Siracusa. Scoppia polemica sui ‘rimborsi sisma 90’, insorge Nicita (PD): «Mio l’emendamento bipartisan»

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La vicenda del rimborso dei tributi legati al terremoto del 1990 è al centro di un acceso dibattito politico.

La recente conclusione della controversa questione ha scatenato una serie di dichiarazioni politiche che vedono contrapposti il Partito Democratico (PD) e Fratelli d’Italia (FdI), con ciascuna parte che cerca di rivendicare i meriti dell’operato.

Se da un lato il PD insiste sulla profittevole azione politica poste in essere per la risoluzione della vicenda, dall’altro Fratelli d’Italia rivendica la sua capacità di dare concretezza a quanto annunciato in passato, affermando che senza l’attuale maggioranza, la questione sarebbe rimasta irrisolta.

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Sulla questione riceviamo e pubblichiamo di seguito una nota inviata da Antonio Nicita, senatore della Repubblica in quota PD:

“In un comunicato del gruppo FdI del Comune di Siracusa, a proposito dello sblocco dei rimborsi Sisma ’90, si legge che “il Partito Democratico con il suo gruppo consiliare tenti ora di appropriarsi di meriti che non gli appartengono, adottando un atteggiamento strumentale e poco rispettoso nei confronti dei cittadini siracusani e delle loro legittime attese”.

Dispiace il livello politico a cui si scende. E mi sbalordisce l’assenza di serietà. Sono costretto dalle circostanze, mio malgrado, a rivelare che dopo l’annuncio mio e dell’On. Scerra dello scorso 13 novembre sullo sblocco, per settimane i colleghi di FDI hanno chiesto a me in Senato informazioni.

Il 10 dicembre, ho spiegato io stesso, da esponente delle opposizioni, ai colleghi di FdI, e prima che ne avessero finalmente conferma dal sottosegretario dopo tre settimane dall’annuncio mio e di Scerra, quali fossero i capitoli di bilancio e la procedura che si stava seguendo e che dovevano guardare non alla nuova ma alla vecchia legge di bilancio. Notizie, in mio possesso e di Scerra, in quanto costantemente in contatto con il MEF e l’ Agenzia delle entrate, con documentazione e carteggio. Per spirito di collaborazione ho informato i colleghi di FdI il 10 dicembre di tutte le informazioni, le decisioni e le procedure in essere. Gli stessi mi hanno risposto che attendevano di ricevere informazioni dal MEF.

L’emendamento a mia firma, così come riformulato dal Governo dopo un confronto con il capo legislativo del Ministro, fu approvato all’unanimità a luglio in via bipartisan in aula. L’emendamento nasceva dalla conoscenza del carteggio tra il MEF e l’ Agenzia entrate conseguente a un parere dell’avvocatura dello Stato successiva ad una sentenza della Cassazione. Tuttavia, il MEF tardava la soluzione. Proprio per questo il mio emendamento si è focalizzato sull’accelerazione della decisione e sul far venire in luce il contenzioso in essere (e quindi il carteggio MEF- Agenzia) che poneva il tema di un possibile danno erariale, al fine di sbloccare una decisione del MEF a valere sui capitoli di spesa indicati dall’Agenzia delle entrate. L’aver presentato l’emendamento mi ha dato l’occasione di poter seguire l’evoluzione, chiedendo notizie circa il tavolo tecnico, fino alla conferma, ottenuta prima dal Gabinetto Giorgetti e poi da Direzione Agenzia entrate, della decisione di dar seguito alla proposta dell’Agenzia e di autorizzare i capitoli di spesa residui della scorsa legge di bilancio.

Contestualmente l’ON. Scerra otteneva tutte le informazioni sui contenziosi e sui pagamenti da effettuare, permettendoci, in un lavoro di collaborazione che abbiamo sempre svolto con l’On. Scerra, di ricostruire il quantum e la platea residua. Peraltro, conoscendo la complessità di alcune questioni (per esempio i casi di soggetti che sono in causa con l’Agenzia con fermo giudiziario, i casi degli eredi ecc.) con l’On. Scerra abbiamo chiesto l’istituzione di un numero verde per informare i cittadini.

