Vaccini, Rea (Simg Lazio): “Noi centrali per presa in carico pazienti anziani e fragili”

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‘In età avanzata più propensi a proteggersi da influenza e pneumococco. La sfida attuale è incrementare i tassi di copertura vaccinale nell’adulto’

Di Redazione |

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Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) – “La Medicina generale e le cure Primarie confermano il proprio ruolo centrale nella presa in carico vaccinale del paziente adulto, con particolare attenzione agli anziani e ai soggetti fragili”. Lo ha detto Gianmarco Rea, segretario Simg Regione Lazio intervendo – oggi a Roma – alla presentazione della nuova edizione del Calendario vaccinale per la vita 2025. “Noi siamo un vero e proprio avamposto del Servizio sanitario nazionale sul territorio, i nostri ambulatori rappresentano il canale più immediato ed efficace per promuovere ogni forma di prevenzione. La sfida attuale e il nostro obiettivo è incrementare i tassi di copertura vaccinale nell’adulto, che, a differenza delle vaccinazioni pediatriche, richiedono un’attenta selezione e una chiamata attiva, un intervento mirato in cui il medico di medicina generale è la figura di riferimento. Non a caso siamo i soli ad assicurare la vaccinazione anche a domicilio per gli anziani e fragili che non possono muoversi”.
Rea ricorda come la popolazione italiana “sia propensa alla vaccinazione, ad eccezione di una parte che è pari a meno dell’1% di no-Vax – spiega – e di una buona fetta di indecisi. Non solo. E proprio gli adulti-anziani sono i più disponibili alla vaccinazione, in particolare in autunno quando tra ottobre e novembre possono sottoporsi ai vaccini contro influenza, pneumococco e covid. Però i vaccini bisogna anche comprarli per poterli somministrare. Nel Lazio, ad esempio, fatichiamo con l’anti Herpes zoster, a differenza di altre regioni come l’Umbria più sensibili e per questo da tempo attivate”.
La “nostra Società scientifica ribadisce il proprio impegno a rafforzare le competenze su questi temi e spero che la Medicina generale sia sempre più coinvolta nella possibilità di avere più vaccini da somministrare ai nostri assistiti” conclude.

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