Manovra economica 2025, novità su Irpef e cuneo fiscale. Ecco come cambiano gli stipendi dei dipendenti

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La Legge di bilancio per il 2025, su cui domani al Senato il governo porrà la fiducia (la votazione si svolgerà sabato 28), prevede alcuni interventi sul fronte fiscale, uno dei quali va a intervenire sulle aliquote dell’Irpef. In particolare la Manovra conferma e rende strutturale l’accorpamento in tre scaglioni della tassa.

Le aliquote

Nel dettaglio le aliquote diventano così stabilmente il 23% per i redditi fino a 28mila euro, il 35% per i redditi fino a 50mila euro e il 43% per quelli oltre i 50mila euro. Non ha trovato invece spazio nella Legge di bilancio l’abbassamento dal 35 al 33% del secondo scaglione Irpef, che era stato invocato da Forza Italia. In base a quanto trapelato dalle forze di maggioranza, di questa possibile modifica se ne parlerà in futuro sulla base della stabilizzazione dei conti pubblici

Gli scaglioni

Come detto, la Manovra rende permanenti misure che erano già state introdotte in maniera provvisoria: si tratta dell’accorpamento dei primi due scaglioni dell’imposta e il taglio di due punti percentuali dell’aliquota del secondo scaglione. Queste misure – e dunque anche la loro stabilizzazione – hanno un impatto positivo su tutti i redditi superiori ai 15mila euro. Inoltre è stato confermato l’incremento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15mila euro: si passa da 1.880 euro a 1.955 euro.

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Il cuneo fiscale

Gli interventi sul comparto fiscale in Manovra per il 2025 non terminano però qui: infatti è stata prevista anche la revisione del taglio del cuneo. In particolare, per i dipendenti con un reddito fino ai 20mila euro è previsto il riconoscimento di un bonus, mentre per quelli tra i 20 e i 40mila una detrazione con decalage. Gli interventi sul cuneo fiscale e sull’Irpef da soli assorbono oltre 17 miliardi di euro. Inoltre, sottolinea ancora il quotidiano economico, la Legge di bilancio prevede anche un tetto alle detrazioni per i contribuenti che dichiarano oltre 75mila euro di reddito

I bonus

In ogni caso, l’intervento che avrà un impatto maggiore è quello del taglio del cuneo fiscale. Gli sconti contributi che erano in vigore nel 2024 vengono sostituti con un nuovo sistema declinato in tre differenti modalità ed è realizzato in relazione alla dichiarazione Irpef. Nel dettaglio, sono previsti un bonus per chi ha un reddito complessivo non superi ai 20mila euro, una detrazione fissa di mille euro per chi ha un reddito superiore ai 20 mila euro ma inferiore ai 32 mila euro, e una detrazione inversamente proporzionale al reddito per chi ne dichiara uno compreso tra i 32mila e i 40mila. Il bonus, in base a quanto previsto dalla nuova normativa approvata nella Manovra, viene calcolato in base al reddito da lavoro dipendente. Nel dettaglio se il reddito non è superiore agli 8.500 euro, il bonus sarà del 7.1%; se invece il reddito è compreso tra gli 8mila e i 15mila euro, sarà del 5,3%; se invece il reddito è superiori ai 15mila euro ma inferiore ai 20mila, il bonus sarà del 4,8%.

Le detrazioni

Non si fermano, però, qui le novità previste dalla Manovra. La Legge di bilancio infatti cambia anche il comparto delle detrazioni, introducendo nuovi criteri per calcolare quelle che spettano a chi dichiara più di 75mila euro. Nel dettaglio viene fissato un tetto massimo alle spese che possono essere detratte dall’Irpef, e tale massimale viene calcolato applicando un coefficiente a un valore fisso individuato sulla base del reddito dichiarato: 14mila euro per chi dichiara tra i 75mila e i 100mila euro, 8mila per chi dichiara più di 100mila euro. Invece il coefficiente viene determinato in base al numero dei figli a carico presenti nel nucleo familiare: è di 0,5 se non ci sono figli a carico, di 0,7 per un figlio a carico, 0,85 per due e di 1 se ce ne sono più di due o almeno uno con disabilità. Dunque – per i redditi oltre i 75mila euro – è previsto un tetto di spesa detraibile pari a 14mila euro per i nuclei con più di due figli che scende a 7mila euro per chi non ha figli a carico. Se il reddito è invece oltre i 100mila euro, l’importo massimo di detrazioni potrà essere di 8mila euro con più di due figli a carico, scendendo a 4mila euro in assenza di figli.

Il tetto

È comunque necessario sottolineare come in questo calcolo delle detrazioni per i redditi oltre i 75mila euro non rientrino le spese sanitarie, e non contribuiscono a far raggiungere i tetti massimi gli investimenti su start up e/o piccole e medie imprese innovative. Non rientrano invece in queste salvaguardie le imprese sociali e gli enti del terzo settore.



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