per la giunta e gli uffici tagliare le tasse è impossibile – Orvieto Life

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Se c’è una cosa chiara nel nuovo bilancio di previsione presentato dalla Giunta è che le tasse rimarranno al massimo, che nel 2025 la TARI crescerà di un altro bel 10% per il terzo anno consecutivo e che questa amministrazione non farà nulla per frenare la crescita insensata dei carichi tributari sui cittadini orvietani che, ricordiamocelo, pagano le più alte tasse per persona di tutta l’Umbria.

Come sapete, la Giunta ha già bocciato una nostra mozione che destinava l’aggio derivante dalla discarica a riduzione della TARI, e ha detto di utilizzare i circa 600.000 euro di fondi per finanziare la spesa corrente (cosa secondo noi impropria date le specifiche direttive della legge regionale). Noi però non ci siamo arresi, e abbiamo presentato un emendamento che puntava a ridurre le tariffe TARI del 2025, riducendo in misura minima le spese correnti del Comune. Nello specifico, si trattava di ridurre le spese per Servizi Istituzionali, Generali e di Gestione da 6 milioni e 216 mila euro a 6 milioni, ridurre le spese correnti per Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali da 1 milione e 540 mila euro a 1 milione e 400 mila.  Insomma, si trattava di una semplice richiesta di efficientamento nelle spese che, se ben programmata ad inizio anno, può sicuramente realizzarsi. Ovviamente, tale taglio non riguardava né le spese del personale o fisse, ma solo spese non ancora assegnate o impegnate, come indicato dal bilancio ufficiale.

Ed ecco che, di nuovo, si materializza quello che a nostro avviso è un altro pasticciaccio. L’emendamento viene respinto dai dirigenti dei settori interessati al taglio, sostenendo che tutte le risorse previste in bilancio sono “destinate a finanziare spese obbligatorie, con vincolo di destinazione, o non comprimibili”.  Niente di tutto ciò era deducibile dal bilancio presentato dove solo una piccola frazione delle spese previste era impegnata. Nè, ovviamente, ci è stata data alcuna ulteriore spiegazione o dettaglio di quali siano le spese intoccabili e incomprimibili. Lo chiederemo, e vedremo se riusciremo ad avere la lista dettagliata delle spese del Comune per queste voci.

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Quello che però vale la pena sottolineare è il pernicioso circuito tra Uffici Tecnici e gestione politica, che rischia di penalizzare fortemente il cittadino. Se è comprensibile la difficoltà dei dirigenti nel vedersi tagliati i fondi che andranno a gestire, è chiaro come faccia comodo ai politici della maggioranza nascondersi dietro il parere dei tecnici nel dire che non ci sono possibilità di riduzione delle tariffe. Non importa se questo contraddice la narrativa della Giunta di un bilancio risanato e florido. E’ infine comodo per la politica, in mancanza di fatti e dati dei tecnici, dire che il taglio delle tariffe TARI comporterebbe disastri sui servizi per i cittadini: ieri erano i servizi di mensa scolastici, oggi teatro e altro. Tanto nessuno può vedere e controllare.

Eppure non è questo il ruolo che tali istituzioni comunali dovrebbero svolgere. I tecnici dovrebbero inviare un bilancio completo, motivare nel dettaglio le loro scelte (non con generiche affermazioni) e, ancor più, lavorare per trovare possibili soluzioni su cui la parte politica (di maggioranza e opposizione) possa prendere decisioni. I politici dovrebbero garantire la buona e ottimale gestione delle risorse comunali, prendersi la responsabilità delle proprie scelte e rispondere ai bisogni dei cittadini nel miglior modo possibile.

Sono quindi stupita, ma alla fin fine onorata, dall’astio e dagli attacchi dell’attuale maggioranza ogni volta che noi di Proposta Civica portiamo proposte concrete e fattibili. Significa che siamo sulla strada giusta e che finalmente sanno che c’è qualcuno che non lascia correre, che si aspetta professionalità e gestione oculata delle risorse pubbliche. Qualcuno non ricattabile né in vendita. 

Certo, mi piacerebbe che le forze di maggioranza avessero il coraggio delle loro scelte, senza nascondersi dietro tecnicismi e quindi dicessero chiaramente a tutti noi che sono loro a non voler tagliare le tasse.

Parafrasando un celebre detto: siate uomini, non caporali!



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