Natale 2024, nuovo Anno 2025: giunga a tutti l’augurio più caro per vivere nella letizia del cuore questi giorni di festa e per allargare il nostro sguardo a tutte le situazioni di povertà, di sofferenza e di fatica nelle quali accendere una luce nuova, con l’annuncio dato ai pastori “E Pace in terra agli uomini amati dal Signore”.

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Sono i sentimenti che hanno ispirato anche la lettera di Natale che di seguito condividiamo, inviata ai nostri missionari trevigiani presenti in tanti paesi del mondo

“ET VERBUM CARO FACTUM EST”.
Avvento e Giubileo assumono insieme le caratteristiche della SPERANZA, indicano lo stesso obiettivo: celebrare Gesù Cristo che viene incarnandosi nella periferia, tra l’indifferenza del mondo e il continuo addensarsi di nubi di guerra e di violenza.
Sperare è diventato oggi non solo difficile ma addirittura quasi demenziale. Alla speranza sono legate invece la fiducia, l’attesa, la piccolezza del seme, la bellezza di un fiore, la nascita di un bimbo… Nella Porta Santa di San Giovanni in Laterano, la maternità di Dio è abbracciata alla croce come ULTIMA SPERANZA. La Vergine stringe il bimbo tra le braccia come per sottrarlo alla cattiveria e alla barbarie del mondo e del nostro tempo. Ci feriscono ancora i volti di tanti bimbi morti in Ucraina, in Gaza, in Libano, in Mia-mar, Africa o America Latina, deportati, venduti, o abusati… Tuttavia là, su quella porta, la gente continua ad accarezzare il piede di quel bimbo che sfugge alle vesti ridondanti della vergine, come ancora desideroso di cammino, desideroso di tempo, desideroso di nuove possibilità, desideroso di lasciar spazio al disegno del Padre, che prevede la ‘croce’ come segno di Riscatto e di Salvezza.
E così abbiamo cercato anche nella Chiesa di Treviso di individuare alcuni segni di speranza.
Ci è parso che il mese missionario, lo sia stato. Ci ha portati in alcune parrocchie, uscendo dal “centro” verso le periferie. Abbiamo voluto incontrare la gente là dove vive, e far emergere quel desiderio di vita, quell’invito che è già nel cuore di tutti, nessuno escluso, alla vita in pienezza, alla “festa di nozze”. E abbiamo condiviso, con tanta gente, anche giovani, questo appello alla vita, alla festa che viene da Dio, anche mettendoci in ascolto di popoli e culture diverse, di tanti giovani che magari sono qui tra noi a lavorare o studiare, spesso sfruttati, umiliati….
Stiamo continuando nel cammino sinodale, tra alti e bassi, a volte con fatica, ma comunque con la certezza che è la strada su cui vale la pena impegnarci. Vediamo che dove è preso sul serio questo cammino, nonostante le fatiche o incomprensioni o incoerenze, sorge una rinnovata serenità nel cuore, si riaccende la gioia e il desiderio di servire con fiducia; e laddove non viene preso sul serio tutto diventa più affannoso e a volte segnato da rassegnazione e tristezza.
Abbiamo constato che tanti giovani hanno davvero il desiderio di donarsi, di mettesi in gioco, anche nella vita della chiesa, della missione. Sono realtà che ci sfidano, che chiedono a noi adulti una grande conversione; ma ci fanno percepire ancora la bellezza del dono di sé. Sono partiti tanti giovani per esperienze in missione, ma anche coppie di sposi per tempi più lunghi.
E nonostante la crisi di vocazioni o la perdita di presenze attive nel ministero sacerdotale, la nostra chiesa di Treviso ancora invia preti alla missione: partirà a gennaio anche don Giuseppe Danieli per l’Amazzonia, il 6 gennaio il suo mandato missionario.
E sicuramente ci saranno anche altri segni… ma non è bene dilungarsi tanto. Per ora invece vogliamo prepararci ad accogliere quella Speranza che il Signore ci dona ogni giorno e che celebriamo nel Natale. Lo facciamo anche tenendo viva in noi la preghiera che, come sapete, è per noi anche occasione buona per ricordarvi e affidarvi al Signore della Vita. Pregheremo per voi missionari/e, per le vostre comunità e chiese; ricorderemo quanti vivono in situazioni di fatica o sofferenza. La preghiera reciproca sarà il nostro miglior augurio di Buon Natale!
Ed infine, come ogni anno, approfittiamo anche per rinnovarvi l’invito ad incontrarci; a volte non è facile incontrarci o tenere i contatti, ma crediamo sia importante perché nel costruire “ponti” (invece che “alzare muri”) è fondamentale percorrere il ponte nei due sensi: di andata e di ritorno, dove sia noi che anche altri possano andare, venire, partire e tornare per raccontare le grandi opere del Signore, le meraviglie che Lui compie nella vita delle persone e dei popoli.
Vi aspettiamo dunque all’appuntamento estivo per chi di voi sarà in Diocesi di Treviso la prossima estate.
Quest’anno l’appuntamento sarà proprio a Treviso e avremo modo di incontrarci e sostare in diversi ambienti della nostra chiesa diocesana, accompagnati dal Vescovo Michele. Il contesto del nostro incontro sarà quello del Giubileo che il papa Francesco ha voluto indire all’insegna di “pellegrini di Speranza”.
Anche il nostro incontro sarà un piccolo “pellegrinaggio di speranza” e vi inviteremo a condividere, narrare, mostrarci segni di speranza che nelle vostre comunità e chiese stanno sorgendo, segni che dicano che nonostante tutto, Gesù nostra Speranza, è vivo, presente, risorto, e che apre sempre nuovi cammini di Vita anche laddove sembra regnare la morte, il dolore, la sofferenza.
L’appuntamento (segnate in agenda!) sarà dunque il prossimo 22 agosto a Treviso.
Intanto vi salutiamo fraternamente, rinnovando l’augurio di un buon Natale!!
d. Gianfranco e l’ Equipe CMD di Treviso

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