Lega Serie A, Simonelli cancella il Consiglio convocato da Casini. Da Urbano Cairo a Claudio Lotito, il fronte che prepara il ricorso

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Lega Serie A, Simonelli cancella il Consiglio convocato da Lorenzo Casini

Ezio Simonelli ha preso ufficialmente possesso dell’ufficio riservato al presidente della Lega Serie A dopo l’elezione di venerdì scorso che ha visto alla sua elezione (con 14 voti su 20).

E come prima mossa, il nuovo numero 1 della ‘confindustria del calcio italiano’ ha provveduto alla cancellazione del Consiglio di Lega convocato da Lorenzo Casini (previsto per il 27 dicembre) per discutere dei requisiti di indipendenza del nuovo presidente richiesti dallo Statuto della Lega

Lega Serie A – Simonelli e la questione dell’ineleggibilità

Come noto, Ezio Simonelli si è dimesso dalle cariche di sindaco supplente in Fininvest e di sindaco di Mondadori – società legate al Monza – e ha allegato all’accettazione dell’incarico da presidente un’autocertificazione della propria indipendenza definita da Casini “ancora parziale e incompleta” per il potenziale conflitto di interesse nel suo ruolo di commercialista.

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Facciamo poi un passo indietro sulla questione dell’ineleggibilità che era stata sollevata lo scorso 9 dicembre alla prima votazione (che non aveva portato all’elezione con 13 voti su 20, ne sarebbe servito uno in più). L’ex presidente della Lega Lorenzo Casini aveva chiesto un parere legale al professor Natalino Irti su come valutare il requisito di indipendenza previsto dallo Statuto-Regolamento della Serie A (articoli 10 e 14). L’articolo 10 – approvato quando venne eletto presidente della Lega Serie A Gaetano Miccichè – stabilisce in effetti che «il presidente e l’amministratore delegato devono essere necessariamente indipendenti», facendo spazio a una deroga solo per il Presidente, qualora l’elezione ricada su un soggetto che abbia rapporti «con i club o con i loro gruppi di appartenenza» in virtù della funzione «ricoperta in una istituzione privata di rilevanza nazionale». Nel parere di Irti veniva ravvisata l’impossibilità di candidare a Presidente chi non fosse già indipendente rispetto a rapporti con i proprietari dei club. E che tale condizione non dovesse essere sovrapposta alla “compatibilità” che si può ottenere dismettendo, dopo un eventuale voto favorevole, gli incarichi ricoperti.

D’altro canto, Ezio Simonelli comunque già prima dell’assemblea aveva chiarito la disponibilità a rinunciare a tutti gli incarichi che potessero essere ritenuti forieri di potenziali conflitti di interesse. Una soluzione  – ricordava Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi – alla quale per di più, dal suo punto di vista, non sarebbe stato tenuto, avendo assunto sempre responsabilità di controllo su bilanci e governance (Simonelli è dottore commercialista dal 1982, specializzato appunto nella revisione contabile), funzioni caratterizzate da terzietà e indipendenza rispetto alla gestione delle aziende.

Lega Serie A, da Cairo a Lotito, il fronte che prepara il ricorso contro Ezio Simonelli

Ma torniamo al presente, Questione chiusa? In realtà non del tutto. I rappresentanti dei sei club di serie A che non hanno sostenuto Ezio Simonelli stanno mettendo a punto la modalità per un ricorso visto che, a loro dire, l’indipendenza del nuovo presidente non sarebbe ancora garantita.

Già, ma qual è il fronte che non sta con Simonelli? Tre grandi nomi del calcio italiano. Intanto c’è l’asse Lazio-Napoli, con il patron biancoceleste Claudio Lotito e quello partenopeo Aurelio De Lauretiis. Non solo il senatore di Forza Italia e il produttore cinematografico. Con loro ecco Urbano Cairo presidente del Torino e numero 1 di Rcs, società che edita Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera.

Uno schieramento completato da Verona, Empoli e Genoa (Grifo che ha cambiato proprietà nelle ultime ore).

Simonelli, Marotta-Elkann e le proprietà americane di Milan e Roma: il fronte del nuovo presidente di Lega Serie A

Ricordiamo invece che l’elezione di Ezio Maria Simonelli in via Rosellini era stata la vittoria di Inter e Juventus, sostenute dalle proprietà americane: dal Milan di Gerry Cardinale alla Roma dei Friedkin, passando per la Fiorentina di patron Rocco Commisso, senza dimenticare l‘Atalanta di Stephen Pagliuca (con la famiglia Percassi motore operativo della Dea che compie miracoli tra Italia ed Europa e sogna lo scudetto), sino al Bologna di Joey Saputo e il Venezia (guidato da Duncan Niederauer).

Con loro anche il Monza gestito da Fininvest (ma Piersilvio Berlusconi ha recentemente chiarito che si cercano compratori o soci) e guidato da Adriano Galliani. E ancora Udinese, Como, Parma, Cagliari e Lecce.



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