Gli infermieri ottengono un riconoscimento economico. Bottega commenta la novità DDL Bilancio 2025
Con l’approvazione del maxiemendamento al DDL Bilancio 2025, la categoria degli infermieri ottiene un nuovo riconoscimento economico: la detassazione al 5% delle ore di straordinario. Un risultato che arriva dopo mesi di trattative e pressioni portate avanti dal sindacato NurSind. Nonostante sia solo un passo nella direzione di un miglioramento complessivo delle condizioni lavorative, il Segretario Nazionale NurSind, Andrea Bottega, sottolinea l’importanza del dialogo istituzionale e il valore di questa conquista per la categoria. Nell’intervista, Bottega spiega come è stato raggiunto questo obiettivo e quali saranno le prossime sfide.
Il maxiemendamento al DDL bilancio 2025 introduce una detassazione per gli straordinari degli infermieri. Come valuta questa misura?
È sicuramente un passo importante, anche se non risolutivo. La detassazione al 5% dell’orario straordinario per gli infermieri rappresenta un segnale di attenzione da parte delle istituzioni verso la nostra categoria. Questo risultato dimostra che il dialogo con le istituzioni, se portato avanti con serietà e credibilità, può produrre effetti concreti. È stato un percorso lungo e complesso, ma ne è valsa la pena.
Come giudica la risposta del governo e dei partiti di maggioranza alle vostre proposte?
La sensibilità dimostrata dai leader dei partiti di maggioranza è stata determinante. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto le modifiche da noi proposte. È stato un lavoro di squadra: gli incontri con i legislatori hanno premiato la nostra strategia. Il nostro sindacato si è sempre distinto per serietà e credibilità, e credo che questi fattori abbiano reso più semplice ottenere ascolto.
Cosa risponde a chi critica il risultato, sottolineando che non rappresenta una soluzione definitiva ai problemi della categoria?
Non ho mai detto che la misura risolverà tutti i problemi. È un piccolo tassello, che va aggiunto agli altri già conquistati, come l’aumento dell’indennità di specificità infermieristica, la riforma dell’IRPEF e i 57 milioni destinati al salario accessorio del contratto. È importante considerare il quadro generale: ogni passo avanti contribuisce a migliorare le condizioni degli infermieri, anche se la strada per una soluzione complessiva è ancora lunga.
Alcuni lavoratori della sanità, come i medici, non hanno ottenuto risultati simili nonostante le proteste. Qual è la sua opinione al riguardo?
A me sembra che, le richieste presentate da chi è sceso in piazza, inclusi i medici, non abbiano avuto molta fortuna. Ci vuole sempre il massimo rispetto per chi sciopera e chi organizza il dissenso. Anche Nursind ha più volte intrapreso questo strada. Ricordiamoci che il primo vero segnale di attenzione verso la categoria è arrivato grazie alla nostra manifestazione davanti a Montecitorio nell’ottobre 2020 quando il Governo e il Parlamento ci hanno riconosciuto l’indennità di specificità infermieristica. In quell’occasione abbiamo manifestato non il dissenso ma abbiamo con forza chiesto che ci fosse riconosciuto il grande sforzo che stavamo facendo per il Paese. Quell’iniziativa ha, come sappiamo, avuto successo. Memori del valore positivo del dialogo abbiamo, anche in questa occasione, tentato la via dell’interlocuzione fino all’ultimo minuto in alternativa allo scontro diretto. Abbiamo formulato richieste suffragate da motivazioni e calcoli di spesa. Tra le varie proposte presentate abbiamo preso atto che il legislatore ha scelto una piccola parte che non disprezziamo perché è pur sempre un segno di attenzione. Non si tratta, quindi, di sminuire il valore delle proteste, ma è evidente che la nostra scelta ha portato ad un risultato concreto.
Non teme che questa detassazione possa incentivare un aumento degli straordinari tra gli infermieri?
Non credo, lo straordinario non è programmabile. La misura non incentiva le aziende a far fare più straordinari, ma consente a chi già svolge ore aggiuntive – spesso per sostituire colleghi in malattia, maternità – di avere una retribuzione migliore. Questo è un riconoscimento economico per il personale turnista più disagiato, che ogni giorno affronta sacrifici enormi per garantire il funzionamento del sistema sanitario. È anche di particolare rilievo per chi lavora in regime di pronta disponibilità e non può scegliere se fare o no lo straordinario e ha sempre lamentato che la relativa indennità è ferma allo scorso secolo. Penso che tale misura possa essere utile a contribuire a indennizzare quelli che in pronta disponibilità sono sempre chiamati al lavoro.
Quali sono i prossimi obiettivi del Nursind?
Nel 2025 abbiamo molti appuntamenti rilevanti per far crescere la professione e remunerare meglio il nostro lavoro. In primis abbiamo la possibilità di chiudere ben due tornate contrattuali considerando che la legge di bilancio già stanzia le risorse per il triennio 2025-2027. Naturalmente abbiamo anche in quest’ambito delle richieste che per noi sono caratterizzanti e sono legate allo sviluppo di carriera e a remunerare meglio il personale turnista che è quello più disagiato. Ci sono poi molte proposte sia di carattere economico e normativo che stiamo tentando di portare a compimento. Penso che l’aspetto più importante da considerare è che si possa chiudere entro i primi mesi del 2026, dopo la firma del triennio in discussione, anche la successiva tronata contrattuale portando da subito nelle tasche dei lavoratori le risorse stanziate per il 2026 e 2027 alle scadenze previste. Potrebbe finire il tempo del rinnovo dei contratti a tempo scaduto che non fa bene al lavoro. I colleghi che lavorano in pronto soccorso stanno ancora attendono la firma del contratto per avere l’aumento della loro indennità che vanta arretrati da giugno 2023 e avrà ulteriori aumenti da gennaio 2025 e 2026. Oltre al contratto poi ci saranno anche altre occasioni per lavorare su norme importanti come la riforma delle professioni sanitarie e la messa a regime dell’esonero dalla incompatibilità. Nursind continuerà a lavorare per migliorare le condizioni contrattuali ed economiche degli infermieri e delle ostetriche.
Vuole aggiungere qualcosa?
Si. Desidero ringraziare i collaboratori del Nursind che hanno lavorato instancabilmente per ottenere questo risultato. Ogni piccolo successo è frutto di impegno e collaborazione, e il nostro sindacato continuerà a perseguire con determinazione gli interessi della categoria. È un lavoro duro, ma sono fiducioso che possiamo fare ancora molto soprattutto se continueremo ad avere l’appoggio degli infermieri e delle ostetriche che sceglieranno di iscriversi a questo sindacato.
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