La vicenda della vertenza Abramo-Customer Care, che ha coinvolto circa 1000 lavoratori a rischio licenziamento, si conclude con un risultato storico. La Regione Calabria, in sinergia con le istituzioni nazionali e le parti sociali, ha siglato un accordo che garantisce la continuità occupazionale e avvia un innovativo progetto di riconversione professionale.
Accordo per la salvaguardia di mille posti di lavoro
Il lungo e complesso percorso della vertenza Abramo-Customer Care si è finalmente concluso con un importante risultato: la salvezza di 1000 posti di lavoro. Grazie all’accordo con la società Konecta, siglato presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, tutti i lavoratori coinvolti nella crisi verranno assunti prima di Natale.
Questo risultato è stato possibile grazie al lavoro congiunto tra la Regione Calabria, il Governo, i sindacati e le imprese. Dopo mesi di trattative e tavoli di confronto, è stato raggiunto l’obiettivo di garantire la piena continuità occupazionale e la tutela delle condizioni contrattuali per i lavoratori delle commesse Tim Business e Fibercop, sia per la sede di Crotone che per quella di Cosenza.
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Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando la portata innovativa del modello di riconversione adottato. L’intervento regionale ha visto uno stanziamento di 15 milioni di euro, a cui si sono aggiunti 5 milioni di euro dal Governo nazionale, finalizzati a sostenere il progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione, con un focus sulla dematerializzazione delle cartelle sanitarie.
Riconversione e digitalizzazione: un modello innovativo
La riconversione dei lavoratori si pone come elemento cardine di questa operazione. Secondo Occhiuto, il progetto prevede il reskilling delle competenze, con il reinserimento dei dipendenti all’interno dei processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione. In particolare, il passaggio alla gestione digitale delle cartelle sanitarie rappresenta un primo esempio concreto di questa nuova visione.
Si tratta di un modello che potrebbe essere esportato anche ad altre vertenze occupazionali, come sottolineato dallo stesso Occhiuto:
«Abbiamo trasformato una crisi in un’opportunità. Questo progetto di riconversione dei lavoratori è stato molto apprezzato dai Ministeri del Lavoro e del Made in Italy e potrebbe rappresentare una soluzione efficace per la crisi di molti call center in Italia».
Secondo il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha espresso il proprio plauso e quello della massima assise calabrese per il risultato ottenuto, il successo della vertenza dimostra che «l’atteggiamento proattivo e dinamico del presidente Occhiuto, in sinergia con le istituzioni nazionali e le parti sociali, produce risultati straordinari».
Il ruolo fondamentale della Regione Calabria
La Regione Calabria ha avuto un ruolo cruciale nella gestione della crisi. Attraverso un’azione coordinata e il coinvolgimento di più soggetti istituzionali, è stato possibile salvaguardare il futuro occupazionale di circa 1000 lavoratori. Fondamentale è stata la collaborazione con il Governo nazionale e la partecipazione attiva di istituzioni e sindacati.
Occhiuto ha voluto esprimere pubblicamente il proprio ringraziamento a diverse figure istituzionali che hanno contribuito al successo della vertenza, tra cui: Giorgia Meloni, presidente del Consiglio; Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Palazzo Chigi; Alessio Butti, sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione; Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy; Francesco Soro, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico dello Stato; Angelo Borrelli, capo del Dipartimento per la trasformazione digitale.
Il governatore ha poi ringraziato il vicepresidente della Regione, Filippo Pietropaolo, per il suo impegno nel seguire la convenzione del progetto di dematerializzazione, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, che ha lavorato con il suo Dipartimento e con i direttori generali Fortunato Varone e Maurizio Nicolai alla stesura di diversi bandi.
Il ruolo dei sindacati e la tutela dei diritti
Anche le organizzazioni sindacali hanno accolto con soddisfazione la notizia della chiusura della vertenza. Uil Calabria e Uilcom Calabria, in una nota congiunta, hanno dichiarato che l’accordo rappresenta «un passo fondamentale per il riconoscimento della dignità e dei diritti di centinaia di famiglie».
Il segretario generale di Uil Calabria, Mariaelena Senese, e il segretario generale di Uilcom Calabria, Andrea Ranieri, hanno sottolineato che la firma dell’accordo e l’annuncio delle assunzioni non rappresentano la fine della loro azione. Continueranno, infatti, a vigilare affinché gli impegni assunti vengano rispettati e che il processo di assunzione avvenga senza discriminazioni.
«Ringraziamo in particolare il presidente Occhiuto per il dialogo instaurato e per l’impegno incessante dimostrato nel raggiungere un accordo in tempi brevi, rispondendo a una situazione di emergenza sociale ed economica», hanno dichiarato i segretari.
Una prospettiva di lungo termine per il lavoro in Calabria
L’accordo con Konecta e l’innovativo modello di riconversione non rappresentano solo la soluzione a una crisi specifica, ma indicano una prospettiva di lavoro stabile e duraturo per la Calabria. La riconversione dei lavoratori del call center verso il settore della digitalizzazione potrebbe aprire la strada a un modello di intervento replicabile anche in altri contesti regionali e nazionali.
La crisi dei call center, che negli ultimi anni ha toccato diverse regioni italiane, potrebbe trovare proprio nel modello calabrese una via d’uscita. Il mercato della digitalizzazione pubblica è in forte espansione e, come evidenziato dal presidente Occhiuto, c’è la possibilità di assorbire molta forza lavoro in questo settore.
Un Natale sereno per 1000 famiglie
Dopo mesi di incertezza e preoccupazione, i 1000 lavoratori coinvolti nella vertenza Abramo-Customer Care potranno trascorrere un Natale sereno, sapendo di avere garantito il proprio posto di lavoro. Per la Regione Calabria e per le istituzioni nazionali, questo risultato rappresenta la conclusione di una battaglia difficile, ma soprattutto un esempio virtuoso di come le crisi occupazionali possano trasformarsi in opportunità di crescita.
Con il sostegno della Regione, del Governo e dei sindacati, è stato messo in moto un modello di innovazione sociale che si basa sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati. Ora si guarda al futuro con la speranza di replicare questa esperienza in altre situazioni di crisi occupazionale.
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