di PD Pesaro e Urbino
“Ancora accorpamenti degli istituti scolastici e ancora tagli ai servizi dell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino – dichiara la Segretaria provinciale PD Rosetta Fulvi. Questo è il regalo di Natale che quest’anno la Giunta Acquaroli ha deciso di fare ad alcuni Comuni delle aree interne e a tutto il nostro territorio. Nel mirino della destra ci sono i seguenti accorpamenti: l’Istituto comprensivo di Apecchio con quello di Acqualagna, l’Unione degli Istituti comprensivi di Mercatino Conca/Macerata Feltria (già accorpati lo scorso anno con conseguenti grandi difficoltà di gestione) e l’Istituto comprensivo Piandimeleto, il CPIA (Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti) di Pesaro e Urbino con l’Istituto Agrario Cecchi di Pesaro. Un regalo – incalza Fulvi – che ha un mandante preciso: il governo Meloni e la Legge di Bilancio dello Stato 2023 approvata il 29 dicembre 2022, n. 197 che, all’articolo 1, comma 557 e commi collegati 558-561, in merito alla riorganizzazione della rete scolastica alza a 900 studenti la soglia minima per poter avere una autonomia scolastica con un proprio dirigente. Una situazione che comporta gli accorpamenti su logica numerica e riduzione del numero delle autonomie, e quindi delle scuole gestite dalle stesse, in particolare nelle aree interne , periferiche e nei comuni montani.
Non è bastato – continua Fulvi – il pesante ri-dimensionamento inferto lo scorso anno (a.s. 2024-2025) da parte della destra che governa la Regione, sempre contro le scuole del nostro entroterra. Non sono bastate la collaborazione e la fiducia dimostrate dal Presidente Paolini, né tantomeno il sacrificio fatto in termini di accorpamenti, per vedere riconosciuto il diritto di non avere altri tagli per gli anni successivi. Addirittura per l’a.s. 2025-2026 la Giunta Acquaroli e i Consiglieri regionali di destra come Giacomo Rossi, Nicola Baiocchi e Giorgio Cancellieri hanno deciso che su 6 accorpamenti regionali ben 3 devono essere nella nostra provincia, mentre nulla si tocca nelle province di Ancona e Ascoli Piceno, mentre Macerata uscita indenne lo scorso anno subirà un ritocchino minimo.
Con una furbizia da elefante la Giunta Acquaroli – prosegue Fulvi – ha approvato il 23 dicembre scorso la delibera “Programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’a.s. 2025-2026”, con cui richiede il parere alla Commissione competente, a sua volta convocata per il 30 di dicembre, in pieno periodo di festività. Come non considerare sospetta la tempistica di questa convocazione: forse la speranza era quella di avere poca attenzione sui tagli al sistema scolastico della nostra provincia?
Aggiungo – precisa Fulvi – che è sconcertante il “Rossi pensiero” per la difesa di bottega senza argomenti della scelte penalizzanti della Giunta Acquaroli, verso un territorio che il Consigliere stesso tradisce invece di difendere. Così come risulta irricevibile e offensivo il riferimento all’eccesso di brindisi nei confronti del Presidente Paolini: reazione con cui il Consigliere Rossi, giustamente richiamato alle proprie responsabilità verso il territorio, ha dimostrato la propria pochezza politica.
Sono ben due anni – spiega la Consigliera regionale Micaela Vitri – che il Governo Meloni e la Giunta Acquaroli impongono tagli alle dirigenze scolastiche, come ho iniziato a denunciare da fine 2021, e per fortuna che dicevano di tenere all’entroterra. Io credo che la scuola vada potenziata, non impoverita iniziando a tagliare dai livelli amministrativi. E’ chiaro che la “mera” applicazione del coefficiente di calcolo sul numero complessivo di alunni senza tener conto del contesto fatto di piccole dimensioni dei centri abitati, distanze, particolare rete stradale disagiata, scarsa offerta dei servizi pubblici essenziali e spopolamento, penalizzi soprattutto le aree interne. Occorre una nuova visione capace di restituire alla scuola il ruolo di coesione sociale dei territori e delle persone.
Inaccettabile – dichiara il Consigliere regionale Renato Claudio Minardi – la riduzione altre tre autonomie scolastiche nella provincia di Pesaro e Urbino. Un duro attacco alla nostra provincia che porterà anche alla perdita di posti di lavoro. Non si possono tagliare i servizi nelle aree interne, anzi andrebbero tutelati e potenziati per evitare lo spopolamento. Questa – prosegue Minardi – è la politica del governo Meloni e della Giunta Acquaroli con promesse, promesse e promesse per poi, nella realtà, togliere i servizi ai cittadini: scuola e sanità ne sono la piena dimostrazione.
Il PD provinciale difenderà l’entroterra da questa inaccettabile decisione regionale e nazionale – conclude Fulvi – con cui la destra dimostra indifferenza e assenza di visione. E’ importante mantenere le scuole dei piccoli centri delle aree interne per evitare ulteriore spopolamento e l’abbandono provocato, in parte, dalla violazione del principio di uguaglianza dei cittadini dovuto principalmente alla povertà di servizi.”
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