“E Të Vènghë A Truá” …torna l’emigrante a Oliveto Lucano

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Non per l’estate, festa del Patrono San Cipriano o per i riti del ” Maggio” che coinvolgono i centri della montagna materana, ma per quel turismo delle Radici che può contribuire a ridare speranza (con la ”s” minuscola dopo la pandemia) e opportunità ai tanti piccol centri di Basilicata a forte spopolamento. E per domenica 29 dicembre, come riporta la nota diffusa dal sindaco Nicola Terranova, c’è spazio per rifletterci, ascoltare, divertirisi con un lavoro teatrale ospitato in biblioteca , realizzato con la società Ianus e in vista dell’anno delle Radici. Naturalmente dalla Regione e dal Governo centrali servono fatti. Il taglio dei servizi; soprattutto sanitari, è continuo e i giovani (nessuna sorpresa) vanno via. : “E Të Vènghë A Truá” quando è possibile…

COMUNICATO STAMPA
N. 11/2024 del 26/12/2024

Spettacolo teatrale “e te venghe a Trua”
Oliveto Lucano domenica 29 dicembre ore 18.00
Biblioteca comunale

Il comune di Oliveto Lucano, racconterà storie di emigrazione attraverso uno spettacolo teatrale : “E Të Vènghë A Truá”. L’appuntamento è previsto per il prossimo 29 dicembre alle ore 18.00 presso la biblioteca comunale. “ Abbiamo pensato ad uno spettacolo teatrale” il commento del sindaco Nicola Terranova “ che raccontasse l’emigrazione lucana per celebra l’anno delle radici, nel contesto del programma Italea. Il 2024, dichiarato Anno delle Radici, rappresenta un momento particolarmente significativo per rinnovare il legame con il passato, riscoprire le storie che ci hanno preceduto e rafforzare la nostra identità culturale. In questo contesto, lo spettacolo assume una valenza ancora più forte, diventando una riflessione collettiva sul nostro rapporto con le radici e le esperienze che hanno plasmato le generazioni passate. L’iniziativa non si limita a essere un tributo al passato, ma è anche un’occasione per esplorare il significato della memoria e della continuità, riconoscendo l’importanza di mantenere viva la connessione con le nostre origini”. Il progetto prende forma grazie alla collaborazione con la società IANUS, che ha svolto numerosi interventi di recupero e digitalizzazione di materiali archivistici provenienti da archivi comunali e privati. I documenti ritrovati: lettere di emigranti, registri di passaporti, fotografie e manifesti con orari di partenza dei bastimenti diretti verso le Americhe, hanno offerto uno spunto prezioso per raccontare l’esperienza dell’emigrazione. Il risultato di questa riflessione si è concretizzata nello spettacolo teatrale dal titolo evocativo: “(Vi)Andante, ma non troppo: storie di ordinaria emigrazione”.Lo spettacolo “(Vi)Andante, ma non troppo”, divenuto ormai un contenitore di nuove storie da raccontare, si inserisce all’interno di un progetto più ampio, il programma Italea, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Italea è parte del più grande progetto di promozione del turismo delle radici, finanziato da Next Generation EU attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Questo programma mira a coinvolgere gli italiani all’estero e gli italo-discendenti, offrendo loro l’opportunità di scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini, grazie a un insieme di servizi pensati per agevolare il viaggio in Italia. L’evento rappresenta un punto d’incontro tra la storia individuale e collettiva degli emigranti lucani e il desiderio di riscoprire, celebrare e rafforzare le proprie radici culturali. L’iniziativa diventa così un esempio tangibile di come l’arte e la cultura possano essere strumenti di valorizzazione del patrimonio e di promozione di un turismo che guarda alle tradizioni come punto di partenza per un futuro comune”. “ Questo appuntamento” ha spiegato Donato Pafundi “ rappresenta un’opportunità unica per immergersi nel mondo dell’emigrazione lucana e riflettere sulle radici comuni che uniscono le comunità locali e quelle degli emigranti. La biblioteca diventa un luogo di incontro simbolico, dove la memoria storica prende vita, e dove tutti sono invitati a riscoprire il valore delle proprie origini. L’iniziativa è stata voluta e sostenuta dall’amministrazione comunale di Oliveto Lucano, che ha visto nel progetto un’opportunità per valorizzare e rendere visibile una parte importante della storia locale, quella legata all’emigrazione, ma anche per creare occasioni di riflessione e incontro che coinvolgano le nuove generazioni e i discendenti degli emigranti”.
Ideazione E Organizzazione,Donato Pafundi, sceneggiatura
Marisa Pacella, Maria Pietrafesa, allestimento e scenografia
Mario Antolino, Antonio Borrelli, Marco Borrelli, INTERPRETI
Raffaello Abbruzzese, Diego Andreana, Mario Antolino,
Vitina Caggiano, Rosalba Iodice, Sonia Iungano, Domenico Patruni , ARRANGIAMENTI
Walter Di Girolamo CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DEL
TRIO SPECTRUM (Bajan)
Alfredo Barberio, Gabriele Caivano, Nicolas Lepore

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Il Sindaco
Nicola Terranova



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