La Legge di Bilancio 2025 è ufficiale: il Senato ha approvato il testo in via definitiva, dopo il passaggio dei giorni scorsi alla Camera.
Sono numerose le misure previste nel testo della Manovra Finanziaria per il 2025.
Il fulcro ancora una volta si basa sul nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo e sulla conferma dell’IRPEF a tre aliquote, ma hanno trovato spazio anche altre novità: dalle nuove regole per la NASPI al bonus elettrodomestici, passando per l’estensione della soglia di reddito da lavoro dipendente e pensione che consente di applicare il regime forfettario (la famosa flat tax delle partite IVA minori)
Il Governo ha stanziato in totale circa 28 miliardi di euro, di cui circa 9 in deficit.
Si tratta della terza Manovra di Bilancio approvata dall’insediamento del Governo, che nel comunicato stampa ufficiale diramato per annunciarne l’approvazione ufficiale la dichiara “di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere”.
Nel comunicato stampa si evidenzia, inoltre, che “le limitate risorse a disposizione sono state impiegate per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale”.
Una manovra che, tuttavia, ha lasciato delusi molti contribuenti, soprattutto aziende e professionisti, che non hanno visto approvate una serie di misure che sono state promesse nei mesi scorsi. Non vi è stato neanche un intervento sul ceto medio, per il quale erano stati annunciati una serie di interventi di riduzione e/o rimodulazione dell’IRPEF.
Legge di Bilancio 2025: le principali novità del testo ufficiale
Dal Fisco alle famiglie, la Legge di Bilancio 2025 disegnata dal Governo e modificata in Parlamento contiene una serie di novità: di seguito una carrellata dei punti principali e il testo aggiornato in pdf in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Fisco |
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La Manovra si apre con due importanti novità fiscali:
Una terza riguarda le nuove modalità di calcolo delle detrazioni fiscali, con un tetto massimo in base al reddito e una prima sperimentazione del quoziente familiare. Rispetto all’impianto iniziale, slittano gli aumenti della tassazione delle criptovalute: non si passerà dal 26 al 42 per cento dal prossimo anno, ma dal 2026 si applicherà il 33 per cento. Stessa marcia indietro riguarda la web tax, imposta sui servizi digitali: resta il limite dei 750 milioni di euro e non si applica in maniera generalizzata. Nel perimetro del Fisco entrano in campo, in questa seconda fase, anche delle novità su:
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Fisco e Lavoro |
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Oltre al taglio del cuneo fiscale e contributivo si confermano altre misure:
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Bonus casa |
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Si scrive il futuro dei bonus casa:
Durante i lavori parlamentari è stato inserito uno stop al bonus caldaie dal 2025 |
Le novità per le famiglie |
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Diversi i punti del pacchetto famiglie:
Tra le new entry anche un bonus elettrodomestici, uno per le spese sportive e ricreative di figli e figlie per chi ha un ISEE fino a 15.000 euro e un contributo per le mense scolastiche |
Altre misure di Lavoro e pensioni |
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Non solo fiscali del novità sul Lavoro:
Si aggiunge, inoltre, una riduzione del 50 per cento dei contributi per i nuovi artigiani e commercianti iscritti dal 2025 alla gestione separata dell’INPS, una stretta sui requisiti NASPI e l’estensione della decontribuzione Sud con condizioni meno favorevoli. Novità, anche sugli importi, per Assegno di inclusione e supporto formazione lavoro. Sulle pensioni:
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Di seguito i tre dossier elaborati dalla Camera e che riassumono le novità contenute nel testo della Legge di Bilancio 2025, sempre in attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale:
- Legge di Bilancio 2025 – Articolo 1, commi 1-366
- Scarica il testo del dossier elaborato dalla Camera (Volume I)
- Legge di Bilancio 2025 – Articolo 1, commi 367-811
- Scarica il testo del dossier elaborato dalla Camera (Volume II)
- Legge di Bilancio 2025 – Articolo 1, comma 812-Articolo 21
- Scarica il testo del dossier elaborato dalla Camera (Volume III)
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Legge di Bilancio 2025: taglio del cuneo fiscale e conferma delle aliquote IRPEF
Senza dubbio sia in termini di risorse che di priorità la Legge di Bilancio 2025 parte dagli interventi sul taglio del cuneo fiscale e contributivo e dall’imposta sul reddito delle persone fisiche: ben 18 miliari di euro su 28, circa due terzi della Manovra di Bilancio.
La prima “inderogabile decisione” è stata quella di “rendere strutturali alcune misure coerentemente con quanto annunciato e in maniera sostenibile (diminuzione cuneo fiscale per lavoratori basso e medio reddito e riforma delle aliquote IRPEF)”, aveva anticipato il Ministero dell’Economia e delle Finanze all’inizio dei lavori.