Dopo tre settimane da quanto annunciato a novembre con l’On. Scerra, anche i colleghi di Fdi, una volta ricevute le medesime informazioni, hanno fatto lo stesso annuncio a dicembre. Ognuno di noi sa cosa ha fatto e come. Certo, per rispondere alle provocazioni del gruppo consiliare di FdI, ci si potrebbe chiedere come mai se segui costantemente una vicenda, e sei in maggioranza, ne hai notizia solo dopo tre settimane dall’annuncio della minoranza. Ma da parte mia c’è sempre il benvenuto a impegni comuni, al sostegno bipartisan del territorio, a condizione tuttavia che si riconosca e non si cancelli il lavoro – pubblico e noto – svolto da altri.

Ora, è evidente che ogni azione di parlamentari della minoranza può avere successo solo se il Governo e la maggioranza la seguono. È un fatto di logica ancor prima che di politica. Io agisco sempre in questo senso cercando consenso bipartisan in aula. Ma non si può arrivare al paradosso che siccome un emendamento della minoranza è votato anche dalla maggioranza è merito unico e solo della maggioranza. Questo lo capisce anche un bambino. Sarebbe paradossale attribuire esclusivamente al Governo e alla maggioranza gli esiti positivi del lavoro dei parlamentari dell’opposizione. Perché significherebbe che l’opposizione lavorerebbe per lì successo del Governo: non funziona così il Parlamento. Io ho cercato sempre appoggio bipartisan su questioni territoriali: come ho fatto per il Sisma ’90, per il mio emendamento (poi fatto proprio dal Governo con decreto fotocopia) con il ‘Salva ISab’ e con il mio emendamento su Siracusa nella Port Authority. In tutti questi casi, il mio lavoro è scomparso dalla comunicazione di FdI e dell’On. Cannata. Addirittura, dopo qualche minuto dall’approvazione in aula del passaggio di Siracusa nella Port Authority, è stato pubblicato un comunicato del tipo “detto-fatto”, senza mai nominare il primo firmatario dell’emendamento (cioè il sottoscritto). Mi fermo qui. È una questione di stile. Nessuno di noi perde consenso se riconosce il lavoro degli altri.

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A noi non interessa avere meriti, non facciamo politica in questo modo. Non sempre si riconoscono i meriti, ma essere addirittura accusati di appropriarsi di meriti non propri, questo no. Qui si sta oltrepassando non solo la verità dei fatti, ma la dignità e l’onorabilità delle persone, da tutelare, del caso, in altre sedi. Semplicemente noi pretendiamo che si riconosca il lavoro fatto e pubblicamente documentato anche da atti parlamentari e in questo caso annunciato quasi un mese prima e frutto anche di un tentativo di coinvolgere la maggioranza.

Un parlamentare di opposizione per fare andare avanti i propri emendamenti deve lavorare attivamente e tecnicamente in commissione, in Aula, con il Governo, con gli uffici di collaborazione dei Ministri. Non deve solo informarsi su come vanno le cose, deve insistere, correggere, riformulare, convincere. Se si distrugge uno spirito di collaborazione territoriale, negando il lavoro che si svolge, o se si pensa che tutto ciò che avvenga sotto il governo Meloni, anche se di iniziativa dell’opposizione, sia merito esclusivo del Governo (e per proprietà transitiva, dei parlamentari di maggioranza), allora ogni sforzo di rilancio comune e bipartisan del territorio va a farsi benedire. La politica diventa solo spot, annunci, inganno. Una politica rassegnata a questi livelli non ha grandi ambizioni. E si vede”.

27 Dicembre 2024 | 12:53
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