La Manovra 2025 è legge. Meloni: “Aiuti alle famiglie con i figli e risorse record per la sanità”

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I voti favorevoli sono stati 112, 67 i contrari e un astenuto. Con l’approvazione, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e vengono confermate le tre aliquote Irpef in vigore quest’anno

Pubblicato:28-12-2024 14:26

Ultimo aggiornamento:28-12-2024 16:18


ROMA – Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo alla manovra. I voti favorevoli sono stati 112, 67 i contrari e un astenuto. Per la premier Giorgia Meloni si tratta di “una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere”. Poi: “Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività. Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva”.

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Con l’approvazione della manovra, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e vengono confermate le tre aliquote Irpef in vigore quest’anno. La legge di Bilancio vale in totale 30 miliardi. La mancata discussione a Palazzo Madama, dopo il via libera della Camera, ha però creato molta agitazione tra le opposizioni che hanno criticato la procedura.

SCHLEIN: MANOVRA CERTIFICA INCOERENZA MELONI

“Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni si ergeva a paladina della democrazia parlamentare, quando in Aula dispensava lezioni sulle differenze tra democrazie e monarchie assolute proprio durante la discussione della legge di bilancio. Come sono lontani i tempi in cui prometteva il taglio delle accise, le tasse sugli extraprofitti, le pensioni a mille euro. Perché oggi, con questa terza legge di bilancio del governo Meloni, si certifica tutta la sua incoerenza: non solo è una manovra approvata a colpi di fiducia che non lascia il minimo spazio alla discussione del Parlamento e umilia la sua stessa maggioranza, ma è anche una manovra che aumenta le pensioni minime di meno di 2 euro al mese ma concede rimborsi ai ministri di oltre 3 mila euro mensili. Che taglia la sanità pubblica ma stanzia altri miliardi per il Ponte sullo stretto di Messina. Che taglia il fondo per l’automotive ma aumenta le spese per gli armamenti, condona le multe ai no vax e le tasse non pagate dagli evasori, proroga le concessioni per la distribuzione elettrica ma non si occupa delle bollette degli italiani”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, che conclude: “È una manovra che fa cassa sulla qualità della vita delle italiane e degli italiani. Una manovra senza respiro, approvata silenziando il Parlamento e scaricando tutti i sacrifici sulle spalle di chi fa più fatica”.

BOCCIA (PD): GOVERNO HA TOLTO DIGNITÀ AL PARLAMENTO

“Se alla democrazia parlamentare si toglie
la legge di Bilancio, la democrazia parlamentare non c’è più.
Dopo queste operazioni, il Parlamento c’è, ma la dignità del
Parlamento non c’è più. Il governo ha fatto e strafatto tutto
quello che ha voluto con il silenzio complice delle forze di
maggioranza, e solo a noi spetta ancora una volta di difendere il
Parlamento e i cittadini”. Lo ha detto il capogruppo del Pd
Francesco Boccia in Aula al Senato durante le dichiarazioni di
voto sulla fiducia alla Manovra. “Senza il Pnrr – ha proseguito
Boccia – saremmo in recessione. Noi vogliamo un’Italia sempre più
europea, e la costruiremo. Con una chiara presenza dello Stato
nelle infrastrutture primarie, mentre questa destra sta regalando
le infrastrutture ai privati, a partire da Elon Musk. Non provate
vergogna ad affidare una parte del Pnrr a Starlink? I colleghi
della maggioranza sono nervosi perché hanno assistito alle
dimissioni di un relatore. Hanno dovuto assistere al disastro
dello scambio tra Autonomia e Premierato. Il ministro Calderoli
si fermi, altrimenti ci penseranno gli italiani. Cosa ci resta –
ha concluso Boccia – di questi due anni? 77 voti di fiducia, le
fratture sociali, la mototerapia e la promozione delle
manifestazioni in abiti storici”.

RENZI: MELONI SCAPPA DAL PARLAMENTO, PREFERISCE LAPPONIA

“Meloni preferisce scappare dal Parlamento
per fare un importante vertice internazionale in Lapponia, dove
coltiva il suo target: chi crede a Babbo Natale, che è la stessa
percentuale di chi crede che i centri per i migranti in Albania
funzioneranno”. Lo dice Matteo Renzi, durante le dichiarazioni di
voti in Senato sulla manovra. “Meloni sta violando tutte le
regole della democrazia parlamentare”, aggiunge.

MAGI: PROMESSE ELETTORALI SI SONO SCONTRATE CON REALTA’

“La terza finanziaria del governo Meloni è
un flop: la prima era sostanzialmente ereditata dal governo
Draghi, nelle altre due non c’è niente rispetto alle mirabolanti
promesse elettorali che tutti i partiti della maggioranza avevano
fatto. Nessuno stimolo allo sviluppo alle imprese, alla
competitività, alla crescita”. Lo ha detto a Omnibus Riccardo
Magi, segretario di +Europa. “Quello che manca è una visione: sul
taglio del cuneo fiscale per esempio, è una misura importante ma
in questo modo si rende strutturale il fatto che il sostegno ai
bassi salari si faccia con la spesa pubblica. Noi pensiamo invece
che servirebbero degli stimoli e degli incentivi alle imprese per
i rinnovi contrattuali. Rispetto alle politiche di bilancio che
avevano assicurato Meloni e Salvini agli elettori italiani non
c’è nessuna traccia: nulla per quanto riguarda le pensioni, nulla
sulle accise sui carburanti e la lista che si può fare sarebbe
lunghissima. Meloni all’opposizione faceva delle reprimende da
grande mattatrice parlamentare contro i governi Conte e contro il
governo Draghi su come portavano in Aula la legge di bilancio,
diceva che il Parlamento era morto. Ora possiamo dire che lei ha
inchiodato il coperchio della bara del Parlamento”.

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