Dopo 25 anni di negoziati a singhiozzo, l’Unione Europea (UE) e il Mercosur, il blocco commerciale sudamericano composto da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, hanno raggiunto un accordo che potrebbe diventare la più grande zona di libero scambio della storia. Firmato a Montevideo all’inizio di Dicembre, l’accordo mira a eliminare i dazi sul 90% delle merci scambiate tra i due blocchi, creando un mercato di quasi 800 milioni di persone.
Tuttavia, mentre a Montevideo si potrebbero essere stappate bottiglie di champagne, il percorso verso la piena attuazione è tutt’altro che concluso. L’accordo affronta una significativa resistenza, in particolare in Europa, dove l’opposizione di agricoltori, gruppi ambientalisti e alcuni governi potrebbe ritardare o persino bloccare l’intesa.
Un accordo frutto di decenni di trattative
L’accordo UE-Mercosur è in discussione dal 1999, rendendolo uno dei negoziati commerciali più lunghi al mondo. Una prima intesa preliminare era stata raggiunta nel 2019, ma le preoccupazioni per la deforestazione dell’Amazzonia e la concorrenza delle esportazioni agricole del Mercosur ne avevano bloccato i progressi.
Oggi, una versione rivista dell’accordo è stata firmata. Include nuove disposizioni che collegano il commercio agli impegni climatici previsti dall’Accordo di Parigi e introduce meccanismi per affrontare le controversie legate alle politiche ambientali ed economiche. Tuttavia, i critici rimangono scettici, sostenendo che le garanzie dell’accordo potrebbero non essere sufficienti per affrontare preoccupazioni di lunga data.
Opportunità di crescita e cooperazione
Per i suoi sostenitori, l’accordo rappresenta un risultato storico con benefici di vasta portata. Intanto, quelli di guadagni economici per entrambe le regioni: i paesi del Mercosur ottengono un maggiore accesso ai mercati UE per prodotti agricoli come carne bovina, zucchero ed etanolo, mentre le industrie europee – in particolare quelle automobilistiche e farmaceutiche – beneficeranno di una riduzione dei dazi sulle esportazioni.
Poi, c’è un preciso significato geopolitico: l’accordo rafforza i legami tra due grandi blocchi economici in un momento in cui il commercio globale è sotto pressione a causa del protezionismo crescente. Il patto UE-Mercosur invia un messaggio forte: gli accordi commerciali su larga scala possono ancora avere successo, anche con il dominio di Stati Uniti e Cina sullo scenario globale.
Infine, gli impegni ambientali: per la prima volta nella politica commerciale dell’UE, l’accordo consente la sospensione dell’intesa se una delle parti viola gli obblighi climatici fondamentali. Questa clausola sottolinea l’impegno dell’UE a legare il commercio alla sostenibilità.
Le sfide da affrontare
Nonostante il suo potenziale, l’accordo affronta una forte resistenza su più fronti. Innanzi tutto, sul fronte dell’opposizione degli agricoltori: gli agricoltori europei, in particolare in Francia, Irlanda e Austria, sono tra i critici più accesi. Temono che le esportazioni agricole del Mercosur possano penalizzare i produttori europei. Il presidente francese Emmanuel Macron, sotto pressione da parte degli agricoltori e alle prese con l’opposizione populista in crescita, ha definito l’accordo “inaccettabile nella sua forma attuale”.
Poi, riguardo alle preoccupazioni ambientali: i gruppi ambientalisti avvertono che l’aumento delle esportazioni agricole dal Sud America potrebbe alimentare la deforestazione in Amazzonia e in altre aree sensibili. Sebbene l’accordo includa garanzie, i critici ritengono che la loro applicazione sarà difficile.
Terzo fronte: le differenze regolamentari. Le discrepanze tra gli standard ambientali e sanitari dell’UE e dei paesi del Mercosur complicano l’attuazione dell’accordo. Ad esempio, alcuni pesticidi vietati in Europa sono ancora utilizzati nel Mercosur, sollevando dubbi sulla sicurezza alimentare.
Ultimo fronte: le divisioni politiche. L’accordo deve essere ratificato da tutti i 27 Stati membri dell’UE e dal Parlamento europeo, un compito arduo data l’opposizione esplicita di paesi come Francia, Polonia e Paesi Bassi. Anche l’Italia, che ha sostenuto l’accordo in linea di principio, rimane divisa a causa delle pressioni del settore agricolo.
Una prova per il ruolo globale dell’UE
Per l’UE, la ratifica di questo accordo riguarda più del commercio; riguarda la credibilità. Non riuscire a portare avanti l’intesa segnalerebbe una mancanza di coesione e minerebbe la capacità dell’UE di agire come leader economico globale. Indebolirebbe anche gli sforzi dell’UE per contrastare l’influenza di Stati Uniti e Cina in America Latina, dove Pechino ha già fatto significativi progressi attraverso scambi e investimenti.
Dal lato del Mercosur, l’accordo rappresenta una rara opportunità per rafforzare i legami economici con uno dei mercati più grandi del mondo. Tuttavia, le tensioni politiche all’interno del blocco – in particolare tra il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente argentino Javier Milei – potrebbero complicare gli sforzi per presentare un fronte unito.
Cosa c’è in gioco
L’accordo UE-Mercosur non riguarda solo tariffe e commercio; è un banco di prova per il futuro del multilateralismo in un mondo sempre più diviso. In un momento in cui il commercio globale è minacciato dal protezionismo e dal nazionalismo, questo accordo potrebbe servire da modello per bilanciare crescita economica, sostenibilità ambientale e strategia geopolitica.
Ma la strada da percorrere è incerta. Con divisioni politiche sempre più profonde e un’opposizione crescente, il destino dell’accordo dipenderà probabilmente dalla capacità dei leader in Europa e in Sud America di trovare la volontà politica per portarlo a compimento. Fallire nella ratifica sarebbe un colpo non solo per l’UE e il Mercosur, ma per la causa più ampia del libero scambio e della cooperazione internazionale.
Per ora, l’inchiostro sull’accordo è asciutto, ma la vera battaglia è appena iniziata.
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