On Borders | Sui Confini

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Con più di 250 opere, tra fotografie e video, realizzate da 36 fotografi, apre a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia – e in corso fino al 23 marzo 2025la prima esposizione in Italia della collezione di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea e dal titolo On Borders | Sui Confini. L’esperienza d’indagine di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, a cura di Ilaria Campioli, William Guerrieri e Monica Leoni.

La mostra rappresenta la prima ed esauriente esposizione in Italia della collezione di Linea di Confine, associazione culturale che nacque nel 1990 per volontà del Comune di Rubiera, con i Comuni di Boretto, Carpi (fino al 2018), Correggio, Fiorano Modenese, Luzzara, Scandiano e il Parco Casse d’espansione del fiume Secchia.

Le immagini in mostra sono il risultato di otre trenta indagini dal 1990 al 2022, corredata da documenti, interviste, pubblicazioni e fotografie di documentazione dei momenti più significativi dell’attività dell’associazione (in deposito attualmente nella Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia).

Coordinata da un gruppo di lavoro composto da fotografi, urbanisti e storici della fotografia, Linea di Confine ha avuto come interlocutori enti pubblici e soggetti privati. Ne è scaturita una delle esperienze territoriale più significative e lunghe nel settore della committenza pubblica che ha testimoniato: dai mutamenti dei paesaggi della via Emilia al racconto della costruzione di una grande infrastruttura come la TAV, fino al confronto con temi culturali e sociali come l’assistenza sanitaria pubblica, il welfare, il lavoro e i nuovi spazi della produzione.

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Presenti in mostra sono artisti e fotografi come: Cesare Ballardini, Lewis Baltz, Marina Ballo Charmet, Federico Covre, Olivo Barbieri, John Davies, Tim Davis, Paola De Pietri, Cesare Fabbri, Gilbert Fastenaekens, Vittore Fossati, Marcello Galvani, John Gossage, William Guerrieri, Guido Guidi, Axel Hütte, Allegra Martin, Francesco Neri, Walter Niedermayr, Bas Princen, Sabrina Ragucci, Michael Schmidt, Marco Signorini, Franco Vaccari, Raimond Wouda, solo per citarne alcuni. 
Accanto i fotografi che hanno partecipato alle indagini esponenti di rilievo dei cosiddetto gruppo americano Nuovi Topografi: Lewis Baltz, Frank Gohlke e Stephen Shore.

Il percorso di mostra, diviso in 7 sezioni, presenta, negli spazi centrali, gli esiti dei primi Laboratori di Fotografia, autentico esempio di produzione culturale sul campo che interroga la nozione di spazio nel paesaggio post-industriale.

Prosegue con l’esposizione delle indagini successive Via Emilia. Fotografie luoghi e non luoghi 2 del 2000, oltre ai lavori tematici Work in progress del 2003 e Luoghi della cura del 2005, caratterizzate da un approccio più tematico, dove il “luogo” si lega anche ad aspetti culturali, sociali ed agli esiti della globalizzazione, attraverso nuove modalità di ricerca fotografica. Il tema della modificazione del paesaggio a del lavoro tornano poi nella sezione che presenta il progetto di ricerca Linea veloce Bologna-Milano incentrato sulle relazioni fra paesaggio e opere infrastrutturali costruite lungo il percorso della TAV (realizzato dal 2003 al 2009) e con Seccoumidofuoco del 2013, mentre con Welfare Space Emilia del 2010-2011 si esplorano complesse tematiche sociali.

Negli spazi delle vetrine laterali sono invece presentati i materiali dell’archivio che si è costituito nel corso degli anni di attività dell’associazione, importante sistema ricco di informazioni e dati, aperto alla ricerca.

Promossa dal Comune di Reggio Emilia, Musei Civici, Biblioteca Panizzi con l’associazione Linea di Confine per la fotografia Contemporanea e realizzata grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di Coopservice.

La Photovalley in Emilia Romagna
Oggi l’Emilia Romagna può vantare un ricco patrimonio fotografico che viene mostrato attraverso esposizioni pregiate. Qui siamo nella regione che ha dato i natali a grandi nomi della fotografia, da Franco Fontana a Luigi Ghirri, da Nino Migliori a Paolo Roversi; qui dove sono presenti alcuni dei più importanti festival nazionali e internazionali, tra cui Fotografia Europea a Reggio Emilia, il SIFest di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), la Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro negli spazi del MAST di Bologna, il festival di Colorno, Colorno photo life, nel parmense.

Questo retaggio si traduce in un archivio che oggi è a disposizione di appassionati e curiosi con un semplice clic: Emilia Romagna Photo Valley” (https://www.travelemiliaromagna.it/photovalley/), la prima mappatura completa di tutto quello che ruota attorno alla fotografia in regione.

214 luoghi, dislocati in 60 comuni dell’Emilia-Romagna tra archivi fotografici e collezioni, fototeche, gallerie e spazi espositivi, festival e manifestazioni, corsi e circoli fotografici, ma anche archivi fotografici, collezioni, circoli fotografici e associazioni culturali, editori, festival e manifestazioni, fototeche e biblioteche, gallerie e spazi espositivi, musei, enti e fondazioni, scuole, corsi e workshop. Grazie alla mappa interattiva, con possibilità di ricerca “multi chiave”, si possono cercare tutte le mete fotografiche. Un database in progress, che viene costantemente aggiornato di nuovi contenuti.


La cultura della contemporaneità nelle sue molteplici declinazioni



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