Droghe, f*ck machine, viagra: ecco come funzionavano le “Wild King Nights” di Sean “Diddy” Combs

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Un uomo che dichiara di aver lavorato per Sean Combs tra il 2019 e il 2021 ha intentato una causa contro il controverso magnate della musica, sostenendo di essere stato obbligato a organizzare feste a base di droga chiamate “Wild King Nights” e di aver dovuto compiere un atto sessuale davanti a Combs per “dimostrare la sua lealtà”.

Nella causa di 32 pagine, presentata lunedì presso la Corte Superiore della Contea di Los Angeles e ottenuta da Rolling Stone, il querelante, Phillip Pines, afferma che Combs gli avrebbe ordinato di procurarsi droghe di vario tipo e sex toys per “ritiri sessuali” che duravano giorni, e di occuparsi successivamente della pulizia delle stanze devastate. Pines sostiene anche di essere stato incaricato, durante i viaggi con Combs, della gestione di una borsa Gucci nera soprannominata “MVP bag”, che presumibilmente conteneva accessori, spesso illeciti, per le feste.

«Il querelante ha ricevuto istruzioni da Sean Combs, in numerose occasioni, affinché la sua camera da letto personale e/o diverse camere d’albergo fossero allestite con luci rosse, secchi di ghiaccio, alcolici, canne d’erba, olio per bambini, Astroglide, asciugamani, droghe illegali e fuck machine. Queste serate erano chiamate “Wild King Nights”», si legge nella causa. Pines afferma che tra le droghe fornite vi fossero anche la pillola del giorno dopo, nota come Plan B, e il farmaco per la disfunzione erettile Cialis.

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Secondo quanto riportato nella denuncia, il querelante era incaricato di eliminare ogni traccia degli eventi, tra cui droghe, preservativi, giocattoli sessuali e macchie corporee come sangue, urina e fluidi, da lenzuola e mobili, oltre a raccogliere e impacchettare tutti gli oggetti utilizzati durante le “Wild King Nights”.

Gli avvocati di Combs hanno negato tutte le accuse con una dichiarazione inviata a Rolling Stone: «Indipendentemente dal numero di cause intentate, questo non cambia il fatto che il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente né trafficato esseri umani, uomini o donne, adulti o minori», hanno dichiarato i legali. «Viviamo in un mondo in cui chiunque può intentare una causa per qualsiasi ragione. Fortunatamente, esiste un sistema giudiziario equo e imparziale per scoprire la verità, e il signor Combs è fiducioso di prevalere in tribunale».

Pines, che afferma di aver lavorato come assistente esecutivo per Sean Combs tra dicembre 2019 e dicembre 2021, sostiene che gli fosse vietato lasciare i materiali richiesti per le feste nei corridoi degli hotel. Invece, doveva attendere di essere fatto entrare, cosa che lo esponeva «involontariamente» agli eventi che avvenivano nella stanza, secondo la denuncia. Pines afferma inoltre di aver lasciato regolarmente «mance molto generose» al personale di pulizia per evitare che «segnalassero qualcosa» e che le sue responsabilità includevano anche la gestione di video intimi.

«Il querelante ha inoltre ricevuto istruzioni di ‘ripulire’ i dispositivi personali di Sean Combs, tra cui telefoni cellulari, laptop e tablet, da qualsiasi video compromettente. Per svolgere questo compito irragionevole, il querelante era costretto ancora una volta a visualizzare involontariamente i video prima di cancellarli. Gli era stato detto che, se uno di questi video fosse stato scoperto dalla famiglia di Sean Combs – sia sui dispositivi personali che su archivi cloud – il querelante sarebbe stato licenziato e diffamato, compromettendo la sua possibilità di lavorare nell’industria dell’intrattenimento», si legge nella causa.

Pines sostiene anche di essere stato aggredito sessualmente in un’occasione in cui Combs avrebbe iniziato a massaggiarlo e gli avrebbe chiesto di bere un bicchiere di tequila prima di «spingerlo» verso un’ospite femminile. «Combs stava strofinando la spalla del querelante Pines, dicendogli di dimostrare lealtà al Re e di avere un rapporto sessuale con l’ospite femminile», si legge nella denuncia. Pines afferma di essersi sbottonato i pantaloni, rimanendo esposto davanti a Combs e alla donna, che gli ha messo un preservativo.

Secondo la denuncia, Pines «era profondamente a disagio e non sapeva come reagire, ma ha seguito le istruzioni di Combs per paura di essere licenziato e diffamato». Dopo aver eseguito l’atto sessuale «per alcuni istanti», Pines si sarebbe fermato e avrebbe lasciato la stanza «sconvolto».

La denuncia riporta inoltre che Pines avrebbe assistito a episodi in cui Combs avrebbe preso a calci un ospite sul sedere e sullo stomaco. In un’altra occasione, sostiene che Combs abbia contagiato con il Covid una celebrità non identificata durante un viaggio per il suo 51º compleanno a Turks e Caicos.





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