Manovra 2025, le novità per dipendenti, pensionati, stipendi, bonus per famiglie e imprese

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Il via libera della Camera è già arrivato, ora si attende quello del Senato il 28 dicembre. La nuova manovra da 28,4 miliardi del governo Meloni prevede diverse novità, dal taglio del cuneo fiscale che diventa strutturale, con benefici per alcune fasce di reddito in busta paga, fino alle pensioni, con novità sia degli assegni sia delle forme per le uscite dal lavoro flessibili. Ma i cambiamenti riguardano tutti, dalle famiglie alle aziende fino ai lavoratori, dipendenti o autonomi che siano. 

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Taglio del cuneo fiscale

Confermate due misure già in vigore che diventati strutturali: il taglio del cuneo fiscale e l’Irpef a tre aliquote. La prima misura aiuta i lavoratori dipendenti con reddito fino a 20mila euro attraverso il riconoscimento di un bonus, mentre per chi guaagna fino a 40 mila euro si agisce attraverso una detrazione, che dunque ha carattere esclusivamente fiscale, con décalage. Il beneficio Interesserà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto all’anno scorso perché la soglia di reddito prima si applicava solo fino a 35mila euro.

Irpef a tre aliquote

Capitolo Irpef: stabilizzate le aliqote su tre scaglioni, del 23% per i redditi fino a 28mila euro, del 35% per i redditi superiori a 28mila euro e fino a 50mila e del 43% per i redditi che superano 50mila euro. Le addizionali regionali e locali, che pesano non poco sul saldo finale, continueranno fino al 2027 ad essere applicate sui vecchi quattro scaglioni. Rinviato l’ulteriore taglio dal 35 al 33% dell’aliquota che coinvolge in prevalenza il ceto medio. 

Flat tax e altre misure fiscali

Flat Tax per dipendenti e pensionati, sale da 30mila a 35mila euro la soglia di sbarramento di ingresso. Oltre questo importi non è possibile accedere alla tassa piatta del 15% o 5% per nuove attività. La tassa sulle criptovalute resta al 26%, salgono quelle su giochi e scommesse. Prorogati per tre anni anche la detassazione dei premi di produttività (dal 10% al 5%) mentre il tetto dei fringe benefit sale a 1.000 euro per tutti, 2.000 per chi ha figli. Importi maggiorati per i neoassunti che accettano di trasferirsi ad oltre 100 chilometri da casa. Sale dal 25 al 30% il limite di detassazione delle mance che i camerieri ricevono dai clienti. Arriva la proroga del fondo di garanzia per le Pmi. Previsto anche un Fondo con 3 milioni in 3 anni a sostegno delle imprese dell’indotto Ilva. 

Le nuove detrazioni

Stretta sulle detrazioni per i redditi oltre i 75mila euro, con una clausola che “salva” oltre alle spese sanitarie anche le detrazioni per gli investimenti in start up e Pmi innovative. Le classi di reddito su cui scatterà la nuova limitazione delle spese detraibili sono due: da 75.001 a 100mila euro e da 100.001. Nella prima fascia il tetto massimo di spese detraibili potrà arrivare a un massimo di 14mila euro. Nella seconda fascia il tetto massimo sarà invece di 8mila euro.

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Bonus nuove nascite e le misure per le famigie

Mille euro, una tantum, per ogni nuovo nato nei nuclei familiari con Isee inferiore a 40mila euro. È questa la misura per incentivare la natalità, chiamata “bonus nuove nascite”. Esteso a tutti il bonus nido (sempre per con Isee fino a 40mila euro) mentre si allargano i congedi parentali all’80%, per tre mesi invece degli attuali due. Per le attività extra scolastiche dei figli, la novità è il fondo “Dote famiglia” e riguarda i ragazzi dai 6 ai 14 anni in nuclei con Isee fino a 15mila euro.  

Pensioni

Capitolo pensioni. Le minime ricevono un ritocco, minimo anche lui, e passano da 614,77 a 617,9 euro. Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, ossia tre misure di flessibilità per l’uscita anticipata dal lavoro, vengono prorogate. Rafforzato il bonus Maroni per chi invece sceglie di restare al lavoro. Ma la vera novità dell’ultimo esame alla Camera riguarda chi ha cominciato a versare i contributi dal 1996 in poi e che potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Allo stesso tempo però la soglia di contributi richiesti salirà, dal primo gennaio, da 20 anni a 25 per poi lievitare ulteriormente a 30 anni di versamenti dal 2030.

 

I bonus per la casa, dall’acquisto alle ristrutturazioni

Rinnovate fino al 2027 le agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa per gli under 36 e le giovani coppie. Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus restano al 50% per le prime case, scendono al 36% per le altre, con tetto a 96mila euro. Stesso schema anche per il sismabonus, senza tetto di spesa. Cambia il bonus elettrodomestici, con un contributo massimo del 30% del costo. Non potranno più essere portate in detrazione invece le caldaie a gas. 

Aziende, Ires premiale per le imprese che reinvestono

L’Ires passa dal 24 al 20% per le imprese che mettano da parte almeno l’80% degli utili del 2024 e ne reinvestano in azienda almeno il 30% (e non meno del 24% degli utili del 2023). Ma a patto che l’investimento minimo sia di 20mila euro e venga effettuato in Italia entro la fine del 2025. Modifiche al piano Transizione 4.0: viene introdotto un meccanismo per chiudere l’accesso ai crediti d’imposta al superamento di un tetto fissato a 2,2 miliardi. Sono fatti salvi però gli investimenti (effettuati nel 2025 con coda al 30 giugno 2026) se “prenotati” con acconto di almeno il 20% entro la data di pubblicazione della legge di bilancio. Cambia anche Transizione 5.0, con l’innalzamento fino al 45% dell’aliquota per investimenti tra 2,5 e 10 milioni. 

Banche e assicurazioni

Il contributo nella Manovra richiesto a banche e assicurazioni raggiunge quota 4,5 miliardi in due anni per il comparto bancario e a 2,5 miliardi per le assicurazioni.

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