Tango argentino e airbnb (a Firenze e in Toscana)

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di Alessio Gaggioli

La battaglia, seppur tardiva, per arginare il dilagare degli affitti brevi e tutti gli effetti distorsivi annessi e connessi può entrare finalmente nel vivo. Non senza una buona dose di incognite, ma va dato atto alla Regione Toscana di aver avuto coraggio nello sfidare un governo

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La battaglia, seppur tardiva, per arginare il dilagare degli affitti brevi e tutti gli effetti distorsivi annessi e connessi può entrare finalmente nel vivo. Non senza una buona dose di incognite, ma va dato atto alla Regione di aver avuto coraggio nello sfidare un governo che, e lo si è visto a Firenze nei giorni del G7 sul turismo, di regole, paletti e limitazioni all’invasione non vuol sentir parlare (figuriamoci poi in piena love story con l’iperliberista Javier Milei…). 

Buoni rappresentanti di questa linea sono i nostri esponenti del centrodestra in Consiglio regionale. Subito infatti, contro il nuovo «Testo unico sul turismo» in via di approvazione, si sono levate le grida dei vari epigoni della rendita in città. In primis Marco Stella (FI) che ha già annunciato un ricorso al Tar (anche se una legge regionale la si può impugnare solo davanti alla Corte costituzionale). E poi quelli di Fratelli d’Italia che, appunto, in pieno tango argentino alla Milei, hanno parlato di legge liberticida. 




















































Tralasciamo ovviamente gli strali lanciati dai gestori degli appartamenti che continuano con la narrazione della casa della nonna ereditata dal nipote perché per una volta, sarebbe interessante conoscere quali siano le ricette del centrodestra sul fronte overtourism visto che alcuni «loro» sindaci, a Pisa o Siena per esempio, lamentano gli effetti dell’assalto e pur con qualche dubbio, paiono interessati a sfruttare opportunità e poteri che la futura legge regionale gli offrirà.

Semplificando verrebbe da dire che fare comunicati stampa è una cosa, trovarsi ad amministrare poi è un’altra. Ma tant’è… 

Val la pena invece concentrarsi un attimo sulle incognite e sulle poche certezze che abbiamo davanti. 

L’incognita più grande è la possibile reazione del governo, ma anche che ne sarà dei vari regolamenti che i Comuni dovranno fare ma che — questi sì, caro Stella — saranno impugnabili davanti al Tar. 

La certezza tuttavia è che il lavoro del Pd regionale, su forti pressioni di Palazzo Vecchio che aveva bisogno di una stampella, ha seguito una rotta diversa da quella dell’ex sindaco Dario Nardella e ribadita da Sara Funaro. Palazzo Vecchio ha scelto la strada della variante urbanistica introducendo la distinzione «residenza temporanea» per vietare nuovi airbnb in centro. 

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Gli effetti immediati della misura — su cui si esprimerà il Tar — non sono stati dei migliori perché le locazioni turistiche sono aumentate, specie fuori dal centro e il costo di affitti e immobili è schizzato ulteriormente. 

La Regione invece ha scelto la strada dei limiti e delle autorizzazioni che i Comuni potranno decidere e applicare. 

Un sogno, sperando che Roma non impugni la legge. Certo resta a noi poco comprensibile la scelta di dare quei poteri ai sindaci di 9 città capoluogo e Viareggio senza considerare per esempio territori come la Val d’Orcia, San Gimignano o Pienza già invasi, stravolti o in procinto di esserlo. Come nutriamo dubbi sulla opportunità che anche gli albergatori possano affittare appartamenti. Ma forse, è meglio accontentarsi. E chiudere con un vedremo.

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19 dicembre 2024

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