Il crac Benko-Hager scuote Bergamo: timori per il recupero delle ex Canossiane. Vitali: «Ci hanno rassicurato»

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di
Donatella Tiraboschi

Già molti appartamenti di lusso accaparrati, ma la società è al centro di una tempesta giudiziaria. Il costruttore rassicura. Nell’operazione al Comune andrà la proprietà degli orti di San Tomaso

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È una delle operazioni della Bergamo immobiliare del superlusso che tanto va di moda: 62 appartamenti con giardini privati, dai bilocali da 50 metri quadrati ai pentalocali fino all’attico di oltre 400 metri quadrati. E con quelli, uffici e spazi di coworking ricavati con il recupero delle cinque corti, tra colonne, arcate, corti, affreschi e decorazioni. Un nucleo storico, quello di Palazzo Spini, originario del diciottesimo secolo (al 13 di via San Tomaso) con gli edifici attigui: quanto basta per definire gli Orti Nuovi di San Tomaso una residenza di charme e prestigio, tanto che sono già parecchi i preliminari di vendita siglati con caparre, definiamole finanziariamente significative. Nulla di che stupirsi dal momento che il prezzo a metro quadrato di questa riqualificazione urbana che sorgerà sull’ex complesso delle Canossiane in disuso dai primi anni Duemila e innestata in una zona della città di appeal tra l’Accademia Carrara e il Parco Suardi, parte da oltre 4 mila euro per spingersi anche ai 6 mila.

Un cantiere cittadino che, come altri nel Paese, è toccato dallo tsunami giudiziario che sta scuotendo il Trentino Alto Adige. Proprio da questa regione, provengono Paolo Signoretti di Trento e Heinz Peter Hager di Bolzano, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Supernova, la società che, dopo aver rilevato l’immobile delle Canossiane, a gennaio del 2023 aveva annunciato i contorni dell’operazione immobiliare degli Orti Nuovi; valore stimato di oltre 30 milioni di euro con l’annessa cessione al Comune di Bergamo degli Orti di San Tomaso per circa 13 mila metri quadrati. Sia Signoretti che Hager sono, insieme al magnate austriaco Renè Benko, tra le sette persone per le quali la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento aveva chiesto, il 4 dicembre, gli arresti domiciliari. Lo scorso giovedì il Tribunale del riesame di Trento ha confermato gli arresti domiciliari per sei dei sette indagati nell’ambito della maxi inchiesta sulla presunta associazione a delinquere per condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige. Le indagini, che coinvolgono decine di persone tra funzionari e politici, hanno ipotizzato l’esistenza di un gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione con pesanti accuse contestate che, tra le altre, includono associazione per delinquere, finanziamento illecito ai partiti, corruzione, induzione indebita, truffa e traffico di influenze illecite.




















































La notizia è rimbalzata anche a Bergamo dove non sta mancando di suscitare qualche timore soprattutto tra quanti, avendo messo mano al portafoglio per comprare case di fascia alta, contano di poter entrare in possesso della loro nuova residenza, vista e piaciuta sulla carta, entro il 2026. È questo il termine di consegna del cantiere affidato all’Impresa Vitali che, dopo aver eseguito le opere di demolizione, è entrata nella fase «costruttiva» vera e propria con le opere di fondazione.

«È ovvio che non appena avuta notizia di quanto stava accadendo, ci siamo attivati per chiedere proprio a Supernova ragguagli — spiega il presidente di Vitali Spa, Massimo Vitali —, abbiamo inviato una lettera alla quale la proprietà ha risposto dandoci rassicurazioni che ci hanno tranquillizzato. Anche perché — conclude l’imprenditore — il vertice societario è stato cambiato. Quella degli Orti Nuovi è una residenza importante». Che si somma agli investimenti fatti da Signoretti e Hager anche a Verona, sul Garda, a Pavia e a Rimini a fronte della raccolta di finanziamenti e disponibilità su larga scala. Ma con una posizione debitoria che, sommando le esposizioni delle varie società, tra cui Supernova Development, andrebbe oltre i 130 milioni di euro.

Usa toni rassicuranti anche Emanuele Locatelli dell’agenzia immobiliare Coldwell Banker di Bergamo che si occupa dell’intermediazione immobiliare del complesso in zona Carrara. «Le notizie che ci sono giunte arrivano dal Trentino e con la nomina dei nuovi vertici non penso proprio che il cantiere ne risentirà», garantisce. Locatelli non si sbottona sull’andamento delle compravendite, ma a quanto risulta sarebbe già stato piazzato il 50 per cento delle unità immobiliari, quelle con la migliore vista ed esposizione al sole. Tra gli acquirenti anche un noto professionista bergamasco che non nasconde una certa sorpresa: «Ho saputo di questa notizia solo questa mattina (ieri, ndr), vedrò nei prossimi giorni di saperne di più».

Per oltre un decennio, la proprietà dell’ex istituto delle Canossiane era risultata in capo all’immobiliare Passarella di Milano di Manuel Bonzano, che nel 2018 aveva presentato a sua volta un progetto di recupero per ricavare residenze di pregio. Un’idea dell’immobiliarista meneghino mai decollata fino all’arrivo di Signoretti e Hager, che a Bergamo nessuno conosceva.


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