Incubo Canone Rai, il vero importo che ti troverai in bolletta: nuove regole che non ti hanno detto | Rischi di pagare ancora di più

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Il canone Rai è una tassa fissa che ognuno di noi si ritrova a dover pagare nella bolletta della luce, ma attenzione alle brutte sorprese

Oltre ai rincari dell’energia elettrica bisogna fare i conti anche con le tasse che ci si ritrova in bolletta come il canone della Rai che potrebbe riservare qualche brutta sorpresa. Nel 2025, il canone Rai continuerà ad essere addebitato nella bolletta energetica con un ritorno al costo annuale di 90 euro, dopo il taglio temporaneo del 25% concesso nel 2024. La modalità di riscossione non subirà variazioni, mantenendo un addebito bimestrale di 18 euro in bolletta.

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Il canone Rai entra in bolletta dal primo gennaio 2016 con l’obiettivo di ridurre l’evasione fiscale legata a questo tributo. L’evasione in questo caso è spesso giustificata dalla qualità e tipologia dei contenuti proposti, oppure dai proventi pubblicitari che contribuiscono a sostenere i costi e dal disinteresse per i contenuti. L’introduzione del canone in bolletta viene quindi percepita da molti come una sorta di “abuso” che porta la fattura energetica a crescere.

La decisione dell’addebito in bolletta è stata oggetto di polemiche all’interno della maggioranza di governo, con il mancato accordo che ha portato all’abbandono del previsto sconto. Nonostante le critiche, sia nazionali che dall’Unione Europea, per la presenza di oneri impropri nella bolletta energetica, il governo italiano ha ribadito la trasparenza del metodo, separando chiaramente il costo del canone dagli altri addebiti.

Anche nel 2025 saranno previste esenzioni per specifiche categorie di contribuenti. Le esenzioni riguardano gli over 75 con reddito inferiore a 8.000 euro annui. Ma non è automatico, se appartieni a questa categoria dovrai fare un’apposita domanda da presentare annualmente e nei tempi previsti per ottenere l’esenzione completa o parziale. Un’altra categoria esente sono i militari italiani in strutture pubbliche, agenti diplomatici di Paesi che garantiscono reciprocità e rivenditori di apparecchi televisivi, ma solo per quelli presenti in negozio.

Modalità di presentazione delle domande di esenzione

Sono inclusi tra gli esenti anche i contribuenti senza strumenti idonei alla ricezione, previa dichiarazione annuale all’Agenzia delle Entrate. Per chi ha diritto all’esenzione, sono previste diverse modalità di presentazione delle domande: L’accesso all’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate. L’invio tramite raccomandata al centro di raccolta di Torino. L’invio tramite posta certificata (PEC) con firma digitale. O infine la consegna diretta presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Per usufruire dell’esenzione per mancato possesso, è essenziale dichiarare di non avere dispositivi idonei alla ricezione. Stiamo parlando di televisori, ricevitori radio e TV, decoder per digitale terrestre o satellitare. O ancora, strumenti portatili come smartphone con DVB-H o lettori multimediali con ricevitori integrati. La falsa dichiarazione è passibile di controlli e sanzioni.

Gli over 75 con redditi bassi possono beneficiare dell’esenzione presentando domanda entro il 31 gennaio 2025 per ottenere l’esenzione totale. Chi raggiunge il limite di età più avanti nell’anno, può richiedere l’esonero solo per il secondo semestre o per l’anno successivo. I contribuenti che non possiedono apparecchi di ricezione devono presentare annualmente la dichiarazione di esenzione. Per il 2025, le domande devono essere presentate entro il 31 gennaio per ottenere l’esenzione completa. In caso di presentazione tardiva, l’esonero sarà valido solo per la seconda metà dell’anno.

Incubo Canone Rai – fonte pexels – palermolive.it

Critiche al metodo di riscossione

Le critiche all’addebito in bolletta rimangono forti, sia per la percezione di ingerenza che per le richieste di trasparenza dell’UE. Nonostante le promesse del governo Meloni di eliminare il canone dalla bolletta, al momento non sono previsti cambiamenti.

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Nel 2025 il canone Rai rappresenta ancora un tema dibattuto, ma le modalità di pagamento e le regole per le esenzioni rimangono invariate rispetto agli anni precedenti. Le richieste di maggiore autonomia e trasparenza della Rai si scontrano con le difficoltà economiche e con le pressioni politiche interne ed esterne.



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