Nel piano di dimensionamento scolastico, sulla base del riscontro pervenuto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (con nota del 17/12/2024), non sono previste deroghe alla previsione del D.I. 127/2023 che fissa in 83 – rispetto alle 86 attuali – il numero dei dirigenti scolastici assegnati alla Regione per l’a.s. 2025-2026.
I documenti approvati dalle Province di Potenza e di Matera, invece, disattendono le previsioni dello stesso decreto lasciando invariato l’assetto attuale della rete scolastica.
Lo evidenzia l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo sottolineando di aver perseguito attraverso gli uffici del Dipartimento ogni utile interlocuzione con le Province e i soggetti istituzionali e rappresentativi della scuola sino all’ultima riunione del Tavolo Tecnico Interistituzionale del 23 dicembre scorso per individuare una soluzione condivisa in base agli indirizzi stabiliti nella proposta di “Linee Guida” approvate dalla Giunta regionale con delibera n. 715 del 28 novembre e, in via definitiva, con la DGR 787 del 19 dicembre.
Nel segnalare che il Ministero si riserva di prendere in considerazione il rilievo della Regione circa il rilevante scostamento numerico tra la popolazione studentesca effettiva (circa 70 mila studenti) e quella considerata a base di calcolo per la definizione del contingente dei dirigenti scolastici sulla base dei dati delle iscrizioni all’a.s. 2025/2026 (circa 64 mila), Cupparo riferisce che la Giunta regionale esercitando i propri poteri sostitutivi, senza ulteriori convocazioni del Tavolo tecnico, provvederà all’approvazione definitiva del piano che prevede la soppressione di tre dirigenze scolastiche (due per la provincia di Potenza e una per quella di Matera) applicando i criteri previsti dalle ‘Linee guida’ adottate con la D.G.R. 787 del 19/12/2024.
Nei documenti le Province – aggiunge l’assessore – riaprono una avversione nei confronti di una norma che piaccia o non piaccia va modificata da una norma di pari grado.
Invece si approfitta dell’iter del dimensionamento per riaprire una propagandistica guerra di parte alla riforma sino a fare confusione, come accade ad opera della Provincia di Potenza che prende a riferimento il numero attuale di dirigenti in organico in Basilicata per Provincia, mentre invece il numero da prendere a riferimento è quello delle dirigenze (86) riportate nella tabella allegata al Decreto 127 dal MIM. Pertanto, a 86 dirigenti devono corrispondere 86 Istituti.
Insieme a valutazioni che non trovano riscontro nella normativa, ripeto nazionale, e a imprecisioni persino rispetto ai parametri individuati dal Ministero, inoltre, si citano come motivazioni “legittimanti” a non effettuare i “tagli” l’operato di altre Regioni (la Campania e la Regione Emilia Romagna), omettendo che tante altre hanno provveduto (Veneto, Liguria ecc.) e stanno provvedendo , come se il mancato rispetto della previsione normativa fosse giustificato dall’essere in buona compagnia con altri “dissidenti”.
Tra l’altro, la sentenza del TAR Campania (che non fa giurisprudenza non essendosi ancora pronunciato il Consiglio di Stato) aiuterebbe la Basilicata ad evitare solo 1 dei 3 tagli; infatti, il Ministro si è detto disponibile a rivedere i dati sulla base delle iscrizioni che saranno note a fine maggio prossimo (in tal caso l’unico taglio previsto per il prossimo a.s. 2026/2027 non verrebbe fatto).
Per l’assessore il dimensionamento scolastico mira a garantire stabilità e continuità alla rete educativa regionale, tutelando il diritto allo studio e assicurando il successo formativo.
Le linee guida includono:
* Dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche per garantire l’assegnazione di dirigenti e personale amministrativo;
* Programmazione formativa attenta alle specificità territoriali, considerando criticità, potenzialità, trasporti, demografia e opportunità occupazionali.
Garantire la regolarità dell’avvio delle attività nel nuovo anno scolastico – aggiunge Cupparo- è pertanto il nostro obiettivo centrale nell’interesse di alunni, famiglie, personale della scuola. E’ il caso di precisare ulteriormente che tre dirigenze in meno non avranno alcuna ripercussione sulla qualità dell’istruzione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.
Per senso di responsabilità – conclude Cupparo – adotteremo in Giunta il Piano di dimensionamento nelle prossime ore, prendendo atto che le Province non si sono assunte le proprie responsabilità nel proporre la riduzione di tre dirigenze, decidendo di non conformarsi al dettato normativo della riforma nazionale inserita nel PNRR.
E’ troppo facile scaricare sulla Regione quando si devono assumere responsabilità “impopolari” che non creano consenso.
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