Per il 2025 il taglio del cuneo fiscale assume una nuova formula:si agisce sulla componente fiscale.
E la nuova impostazione porterà i costi dell’IRPEF e del meccanismo che determina i bonus per i dipendenti a un valore di oltre 17 miliardi.
La misura si estende anche alle retribuzioni fino a 40.000 euro con un meccanismo di graduale riduzione dei benefici.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo funzionerà come segue nel 2025:
- un bonus per le retribuzioni fino a 20.000 euro calcolato in base a diverse percentuali:
- 7,1 per cento per i redditi di lavoro dipendente non superiore a 8.500 euro;
- 5,3 per cento tra gli 8.500 e i 15.000 euro;
- 4,8 per cento oltre i 15.000 euro;
- un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente pari a 1.000 euro fino a 32.000 euro che si riduce sempre di più oltre questa soglia fino ad azzerarsi ai 40.000 euro.
Aliquote IRPEF confermate dalla Legge di Bilancio 2025 ma nessuno sconto ulteriore
Sfumata la riflessione sull’IRPEF e sulla possibilità di fare un passo avanti, oltre la conferma delle tre aliquote, nella riduzione della pressione fiscale, tagliando di due punti percentuali l’aliquota del 35 per cento o aumentando il valore del secondo scaglione.
La possibilità di mettere in campo ulteriori novità è stata associata al concordato preventivo biennale: secondo le simulazioni dei Commercialisti, per ridurre di due punti l’IRPEF sul secondo scaglione o estendere la sua portata sarebbero serviti 2,5 miliardi di euro.
Tuttavia, il concordato preventivo per le partite IVA si è rivelato un flop, con un valore complessivo ottenuto di circa 1,6 miliardi di euro, importo non strutturale e che comunque non permette un intervento significativo sull’IRPEF per il 2025.
Detrazioni fiscali: riduzione sui redditi alti e primo esperimento di quoziente familiare
Tornando nel perimetro delle novità in arrivo, prende forma anche un nuovo calcolo delle detrazioni con l’introduzione di un importo massimo delle spese detraibili per chi ha redditi oltre i 75.000 euro che sarà modulato in base al nucleo familiare: si mette in campo un primo esperimento di quoziente familiare.
In assenza di figli o figlie il limite sarà pari a:
- 7.000 euro nella fascia compresa tra i 75.000 euro e i 100.000 euro;
- 4.000 euro oltre i 100.000 euro.
Il valore crescerà in base al numero dei figli fino ad arrivare a 14.000 e 8.000 euro.
Numero di figli e figlie | Reddito | Tetto massimo |
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1 | Oltre i 75.000 euro | 9.800 euro |
Oltre i 100.000 | 5.600 euro | |
2 | Oltre i 75.000 euro | 6.800 euro |
Oltre i 100.000 | 11.900 euro | |
Più di 2 | Oltre i 75.000 euro | 14.000 euro |
Oltre i 100.000 | 8.000 euro |
L’importo più alto sarà garantito anche alle famiglie che hanno almeno un figlio fiscalmente a carico con disabilità accertata e dal taglio saranno in ogni caso escluse alcune voci, come le spese sanitarie.
Una novità importante contenuta nel testo Legge di Bilancio 2025 riguarda anche la detrazione per i figli a carico che non sarà più applicabile in maniera generalizzata per i figli oltre i 30 anni. Via libera solo in caso di disabilità.
Altre novità fiscali nella Legge di Bilancio 2025
Sempre restando sul fronte del Fisco, con il testo della Legge di Bilancio 2025 arrivano una serie di conferme:
- la detassazione dei premi di produttività rimane al 5 per cento nel prossimo triennio;
- vengono confermate le soglie di esenzione dei fringe benefit a 1.000 euro e a 2.000 euro per chi ha figli: in questo caso è prevista anche una importante novità con l’innalzamento a 5.000 euro, a particolari condizioni, per i neoassunti che trasferiscono la residenza oltre i 100 chilometri;
- si conferma la maxi deduzione per le assunzioni sempre per un triennio.
Si spinge, inoltre, l’acceleratore sulla tracciabilità dei pagamenti con novità a partire dal 2026 per gli esercenti che dovranno collegare i POS con i registratori telematici e con l’obbligo di tracciabilità di alcune spese deducibili.
E sul pacchetto fiscale originario, durante l’iter parlamentare sono stati inseriti dei correttivi.
Si rimanda l’intervento sulle criptovalute, che doveva passare dal 26 al 42 per cento, con un compromesso: dal 2026 dovrebbe essere pari al 33 per cento.
Si eclissa anche l’estensione della webtax alle imprese che ottengono ricavi dai servizi digitali ad ampio spettro, conservando il limite dei 750 milioni di fatturato.
