Superbonus e mutui, in Veneto crescono gli esposti alla Banca d’Italia

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Tra mutui da rinegoziare e crediti incagliati del Superbonus crescono gli esposti che i clienti di banche e società finanziarie hanno presentato alla Banca d’Italia in Veneto nel 2023.

Sono stati 817, un numero cresciuto in un solo anno del 40,2% rispetto ai 583 dell’anno precedente contro una media nazionale di incremento che si è attestata intorno al 21%. E anche per i primi tre mesi del 2024 il trend è stato di un ulteriore aumento, su base nazionale, di oltre il 3%.

Verso i mille esposti nel 2024

Microcredito

per le aziende

 

Assumendo che la percentuale sul totale degli esposti in Veneto sia la stessa del 2023 e pari al 7,3% (nel 2022 questa percentuale era tuttavia del 6,3%) solo nei primi 3 mesi del 2024 gli esposti arrivati a Banca d’Italia in Veneto sfiorerebbero le 220 unità, un nuovo record per il periodo post pandemico che se proiettato sull’intero 2024 porta gli esposti ad avvicinarsi alla soglia delle 1.000 unità.

Secondo i dati presentati da Bankitalia ed elaborati da Equilibrio Finanza, poi, l’esito favorevole per il cliente è pari al 50% per gli esposti e al 25% per le contestazioni relative alla segnalazione del cliente alla Centrale dei Rischi.

I motivi degli esposti

L’aumento registrato è in particolare dovuto, nel 2023, ai problemi con la rinegoziazione dei mutui in relazione alle dinamiche dei tassi di interesse e al blocco dell’operatività su rapporti di conto corrente; rilevano anche le lamentele connesse con l’estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori e quelle inerenti alle operazioni di cessione dei crediti di natura fiscale riconducibili al Superbonus 110 per cento.

Nel primo trimestre del 2024 invece sono diminuiti i problemi sui finanziamenti legati alle richieste di rinegoziazione dei mutui e sono cresciuti quelli connessi con strumenti e servizi di pagamento.

Le tipologie delle segnalazioni

Si tratta di questioni relative ai finanziamenti e al credito al consumo, ma anche sulle rinegoziazioni dei mutui ipotecari a tasso variabile, le cessioni dei crediti legati al Superbonus, gli strumenti e i servizi di pagamento e le segnalazioni di truffe e le criptovalute.

Una volta segnalato il proprio esposto a Banca d’Italia, il cliente ha ancora per lo meno un paio di strade da seguire: quella del procedimento giudiziale o della risoluzione stragiudiziale della controversia.

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Meglio una trattativa

“L’esito favorevole per il cliente pari al 50% è un dato molto significativo e denuncia l’importanza del problema – commenta l’avvocato Daniela Ajese di Equilibrio Finanza, titolare di uno dei più importanti studi legali di riferimento per le aziende in materia di diritto bancario e finanziario. – La maggior parte di queste controversie neppure nasce perché viene definita tramite la risoluzione stragiudiziale, appunto: sollevata la contestazione alla banca questa la approfondisce tramite i propri uffici di audit e si avvia una trattativa che spessissimo conduce ad un accordo”.

Solo nel 2024 l’intervento degli esperti legali dello Studio Ajese ha consentito ad aziende piccole e medie del territorio di recuperare oltre 5 milioni di euro grazie all’attenta analisi dell’andamento dei conti corrente, comprensivi di fidi di cassa, anticipi, sbf, ma anche dei mutui, dei leasing e di finanziamenti e investimenti.

“Accade spesso che gli interessi addebitati nel corso del rapporto non siano quelli negoziati tra banca e cliente e non siano dunque dovuti, così come accade che siano applicati spese, oneri e commissioni illegittime – aggiunge Ajese. – A conti ‘ri-fatti’ il debito dell’azienda, molto più pesante dell’effettivo, viene ridotto significativamente. Come noto gli oneri finanziari, ossia tutti gli interessi passivi ed i costi di gestione connessi ai finanziamenti erogati ad un’azienda dagli istituti di credito rappresentano una voce importante dei costi di gestione dell’impresa e incidono in maniera rilevante sulla sua redditività. L’imprenditore dunque deve prestare massima attenzione a tali costi; noi lo aiutiamo a dotarsi di sistemi di gestione e controllo delle banche poiché con l’esame periodico dei rapporti bancari è possibile ottenere risparmi significativi. D’altra parte che il problema sia attuale è confermato anche dall’istituzione, proprio in questi giorni, della Commissione d’Inchiesta sul sistema bancario, finanziario ed assicurativo come strumento di tutela dell’utente del servizio bancario”.



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