che non può venire a Reggio. Ma sarebbe stato bello…».

Una Reggiana a metà classifica diventa più appetibile per i giocatori in cerca di una sistemazione?
«Sicuramente siamo visti con un occhio diverso ma a noi interessa soprattutto trovare un equilibrio e una costanza nell’atteggiamento. Possiamo solamente migliorare».

Le ultime due vittorie possono modificare i vostri piani?
«Assolutamente no. Per le ultime due vittorie bisogna dare merito ai preparatori per la grande prestazione fisica dei ragazzi e all’allenatore che ha lavorato tanto sulla parte tattica, ciò non toglie che ci siano alcune lacune nel gruppo squadra da colmare. Bisogna sostituire Rozzio e se riusciamo a sistemare qualche altro reparto siamo a posto».

Se dovessero mancare Sersanti o Ignacchiti, con chi si potrebbero sostituire?
«Portanova nasce mezzala e ha svolto tale ruolo anche in precedenza, lo stesso si può dire di Kabashi e Reinhart quindi le alternative ci sono. Indubbiamente stiamo valutando diverse aree di intervento per costruire una squadra senza doppioni ma con soluzioni migliori in caso di assenze per squalifica o infortuni».

Non è rischioso adattare alcuni giocatori in ruoli dove non rendono al meglio?
«Nelle emergenze si deve fare così, ma chiaramente stiamo valutando anche di potenziare questi ruoli. È un’analisi che faremo al rientro dopo la pausa».

Pettinari e Kabashi, reintegrati da pochi mesi, potrebbero partire?
«Molto dipende dal loro umore. Sono giocatori importanti, valuteremo al rientro chi è contento e chi no».

Potrebbero uscire anche giocatori arrivati in prestito ma che stanno trovando poco spazio come Štulac e Okwonkwo?
«Abbiamo richiesto di non parlare del mercato con i procuratori e i giocatori nelle ultime settimane per rimanere concentrati: lo faremo al rientro perché so che in questi giorni mi arriveranno le telefonate dei procuratori. Il mercato in uscita dipende anche dal volere dei giocatori: io non voglio scontenti in squadra ed eventualmente agevolerò le uscite. Štulac è entrato ieri nel secondo tempo e secondo me nel girone d’andata si è visto poco anche per merito di Reinhart, alla fine conta quello che dice il campo. Posso dire che stiamo valutando quale potrebbe essere il percorso di crescita migliore per giocatori come Cavallini ed altri che hanno giocato meno».

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Come mai Urso non è stato sfruttato?
«Ha impiegato più tempo rispetto ai compagni per adattarsi al campionato e agli allenamenti, ma nelle poche apparizioni in cui ha giocato secondo me ha fatto bene. Il mister nel suo ruolo ha preferito puntare su giocatori di esperienza come Libutti, un jolly difensivo che conosce bene la categoria, perché la nostra situazione non dava spazio agli esperimenti e bisognava affidarsi alle sicurezze. Il periodo negativo della squadra non ha favorito l’inserimento, ma della sua situazione ne parleremo meglio al rientro: il ragazzo è stato prelevato a titolo definitivo, rappresenta un patrimonio per il club quindi valuteremo attentamente quale possa essere il percorso migliore per valorizzarlo».

Girma rientra ancora nei vostri programmi?
«Sicuramente, è un patrimonio del club. Dopo tanta inattività si può incappare in infortuni muscolari, ora lui sta lavorando per rientrare il prima possibile ma è un talento da sfruttare: lo aiuteremo in tutti i sensi per recuperare il tempo perduto e farlo tornare il Natan dello scorso campionato. Non è assolutamente sul mercato».

In generale, qualche giocatore ha chiesto di andare via?
«Sì, qualche ragazzo l’ha fatto».

A quanti elementi dovrà ammontare la rosa granata al termine del mercato?
«L’obiettivo è quello che avevo anche in estate ma non l’ho raggiunto: con 22-23 giocatori di movimento e 3 portieri mi riterrei soddisfatto, quindi parliamo di circa 26 giocatori».

Ad ogni entrata corrisponderà un’uscita?
«Oggi siamo in tanti, di conseguenza saranno più le uscite che le entrate. Ci sono diversi ragazzi da mandare a giocare, bisogna sfoltire e inserire elementi funzionali».

Il budget è già stato deciso?
«Ho presentato la mia relazione evidenziando quello che serve, ma il club si deve ancora riunire per decidere il budget».

Darà un’occhiata anche al mercato estero?
«Per la mia esperienza il mercato di gennaio è di riparazione quindi molto veloce, dopo il 31 gennaio mancano solo tre mesi alla fine del campionato perciò gli stranieri si possono prendere solamente se si ha l’opportunità di farli crescere sui 18 mesi. Interverremo prendendo giocatori italiani o stranieri che conoscono bene l’Italia e non hanno bisogno di adattarsi al campionato e conoscere la lingua. A luglio e agosto c’è più tempo per lavorare in questo senso, a gennaio invece c’è bisogno di giocatori già pronti».

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Avete già iniziato a trattare i vari rinnovi? Ci sono titolari come Rozzio, Bardi, Sampirisi e Libutti in scadenza a giugno…
«I ragazzi sanno che la nostra linea dopo una certa età è quella di ragionare anno per anno: con loro ne parliamo spesso e lo faremo dopo la chiusura del calciomercato. Si tratta di giocatori legati al club e alla città, sentono la fiducia del club e sanno anche che la Reggiana è una società seria». 

Quanto potrebbe cambiare la corsa verso la salvezza dopo le trattative di gennaio?
«Le ultime prestazioni hanno restituito una fotografia della squadra: siamo un buon gruppo che sta bene insieme, abbiamo solo dovuto trovare la chiave giusta per essere determinanti».

Si aspetta di trovare molte avversarie rinforzate nel girone di ritorno?
«Non saprei. Grandi club delusi come Sampdoria e Salernitana credo che interverranno pesantemente per migliorare la propria situazione mentre altre società che lavorano in maniera più parsimoniosa forse faranno meno operazioni ma sinceramente non guardo molto in casa degli altri. Penso solamente a migliorare la Reggiana e per crescere dovremo avere maggiore continuità ed equilibrio nei risultati per arrivare alla fatidica salvezza che tutti vogliamo raggiungere. Se ognuno di noi vorrà bene alla Reggiana, ce la faremo».

 

 

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