Dieci mesi dopo essere stata acquisita da YouGov, Consumer Panel Services (CPS GfK) – punto di riferimento nell’analisi dei dati sugli acquisti delle famiglie in Europa – ha ufficialmente adottato il marchio del nuovo proprietario.
Questa operazione, del valore di 315 milioni di euro, è stata resa necessaria dalla Commissione Europea, che, a seguito della fusione tra NielsenIQ e GfK, ha imposto la cessione di questa divisione per garantire il rispetto delle normative antitrust.
L’accordo non solo espande la presenza di YouGov nei settori europei dei beni di largo consumo e della vendita al dettaglio, ma integra l’esperienza di CPS GfK, che vanta panel attivi in 18 Paesi europei, con dati raccolti da oltre 100.000 famiglie e 18 milioni di acquisti registrati.
I clienti di CPS GfK, già 1.100, potranno ora accedere a una fonte di dati sempre più ampia e aggiornata, arricchita dalle ricerche sul pubblico provenienti dai 26 milioni di membri del panel globale di YouGov, attivo in 55 mercati.
Questa nuova integrazione rappresenta molto più di una semplice operazione di rebranding e segna l’inizio di una nuova fase, con l’ambizione di affermarsi come il principale punto di riferimento per dati su acquirenti, marketing e opinioni come ci racconta Roberto Borghini, Country Lead Italy di YouGov.
«Abbandonare il nome GfK non è stato facile, ma era un passo necessario, una questione di evoluzione e di chiarezza strategica – spiega Borghini -. L’integrazione con YouGov rappresenta non solo un cambio di identità, ma anche una dichiarazione d’intenti per il futuro. L’obiettivo è chiaro: raccontare le persone in modo sempre più accurato e completo, andando oltre i tradizionali metodi di analisi».
L’operazione, infatti, consente a YouGov di consolidare i suoi obiettivi strategici: continuare a investire in tecnologia all’avanguardia, espandere i propri prodotti e piattaforme, ampliare i panel e acquisire nuove capacità geografiche e di raccolta dati. Un passo decisivo verso un futuro ancora più dinamico e competitivo. Al centro del nuovo posizionamento del brand c’è il concetto di aderenza alla realtà: qualità dell’informazione, dati chiari, immediatamente utilizzabili e capaci di generare valore reale.
«Una delle caratteristiche distintive del Consumer Panel, ora parte di YouGov, è la capacità di raccogliere dati direttamente dalle persone, senza intermediari – continua Borghini -. Questo approccio consente di ottenere non solo dati quantitativi, come gli acquisti registrati quotidianamente attraverso gli scontrini, ma anche informazioni qualitative: pensieri, emozioni e intenzioni future dei consumatori. La raccolta dei dati avviene in tempo reale, riducendo al minimo le distorsioni dovute al ricordo retrospettivo. Questo livello di dettaglio permette di comprendere le sfaccettature della realtà, in un mondo sempre più complesso e interconnesso».
L’integrazione tra Consumer Panel e YouGov porta con sé un importante apporto tecnologico.
«La capacità di analizzare dati con strumenti avanzati, inclusa l’intelligenza artificiale, permette non solo di monitorare i trend, ma di interpretarli con una precisione mai vista prima – sottolinea Borghini -. Questo è particolarmente rilevante in un contesto in cui le differenze locali all’interno dei mercati globali sono sempre più marcate. Ad esempio, analizzando il comportamento dei consumatori europei, emergono contrasti significativi tra paesi come Italia e Spagna, dove le famiglie affrontano sfide economiche maggiori, e altre nazioni con dinamiche differenti».
Il team di Consumer Panel e YouGov, ora riunito sotto un unico tetto a Milano, ha già iniziato a collaborare in modo sinergico.
«Abbiamo unito esperienze e approcci diversi, e questo ci permette di offrire soluzioni ancora più integrate ai nostri clienti – spiega Borghini -. Una delle prime innovazioni è la capacità di identificare e raggiungere in modo diretto le audience ideali per ciascun prodotto, grazie a strumenti digitali di comunicazione sempre più efficaci. Questa nuova direzione sta già dando i suoi frutti. I primi progetti pilota, testati nel 2024, hanno evidenziato un netto miglioramento nella capacità di comprendere i comportamenti dei consumatori e di agire sui dati in tempi rapidi. I risultati iniziali confermano non solo un aumento della precisione analitica, ma anche un miglioramento nella tempestività delle decisioni strategiche».
Guardando al futuro, il panorama delle ricerche di mercato è destinato a evolversi ulteriormente. L’inflazione e le difficoltà economiche degli ultimi anni hanno profondamente influenzato le abitudini dei consumatori italiani, tradizionalmente orientati al risparmio. Tuttavia, l’integrazione tra YouGov e CPS GfK apre nuove possibilità per comprendere meglio le motivazioni alla base dei comportamenti di acquisto e per anticipare i trend emergenti.
«Nel 2025, si prevede che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di modelli sarà sempre più centrale. La combinazione tra tecnologia avanzata e competenza umana è destinata a trasformare il settore, offrendo ai clienti non solo analisi più accurate, ma anche strumenti per prendere decisioni strategiche in modo rapido ed efficace», conclude Borghini.
Lo studio condotto da YouGov
Un esempio di importante integrazione già realizzato, è il webinar “Behavior Change” presentato il 3 dicembre. Un rapporto integrato che ha coinvolto 21 paesi europei, con dati raccolti su oltre 90.000 shopper.
Come YouGov segue il consumer journey
Con la nuova integrazione, siamo in grado di osservare le persone nei differenti ruoli agiti nella loro vita: attitudini, comportamenti, aspettative, esposizione mediale, scelta del punto vendita, scelta delle categorie di acquisto fino al brand.
Numero di famiglie UE in difficolta (primavera 2022 – autunno 2024)
In un mondo sempre più interconnesso, è importante valutare gli andamenti a livello macro e nel contempo evidenziare le peculiarità che danno profondità interpretativa e caratterizzano le realtà locali. Un esempio è quanto riportato rispetto al numero di famiglie che si dichiarano in difficoltà, dove emerge una diminuzione significativa che raggiunge il minimo storico dalla primavera 2022 ma al contempo evidenzia anche situazioni molto variegate per singolo paese.
Confronto tra Italia e altri Paesi UE, dove emerge che gli italiani non nutrono grandi speranze di ripresa nel 2025
Gli italiani, ad esempio, sono più cauti rispetto ad altri paesi europei nelle considerazioni sulla propria futura condizione finanziaria in quanto le loro entrate gli permettono di risparmiare meno rispetto a quanto accade all’estero.
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