«Il futuro lo costruiranno i nostri ragazzi! Noi abbiamo il dovere di formarli come persone e come cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri»

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Dirigente Clelia Bruzzì. Lei, nella sua scuola il “Polo Liceale”, ha ospitato la III Edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo. La prima edizione è stata realizzata a Petilia Policastro, la seconda a Casoli e con la terza si è tornati in Calabria, a Cittanova. Che emozioni le ha dato la realizzazione di questa edizione possiamo dire a casa sua?

Ospitare il premio Lea Garofalo a Cittanova, presso il nostro Polo liceale, è stata davvero una grande emozione, sia per me, che per l’intera comunità scolastica. Sono state giornate intense e ricche di emozioni che hanno permesso a tutti noi di riflettere a fondo sulla necessità di un forte impegno culturale volto ad educare le nuove generazioni al rispetto dei valori della legalità e giustizia ed alla formazione di una coscienza civica. Ascoltare dalla viva voce dei familiari delle vittime di mafia il sofferto racconto degli atroci delitti che hanno strappato loro gli affetti più cari, scoprire il coraggioso impegno che i testimoni del nostro tempo profondono quotidianamente nella lotta alle mafie, è stato molto diverso dal leggerlo su un libro o vederlo in un film e ci ha lasciato un forte e significativo messaggio.

Ci ha molto colpito la storia del testimone di giustizia, un eroe e modello per i giovani, un uomo che, decidendo di collaborare con la magistratura, ha dovuto cambiare identità e sacrificare la sua vita e quella di tutta la sua famiglia, ma che, nonostante tutto, dichiara che rifarebbe la medesima scelta, perché il suo senso di giustizia prevale su ogni altra cosa, compresa la sua libertà.

In questo Premio si è visto, ancora di più, il coinvolgimento degli studenti con i Testimoni che sono stati premiati tanto da far meravigliare dell’ottima riuscita, pure in questo, tutti gli “esterni” al Premio. Quanto è importante proprio questo coinvolgimento degli studenti e che mondo gli stiamo lasciando?

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Il futuro lo costruiranno i nostri ragazzi! Noi abbiamo il dovere di formarli come persone e come cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri, dobbiamo essere per loro un punto riferimento ed un modello positivo e sostenerli lungo il percorso.

Il bagaglio culturale e le esperienze vissute consentiranno ai nostri ragazzi di fare scelte responsabili ed utili al benessere comune e di avere un’esistenza libera.

Nell’organizzazione delle giornate che si sono svolte presso il nostro polo liceale, ma anche per tutti gli altri momenti, abbiamo inteso dare spazio agli studenti che, insieme ai loro docenti, hanno approfondito la tematica oggetto degli incontri, preparato gli interventi e definito ogni minimo dettaglio, curando la presentazione degli ospiti, anche con intermezzi musicali.

Sono veramente orgogliosa di loro e mi fa piacere che le illustri personalità presenti abbiano apprezzato il lavoro dei nostri studenti.

Da Dirigente Scolastica sicuramente nota alcune lacune che esistono nel mondo dell’istruzione, anche di fronte a queste tematiche. Cosa servirebbe realmente per far uscire gli alunni dalla scuola con un grado di cultura elevato e soprattutto cosciente del mondo che si troverà al di fuori e di come debba affrontarlo?

La scuola è la più grande risorsa che abbiamo in questo momento per contribuire alla crescita culturale e civile dei giovani. Deve essere una scuola non arroccata sui programmi e sulle medie algebriche, ma aperta al territorio, che si fa carico delle problematiche legate a nuovi fenomeni sociali attraverso un’offerta formativa ricca e articolata definita in collaborazione con le istituzioni e con le realtà associative. Gli obiettivi da raggiungere non sono, dunque, solo quelli didattici, ma deve essere  fornita un’educazione completa, formando gli studenti come persone, facendo acquisire loro il bagaglio di valori che li accompagnerà per tutta la vita. Deve essere una scuola che dialoga con gli studenti, ne stimola lo spirito critico e valorizza ognuno di essi.

Avete in progetto altri eventi, a scuola, che trattino queste tematiche?

Subito dopo il premio Lea Garofalo, abbiamo ospitato presso la nostra Istituzione scolastica una mostra itinerante dedicata al Giudice Rosario Livatino, vittima di mafia, proclamato beato nel 2021 e definito “martire della giustizia e della fede”. Anche questa è stata un’ottima occasione per i nostri studenti e le nostre studentesse per riflettere sui temi della legalità e della giustizia, dell’onestà e del sacrifico in nome del bene comune, della società e dello Stato. I discenti sono stati formati da esperti della mostra per fare da guide del percorso espositivo sulla vita familiare, professionale, sulla vocazione, l’assassinio ed il martirio del giudice Livatino, un uomo straordinario dalla vita ordinaria. Hanno dimostrato grande interesse per l’evento, rimanendo fortemente colpiti dalla grande umanità, umiltà e coerenza del Giudice che ha operato “Sub Tutela Dei”, che riteneva come il magistrato dovesse essere una persona comprensiva ed umana, capace di condannare, ma anche di capire, un uomo coerente in ogni ambito della propria vita e che nutriva forte rispetto per ogni altro essere umano. Questi sono tutti principi che vogliamo che i nostri ragazzi acquisiscano, perché fondamento del vivere civile e perché possano, fin da subito, indirizzare le loro azioni.

Credo, dunque, fortemente che ognuno di questi eventi sia determinante per una crescita sana dei nostri studenti, nel rispetto dei valori positivi della nostra carta costituzionale.



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