Comitato Civico Sicilia Senza Acqua: “non c’è alcun motivo per cui tirare sospiri di sollievo!”

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Perché sia chiaro: non c’è alcun motivo per cui tirare sospiri di sollievo!

Partiamo con il descrivere la situazione che riguarda il nostro invaso.

In questo momento la Diga Ancipa, esclusivamente grazie alle piogge e alle nevicate di questi giorni che hanno interessato il nostro territorio, contiene circa 6milioni di m3 d’acqua e il dato è destinato a crescere (fonte: Movimento per la Difesa dei Territori).

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Lo scorso anno, in questo stesso periodo, l’invaso conteneva 11.8 milioni di m3 d’acqua, mancano dunque all’appello ben 5,8 milioni di m3 d’acqua in rapporto al 2023.

La capienza complessiva della Diga Ancipa è di 30.4 milioni di m3 d’acqua: in sintesi la Diga contiene acqua solo per quasi il 20% della propria capacità, un dato che non ci consente di stare tranquilli!

 

Le nostre preoccupazioni fanno riferimento non al periodo corrente, ma al periodo che parte dalla prossima primavera. Riteniamo che in assenza di interventi urgenti e visione a lungo termine, l’emergenza idrica che abbiamo vissuto quest’anno e che continuiamo a vivere adesso sia solo una tetra anticipazione della devastante emergenza idrica che vivremo nel 2025 e così negli anni a venire.

 

Tutti i report dimostrano come ormai da 5 anni a questa parte il trend non si smentisce: in Sicilia, quando piove, piove quasi esclusivamente nelle zone costiere (peraltro sempre più con fenomeni temporaleschi violenti come bombe d’acqua). Le province di Enna e Caltanissetta sono caratterizzate da un’assenza di precipitazioni significative tale da riempire gli invasi del territorio che costituiscono, come nel caso dei comuni Ancipa-dipendenti, l’unica fonte di approvvigionamento idrico.

Considerando la sempre più scarsa presenza di piogge del nostro territorio e alla luce degli studi di UniCt, secondo i quali un terzo della Regione si desertificherà entro il 2030, è ragionevole ritenere che gli invasi non potranno in futuro soddisfare appieno il fabbisogno idrico delle comunità montane.

 

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Il Comitato Civico “Sicilia Senza Acqua” chiede pertanto alla Regione Siciliana, a Siciliacque, a AcquaEnna, all’ATI, alla Cabina di Regia, per le competenze che spettano a ciascun ente:

– l’immediata e urgente riparazione delle condutture che insistono nel nostro territorio, finalizzata a ridurre le copiose perdite d’acqua che fino a questo momento hanno visto porre in essere solo interventi tampone e mai risolutivi;

– un piano di emergenza valido per affrontare la penuria d’acqua negli anni a venire;

– un piano a lungo termine che si adatti ai cambiamenti climatici volto a garantire, in condizioni degne di un paese civile, la risorsa idrica ai cittadini;

– di costituire task force, composte da tecnici, amministratori e membri dei comitati, volte a studiare le specificità di ogni territorio ed elaborare proposte rispetto alla crisi idrica;

– di attenzionare seriamente la situazione che riguarda i comuni Ancipa-dipendenti e di trovare immediatamente delle soluzioni per i comuni senza fonti alternative all’Ancipa (mappatura dell’intero territorio volta a individuare tutte le sorgenti d’acqua disponibili, nuove infrastrutture che colleghino la zona nord della provincia a sorgenti in grado di soddisfare il fabbisogno idrico delle comunità…);

– di sospendere immediatamente le bollette a carico degli utenti, che continuano a pagare a peso d’oro un servizio inesistente e continuano da anni, costantemente, a lamentare quest’ingiustizia;

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– di rivoluzionare in toto il sistema di gestione del servizio idrico integrato, appresi i fallimenti raccolti negli ultimi anni da una classe politica compiacente alle logiche di profitto degli enti gestori e per niente volta a garantire standard di vita civili ai siciliani, lo diciamo ancora una volta e non smetteremo di farlo: la gestione del servizio idrico deve passare al pubblico.

 

All’elencazione di proposte qui sopra enucleate, va annesso l’atteggiamento assolutamente latitante degli enti gestori che avrebbero dovuto, non nel bel mezzo della crisi ma ben prima, captare nuove fonti d’acqua e manutentare le opere esistenti: tutto ciò non è avvenuto e quando è avvenuto ha prodotto risultati insufficienti.

I cittadini sperimentano ogni giorno di più un senso di impotenza rispetto ad un’emergenza che viene affrontata unicamente con la vergognosa speranza che possa piovere e non con misure concretamente valide e che guardino al futuro.

Chiediamo che le nostre proposte vengano accolte e approfondite, pertanto ci mettiamo assolutamente a disposizione di tutti gli enti sopracitati per un dialogo costruttivo e unicamente volto a soddisfare gli interessi delle nostre comunità.

Non possiamo più attendere oltre.

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Comitato Civico “Sicilia Senza Acqua”





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