“Un aereo per la Sicilia costa più che andare a New York, è inammissibile”

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La questione del caro voli in Sicilia assume contorni sempre più nazionali. Anche grazie all’interessamento di Confcommercio – Imprese per l’Italia. Sulla delicata vicenda, dopo una opportuna richiesta arrivata dal vertice di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, è intervenuto il presidente nazionale Carlo Sangalli. Che così ha risposto, inviando una specifica missiva proprio a Manenti. “Caro Gianluca, ti ringrazio per la segnalazione che si inserisce nella critica questione della discontinuità territoriale del nostro Paese. Invero – scrive Sangalli – le ulteriori evenienze da te denunciate rafforzano la determinazione con la quale richiederemo la concreta attuazione del dettato costituzionale del nuovo art. 119, comma 6, che, come è noto, impegna la Repubblica a riconoscere le peculiarità delle isole e a rimuovere gli svantaggi dell’insularità”.

“Svantaggi che, certo – continua Sangalli – non riguardano soltanto il comparto dei trasporti e che sono connessi alle criticità sofferte dalle isole – e segnatamente dalla Sicilia – sul fronte dell’accessibilità. Anche le iniziative attivate dalla Regione Siciliana contro il “caro voli” andrebbero, dunque, rafforzate con interventi strutturali e di sistema di cui possano beneficiare pure i viaggiatori non residenti. Le connessioni garantite da efficienti sistemi di trasporto sono, infatti, un prerequisito essenziale per la competitività delle imprese e la qualità della vita dei cittadini, nonché – come giustamente annoti – per “le ambizioni di rilancio del nostro settore turistico””.

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Insomma, una presa di posizione forte che, non a caso, mette in rilievo l’attenzione che il corpo intermedio continua ad avere nei confronti di una problematica che non può più essere trascurata. “Con l’approssimarsi delle festività natalizie – aveva scritto Manenti nella nota inviata al presidente Sangalli – è tornato puntualmente a riproporsi il problematico fenomeno del caro voli per spostarsi verso e dalle isole maggiori. Le tariffe e i costi aggiuntivi più o meno trasparenti stanno nuovamente limitando il diritto alla mobilità dei cittadini italiani e dei turisti stranieri. Registriamo grosse difficoltà per le agenzie di viaggio che lavorano sulle tratte nazionali o sull’incoming che poi prevede spostamenti interni al nostro Paese. E tutto ciò al netto delle iniziative che il governo della Regione ha  avviato, limitatamente a questo periodo, per cercare di contenere i costi. Si tratta, purtroppo, di un problema che già si era registrato negli anni immediatamente successivi alla pandemia e che, adesso, puntualmente, è tornato a fare sentire il proprio peso, nonostante gli impegni che a vari livelli erano stati assunti per evitare che tutto questo si ripetesse”.

“Tra l’altro – è stato spiegato – dalle simulazioni che sono già state sperimentate adesso, risulta che, pure durante il periodo pasquale, lo stesso fenomeno tornerà a ripetersi. Non è accettabile che andare in Sicilia costi più, in proporzione, che volare su New York. Tutto questo mina alle fondamenta le ambizioni di rilancio del nostro settore turistico oltre a creare pesanti problemi alle dinamiche di consumo in capo alle famiglie costrette a fare i conti con un mercato tutt’altro che sano e competitivo”.

Da qui l’invito di Confcommercio Sicilia al presidente Sangalli di valutare la possibilità di predisporre soluzioni di sistema che possano invogliare chi di competenza ad attivare un ridisegno strategico complessivo del settore dei voli. “Siamo pronti a dare il nostro apporto, così come abbiamo già fatto in passato, qualora, con la tua azione – ancora Manenti – si riuscisse a creare un tavolo istituzionale ad hoc, del quale sarebbe auspicabile una convocazione. Riteniamo necessario, per concludere, che i vettori rispettino il lavoro di tutti gli operatori della filiera, a cominciare da agenzie di viaggio e tour operator, per non parlare dei titolari delle strutture ricettive. Ci aspettavamo un rilancio dell’intero comparto, in questo periodo, che risulta però minato alle fondamenta dai prezzi esorbitanti delle tariffe aeree”.



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