Oscar Farinetti a Report, chi è l’imprenditore: dall’Unieuro a Eataly, il caso Laurisia, Expo 2015 fino al flop con Fico

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Oscar Farinetti, chi è l’imprenditore al centro di uno dei servizi della puntata di Report, in onda domenica 29 dicembre su Rai 3. Nato il 24 settembre 1954 ad Alba, è un imprenditore e scrittore italiano noto principalmente per essere il fondatore della catena di distribuzione alimentare Eataly. Figlio del partigiano e imprenditore Paolo Farinetti, ha avuto un percorso significativo nel mondo degli affari, iniziando la sua carriera con l’azienda di elettronica Unieuro, fondata dal padre nel 1967.

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Unieuro

Negli anni ’70, Farinetti si unisce a Unieuro, dove contribuisce a trasformare il piccolo supermercato di famiglia in una catena nazionale specializzata nella vendita di elettronica di consumo. Sotto la sua direzione, Unieuro cresce notevolmente, diventando un marchio di riferimento nel settore. Nel 2003, dopo aver venduto l’azienda alla Dixons Retail per 528 milioni di euro, decide di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale.

Eataly

Nel 2004, Farinetti fonda Eataly con l’obiettivo di promuovere le eccellenze agroalimentari italiane e valorizzare i prodotti locali attraverso un modello che integra vendita e degustazione. Il primo negozio apre a Torino nel 2007 e da allora Eataly si espande in diverse città italiane e all’estero, inclusi punti vendita a New York e Tokyo. Eataly si distingue per il suo approccio a slow food, enfatizzando la qualità e la sostenibilità dei prodotti alimentari.

Il nome Eataly è una crasi delle parole inglesi eat (mangiare) e Italy (Italia), concepito da Celestino Ciocca, un consulente che ha registrato il marchio nel 2000. Nel 2004, Farinetti ha acquisito i diritti sul nome e ha iniziato a sviluppare il progetto. Fin dall’inizio, Oscar Farinetti ha collaborato con Slow Food per identificare produttori che condividessero valori chiave come l’attenzione alla qualità dei prodotti, la sostenibilità ambientale ed economica e la responsabilità sociale. Questo approccio ha permesso a Eataly di selezionare aziende agricole e artigiani che rappresentano l’eccellenza gastronomica italiana.

Slow Food promuove una cultura alimentare che valorizza il cibo locale e tradizionale. Eataly ha integrato questo concetto creando spazi dedicati all’educazione dei consumatori sulla provenienza dei prodotti e sulle tecniche di produzione, trasformando il supermercato in un luogo di apprendimento e scoperta.

Il caso Laurisia

Il caso Lurisia rappresenta un momento controverso nella relazione tra Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, e l’associazione Slow Food. Nel 2019, Eataly e la famiglia Invernizzi hanno ceduto il marchio di acqua minerale Lurisia a Coca-Cola per circa 88 milioni di euro. Questa operazione ha sollevato un acceso dibattito e ha portato a un’incrinatura del rapporto tra Farinetti e Carlo Petrini, presidente Slow Food. Dettagli dell’Operazione. La cessione a Coca-Cola è stata vista come un modo per far crescere il brand Lurisia a livello globale, secondo Farinetti, che ha descritto – in un’intervista a Report – Coca-Cola come una delle multinazionali più etiche nel settore. Ha sostenuto che l’operazione avrebbe permesso a Lurisia di espandersi senza compromettere la qualità.

Eataly e Expo 2015

Eataly ha avuto due padiglioni dedicati all’Expo, intitolati Italy is Eataly. Questi spazi hanno ospitato un totale di 84 ristoranti, offrendo un’ampia selezione di piatti tipici delle diverse regioni italiane. L’obiettivo era quello di celebrare la biodiversità alimentare italiana e promuovere la cultura gastronomica del paese.

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Polemiche e CriticheLa scelta di assegnare i padiglioni a Eataly senza una gara pubblica ha suscitato polemiche. Alcuni partiti politici, come Sinistra Ecologia e Libertà, hanno sollevato interrogativi sui criteri utilizzati per la selezione di Eataly e sulla mancanza di trasparenza nel processo.

Altri progetti

Oltre a Eataly, nel 2003, Farinetti ha acquistato e ristrutturato il Premiato Pastificio Afeltra a Gragnano, diventando amministratore delegato e contribuendo alla valorizzazione della pasta artigianale italiana.

Nel 2017 realizza il parco agroalimentare FICO (Fabbrica Italiana Contadina) a Bologna, dedicato alla promozione della cultura gastronomica italiana. L’idea di FICO è emersa nel 2012 come risposta alla necessità di riqualificare il Centro Agro Alimentare di Bologna (CAAB), che era diventato obsoleto. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Virginio Merola, cercava un modo per valorizzare l’area e ha visto in Oscar Farinetti e nel suo progetto un’opportunità. Dopo un accordo diretto, senza bando pubblico, tra il Comune e Farinetti, sono stati investiti circa 140 milioni di euro per la realizzazione del parco. La costruzione è stata completata in tempo per l’inaugurazione, avvenuta il 15 novembre 2017, alla presenza dell’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Era caratterizzato da una superficie di 100.000 metri quadrati, con 40 fabbriche che mostravano la lavorazione di prodotti tipici italiani come carne, formaggi e pasta. Il parco includeva anche due ettari di campi e stalle con animali, un mercato di 9.000 metri quadrati e numerosi ristorantiNonostante un buon inizio con 1,5 milioni di visitatori nei primi sei mesi e un fatturato iniziale positivo, FICO ha affrontato gravi difficoltà finanziarie. Nel 2019, il parco ha registrato perdite significative, continuate anche negli anni successivi. Nel 2022, le perdite ammontavano a 6,5 milioni di euro con debiti accumulati per 18 milioni. A causa del disinteresse del pubblico e delle perdite finanziarie continue, la società ha annunciato la chiusura definitiva del parco per il 18 febbraio 2024

Ha anche fondato Green Pea, un centro commerciale a Torino dedicato a prodotti sostenibili e green.

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Vita privata

Farinetti è sposato dal 1978 con Graziella Defilè e insieme hanno tre figli: NicolaFrancesco e Andrea. La coppia ha una storia d’amore che risale alla gioventù; Farinetti ha raccontato che si sono incontrati quando Graziella vendeva latte alla fiera del Tartufo di Alba. La loro prima notte di nozze è stata trascorsa in tenda, sotto il Monte Rosa, un episodio che ha descritto come romantico nonostante le difficoltà economiche del periodo.

Farinetti ha spesso sottolineato l’importanza di Graziella nella sua vita, affermando che senza di lei non avrebbe raggiunto i suoi successi. Durante i primi anni del matrimonio, la coppia ha affrontato difficoltà finanziarie significative, ma Graziella, lavorando come supplente e successivamente in banca, ha contribuito a stabilizzare la situazione economica della famiglia.



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