Cecilia Sala prelevata subito dopo l’arresto in Italia del trafficante di armi: la coincidenza insospettisce


Pubblicato: 28/12/2024 07:20

La giornalista italiana Cecilia Sala è stata prelevata improvvisamente nel suo hotel a Teheran e arrestata in circostanze che sollevano interrogativi inquietanti. A rendere ancora più complessa la situazione è una coincidenza temporale che ha messo in allerta le autorità italiane: tre giorni prima dell’arresto di Sala, il 16 dicembre, un cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, è stato fermato all’aeroporto di Malpensa. Najafabadi, 38 anni, è accusato dagli Stati Uniti di trasferire tecnologia sensibile per la fabbricazione di droni ai Guardiani della Rivoluzione iraniana, violando le sanzioni americane.



Un arresto con possibili ripercussioni internazionali

Najafabadi, giunto in Italia da Istanbul, è stato arrestato su mandato delle autorità statunitensi. Considerato vicino al governo di Teheran, è accusato di aver fornito componenti per droni usati in operazioni militari, inclusi attacchi che avrebbero causato la morte di tre soldati americani in Giordania. Nel suo bagaglio, la Digos di Milano ha sequestrato documenti e componenti elettronici sospetti. Attualmente detenuto nel carcere di Busto Arsizio, l’uomo è in attesa della decisione della Corte d’appello di Milano sulla sua estradizione negli Stati Uniti.

Questo episodio ha scatenato proteste ufficiali da parte dell’Iran contro il governo italiano, sottolineando la delicatezza della vicenda e il possibile intreccio con l’arresto della giornalista.

Le circostanze dell’arresto di Cecilia Sala

Cecilia Sala, in Iran per lavoro con un visto regolare, è stata arrestata poche ore prima del volo di rientro in Italia, mentre stava ultimando una puntata del suo podcast. Nonostante l’intervento dell’ambasciata italiana, ci sono voluti otto giorni per organizzare un incontro con l’ambasciatrice e garantire l’accesso a un avvocato. Ad oggi, le accuse formali contro Sala non sono ancora state comunicate, alimentando il sospetto che il suo arresto possa essere un pretesto.



Secondo fonti di intelligence, il fermo non sembrerebbe collegato direttamente al suo lavoro giornalistico, ma potrebbe riguardare incontri avuti durante la sua permanenza a Teheran. Sala, tuttavia, ha sempre rispettato le rigide regole imposte dal governo iraniano per i giornalisti stranieri, compreso l’obbligo di condividere i propri spostamenti con un collaboratore locale.

L’ultimo post e l’incontro con Zeinab Musavi

Poco prima dell’arresto, Sala aveva incontrato Zeinab Musavi, celebre stand-up comedian iraniana, nota per il suo sarcasmo anche in situazioni difficili. Nel suo ultimo post, la giornalista raccontava del loro incontro: “Ha riso dei giorni in cella di isolamento: ‘Even this is funny? Everything is funny.’” Parole che oggi suonano quasi profetiche.

Le preoccupazioni della diplomazia e dell’intelligence

Le modalità del fermo e la gestione del caso hanno sollevato molte perplessità tra le autorità italiane. Il ritardo nell’incontro con l’ambasciatrice, la mancata ufficializzazione delle accuse e il trattamento riservato a Sala sono stati letti come segnali preoccupanti. La nostra intelligence sta ora cercando di ricostruire i contatti della giornalista nelle sue ultime ore di libertà.

Le parole dell’ambasciatrice

L’ambasciatrice italiana in Iran, Amadei, ha rassicurato sulle condizioni di Sala: “Ho trovato una donna forte. È una professionista preparata che conosce bene l’Iran.” Tuttavia, il suo arresto resta un mistero. Per il momento, Cecilia Sala si trova ancora nelle mani delle autorità iraniane, mentre il mondo diplomatico e giornalistico attende con ansia sviluppi che possano portare alla sua liberazione.

La vicenda solleva interrogativi più ampi sui rapporti tra Italia e Iran, sull’equilibrio tra diplomazia e diritti umani, e sulle implicazioni internazionali di casi come quello di Najafabadi. Speriamo che Cecilia Sala possa presto tornare a raccontare la sua storia, trasformando questi giorni di angoscia in una lezione di resilienza.

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