Un Salvini gongolante ha snocciolato i dati sugli incidenti stradali e sulle vittime della strada dal 14 al 28 dicembre 2024, ossia le prime due settimane dopo l’entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada da lui fortemente volute, che rivelano un’importante diminuzione degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Ma sebbene siano cifre da prendere con ovvia soddisfazione, è ancora presto per valutare con certezza l’impatto delle nuove norme sulla sicurezza stradale, necessitando di un periodo sicuramente maggiore.
NUOVO CDS: -3% DI INCIDENTI E -25% DI VITTIME NELLE PRIME DUE SETTIMANE
In ogni caso, i dati raccolti dalla Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri hanno rilevato dal 14 al 28 dicembre 2024 un calo degli incidenti (-2,8%) rispetto allo stesso periodo del 2023, con una drastica diminuzione dei sinistri mortali (-20,3%) e dei decessi (-25,4%). “Nei primi 15 giorni di vigore del nuovo CdS i morti sono diminuiti del 25%“, ha confermato il ministro Salvini commentando il report, “passando dai 67 del 14-28 dicembre 2023 ai 50 dello stesso periodo di quest’anno. Nei primi 13 giorni di applicazione delle nuove regole gli incidenti sono calati del -3%, quelli con feriti del -8%, quelli con lesioni del -10%, quelli con dei morti del -17%. Credo sia valsa la pena cambiare le leggi“. Il titolare del MIT ha poi specificato per l’ennesima volta che sul consumo di alcol non è cambiato nulla, mentre le novità riguardano l’assunzione di sostanze stupefacenti: “Se ti fai di cocaina e ti fermano è giusto che ti ritirino la patente e ti multino. Questo però non vale per chi assume farmaci: chi usa gli antidolorifici, anche a base di oppiacei e cannabinoidi, può continuare a farlo come l’anno scorso, basta chiedere al medico dopo quante ore si può guidare“.
NUOVO CDS: BENE IL CALO DI INCIDENTI E VITTIME MA SERVONO DATI PIÙ CONSOLIDATI
Tornando al discorso iniziale, ribadiamo che pur accogliendo con soddisfazione qualsiasi analisi che registri una diminuzione di incidenti, morti e feriti della strada, per “cantare vittoria” aspettiamo dati più consolidati perché due settimane non sono un periodo sufficientemente attendibile. Soprattutto considerando il martellamento mediatico precedente all’entrata in vigore del nuovo CdS che in questi primi giorni ha certamente indotto molti automobilisti a guidare più prudentemente per il timore delle nuove multe. Tuttavia occorrerà verificare che questi comportamenti virtuosi proseguano nel lungo periodo (spesso non è così) e solo allora potremo affermare che le modifiche volute da Salvini avranno raggiunto l’obiettivo. Il primo confronto secondo noi credibile si avrà comparando i dati del 2025 con quelli del 2024, già dal primo semestre. In base ai dati ACI-Istat, da gennaio a giugno dell’anno che sta per concludersi ci sono stati in Italia 80.057 incidenti stradali con lesioni a persone, 107.643 feriti e 1.429 morti. Speriamo tanto di migliorare queste cifre inaccettabili fin dai prossimi mesi.
ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA STRADA: DUBBI SULL’EFFICACIA DEL CDS NEL LUNGO PERIODO
È dello stesso nostro parere l’avvocato Domenico Musicco, presidente della Associazione vittime incidenti stradali onlus, secondo cui la diminuzione degli incidenti, soprattutto di quelli mortali, è senz’altro una buona notizia, ma è presto per cantare vittoria. “L’introduzione di misure drastiche con il nuovo Codice della Strada ha portato sicuramente a una diminuzione degli incidenti, soprattutto di quelli più gravi e di quelli mortali“, ha detto Musicco, “Trattandosi di misure draconiane hanno spaventato l’automobilista italiano, abituato tradizionalmente al ‘liberi tutti’. Tuttavia, questa forma di timore potrebbe svanire nel tempo come avvenuto per la riforma della patente a punti. C’è da dire che ci sono stati moltissimi controlli in più in queste due settimane a partire dall’introduzione nuovo CdS con un aumento esponenziale delle contravvenzioni, che sono salatissime e non sostenibili dalla media della popolazione. Ora bisognerà vedere quanto durerà questo aumento dei controlli e se, invece, passata l’ondata del momento, si tornerà alla situazione di prima“.
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