Fare acquisti personali durante il permesso 104

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Una delle domande più frequenti in merito ai permessi previsti dalla Legge 104 riguarda la possibilità di fare acquisti personali, come andare a fare shopping, durante l’orario di lavoro. Recentemente, la Corte di Cassazione si è espressa sulla questione. In questo articolo, vedremo cosa ha stabilito la Cassazione, quali sono le condizioni in cui è consentito dedicarsi ad attività non assistenziali durante i permessi, e quando invece si rischia di incorrere in problemi con il datore di lavoro – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata.

Fare acquisti personali durante il permesso 104: quando è legittimo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 24130 del 9 settembre 2024, ha stabilito che è possibile fare acquisti personali durante il permesso 104, a condizione che queste non siano predominanti rispetto all’assistenza stessa.

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La Legge 104 garantisce ai lavoratori il diritto di assentarsi dal lavoro per occuparsi del familiare disabile, ma questo non significa che l’intera giornata debba essere dedicata esclusivamente alla sua assistenza.

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Il caso concreto: il licenziamento illegittimo per abuso del permesso

La questione è emersa a seguito di un licenziamento disciplinare avviato da un datore di lavoro nei confronti di una sua dipendente che aveva usato un permesso 104 per fare acquisti in un mercatino.

Il datore di lavoro aveva contestato che l’utilizzo dei permessi per scopi personali non assistenziali fosse un abuso, accusando la dipendente di violare la legge e quindi giustificando il licenziamento per giusta causa.

Tuttavia, il giudice ha rigettato la tesi del datore di lavoro, considerando che gli acquisti effettuati dalla dipendente erano marginali rispetto al tempo complessivo dedicato all’assistenza del familiare.

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La lavoratrice, infatti, aveva fatto acquisti mentre si recava a casa del familiare disabile, quindi non c’era stata una violazione degli scopi assistenziali previsti dalla legge.

Cosa dice la Cassazione: flessibilità nell’utilizzo dei permessi 104

La Corte di Cassazione ha ribadito che la Legge 104/1992 non impone al lavoratore di stare tutto il giorno accanto al familiare disabile. L’importante è che l’obiettivo principale dei permessi rimanga l’assistenza. La Cassazione ha precisato che l’utilizzo dei permessi non deve essere rigidamente vincolato a una presenza continua e ininterrotta presso il domicilio del disabile.

Il lavoratore può, dunque, dedicarsi ad altre attività, purché queste non occupino la maggior parte della giornata e non siano in contrasto con le esigenze di assistenza. Ad esempio, fare acquisti personali è consentito, ma solo se non si allontana troppo dall’obiettivo principale del permesso.

Fare acquisti personali durante il permesso 104
Fare acquisti personali durante il permesso 104. Nella foto: una donna sta facendo shopping

Permessi 104: un diritto da usare con moderazione

La Legge 104 è pensata per supportare le persone che assistono familiari disabili, quindi l’utilizzo dei permessi deve essere giustificato da un reale bisogno assistenziale.

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Se il lavoratore utilizza il permesso per scopi che non riguardano l’assistenza e che distolgono per troppo tempo dal compito principale, si potrebbe parlare di abuso dei permessi 104. Tuttavia, come chiarito dalla Cassazione, attività marginali, come fare acquisti, non possono essere considerate un abuso se svolte nel rispetto degli scopi assistenziali.

Come utilizzare correttamente i permessi 104

Fare acquisti personali durante il permesso 104 non è un abuso se l’attività svolta è marginale e non interferisce con l’assistenza dovuta al familiare disabile. Il lavoratore ha il diritto di organizzare il proprio tempo in base alle necessità assistenziali, sempre rispettando i principi di buona fede e correttezza nei confronti del datore di lavoro.

FAQ sui permessi con Legge 104

Quando è possibile cumulare i permessi di 3 giorni con la 104?

L’articolo 6 del decreto numero 119 del 2011, con il quale è stato aggiunto un periodo al comma 3 dell’articolo 33 della Legge 104, afferma che: “Il dipendente ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che si tratti del coniuge o di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.”

Quando non è possibile cumulare i 3 giorni di permessi Legge 104?

La legge, allo stesso tempo, vieta il cumulo permessi 104 se anche solo uno dei due disabili sia un familiare o un affine di terzo grado. Neppure se il coniuge o il genitore del disabile non siano in condizione di prendersene cura.

Posso andare al mare se assisto un familiare disabile e ho i permessi 104?

Se stai assistendo un familiare disabile grave, ci sono delle regole da seguire quando usi i permessi 104. La legge vuole garantire che la persona disabile riceva l’assistenza di cui ha bisogno. Quindi, se vai al mare e non ti occupi del tuo familiare, potresti rischiare una denuncia o addirittura un licenziamento.

Qual è la differenza tra richiedere i permessi per intere giornate o ad ore?

Richiedere i permessi per intere giornate permette di ottenere un totale di 24 ore di permesso al mese, se si lavora 5 giorni alla settimana con un orario di 8 ore al giorno. Richiedere permessi ad ore, invece, consente di “spalmare” queste 24 ore per soddisfare esigenze specifiche. Un’opzione popolare è richiedere due ore di permesso al giorno. Anche se lavori 20 giorni al mese, avrai comunque 40 ore di permesso a disposizione, permettendoti di lavorare meno ore al mese e di sfruttare al meglio le agevolazioni previste dalla legge.

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