Le novità sui bonus casa nel testo ufficiale della Legge di Bilancio 2025
In ordine ai bonus casa, la Legge di Bilancio 2025 segna una parabola discendente: per ecobonus e bonus ristrutturazioni alle prime case sarà riservata una detrazione del 50 per cento, mentre per le altre scenderà al 36 per cento.
E il Superbonus al 65 per cento resterà solo per chi ha già avviato i lavori entro il 15 ottobre scorso.
Inserito durante l’iter anche anche uno stop per il bonus caldaie.
IRES premiale tra le novità della Manovra di Bilancio 2025
Per le imprese, invece, debutterà nel 2025 l’IRES premiale legata a investimenti e assunzioni.
Il beneficio consiste in una riduzione dell’aliquota di 4 punti percentuali: dal 24 al 20.
Sono diverse le condizioni da rispettare per poter accedere alla mini IRES solo per il prossimo anno:
- rinuncia da parte dell’impresa alla cassa integrazione per gli anni 2024 e 2025, ad eccezione dell’integrazione salariale ordinaria corrisposta per eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti;
- avere una media degli occupati negli anni 2022, 2023 e 2024 non inferiore a quelli del 2025;
- effettuare un numero di assunzioni con contratto a tempo indeterminato tale che si registri un aumento dell’occupazione in misura pari almeno all’1 per cento del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
- garantire il mantenimento dell’80 per cento degli utili in azienda per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024, con un reinvestimento minimo del 30 per cento in beni strumentali di Transizione 4.0 o 5.0.
Le novità per le famiglie (con figli) nel testo della Legge di Bilancio 2025
Oltre a un primo esperimento di quoziente familiare, anche alle famiglie con figli o figlie il testo della Legge di Bilancio 2025 riserva una serie di novità specifiche:
- l’esclusione dell’assegno unico dal calcolo ISEE, ma solo per il bonus nido che diventa accessibile in misura piena (3.600 euro) a prescindere dalla presenza di un altro figlio;
- un bonus per i nuovi nati di 1.000 euro in caso di ISEE fino a 40.000 euro;
- tre mesi di congedo indennizzato all’80 per cento;
- la carta dedicata a te anche nel 2025, ma con una dotazione di risorse più contenuta rispetto a quest’anno.
Al pacchetto iniziale si sono aggiunti, inoltre, anche un bonus per l’acquisto di elettrodomestici e uno per le spese sportive e ricreative di figli e figlie dai 6 ai 14 anni per chi ha un ISEE fino a 15.000 euro.
Arriva anche la conferma della decontribuzione per le lavoratrici madri con due figli, anche se con requisiti più restrittivi, e una estensione della platea anche alle autonome che non applicano il forfettario.
Cosa prevede su lavoro e pensioni il testo ufficiale della Manovra di Bilancio 2025
Infine, anche sul fronte del Lavoro e delle pensioni il testo della Legge di Bilancio 2025 porta una serie di conferme e qualche novità, anche se, come per il fronte fisco, le promesse grandiose degli ultimi mesi non sono state mantenute.
Si rivede, ad esempio, l’accesso alla NASPI per coloro che nei 12 mesi precedenti hanno interrotto volontariamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato: sarà necessario far valere almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro.
Sono resi meno stringenti i requisiti relativi alla condizione economica e reddituale per il riconoscimento dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro, salgono gli importi.
Vengono, inoltre, stanziate risorse per il finanziamento dell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e per i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.
Sulle pensioni anticipate, invece, si prosegue sulle regole già in vigore.
Pensione | Età | Anni di Contributi | Altro |
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Quota 103 | 62 | 41 | Finestra di 7 mesi per i dipendenti privati
Finestra di 9 mesi per i dipendenti pubblici Tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno |
Ape Sociale | 63,5 | 30/32/36 | Cumulabile solamente con redditi da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro
Per le madri riduzione del requisito contributivo di 1 anno per ogni figlio (massimo 2 anni) |
Opzione Donna | 61 | 35 | 60 anni d’età con un figlio
59 anni d’età con 2 o più figli oppure se licenziate/dipendenti di aziende in crisi |
Pensione anticipata sistema contributivo | 64 | 20 | Importo almeno 3 volte l’assegno sociale (2,8 per le donne con 1 figlio e 2,6 per le donne con 2 o più figli) |
Nel 2025, inoltre, ci sarà la rivalutazione piena degli assegni e un lievissimo aumento delle pensioni minime, pari a 1,80 euro, con il potenziamento degli incentivi per chi prosegue la sua attività, anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione.
Per l’accesso alla pensione anticipata nel contributivo, inoltre, ci sarà la possibilità di sommare la rendita della pensione integrativa all’importo dell’assegno ma con requisito contributivo più alto e il testo mette in campo requisiti molto più restrittivi per la fuoriuscita in anticipo dal lavoro che si applicheranno a partire dal 2030.
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