“Su Nardi chiusura della Fiorentina”

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Mercato e arbitraggi. Questi i temi principali affrontati nella conferenza stampa che si è tenuta nella mattina di martedì 17 dicembre alla concessionaria Bientinesi, durante la quale, alla presenza del direttore commerciale Gianmarco Bientinesi, è stato presentato l’accordo che prevede la consegna di due scooter con il brand Unione Sportiva Livorno 1915. Ad intervenire, alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia con il Guidonia, il direttore tecnico Alessandro Doga ed il club manager Luca Mazzoni.

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Doga: “Nardi disposto a tornare, la Fiorentina ha detto ‘no’. Influenza del Grosseto? Può essere”

“Nardi è un ragazzo che conosciamo molto bene, abbiamo provato a trovare un accordo con il suo agente e la società a cui appartiene il cartellino – ha dichiarato Doga -. Da parte del ragazzo c’è stata apertura, purtroppo non siamo però riusciti a trovare la disponibilità da parte della Fiorentina a cedere il giocatore in qualsiasi forma. Forse ci ha penalizzato il fatto che non abbiamo un rapporto che va al di là dell’aspetto sportivo. Se può aver influito il fatto che il patron del Grosseto sia sponsor dei viola? Può esserci stata anche questa situazione, sicuramente c’è un rapporto privilegiato tra i due club. Quest’influenza può esserci stata e, se fosse così, mi dispiace per il ragazzo, dato che lui voleva venire in ogni modo da noi. È un 2004 che con noi, per meriti suoi, ha fatto un percorso importante: impedirgli di venire a Livorno per una ripicca di un altro club mi lascia un po’ di dispiacere, soprattutto, ripeto, per lui”.

“Stiamo trattando altri giocatori anche in altre zone di campo – ha poi proseguito il direttore tecnico -. Un sostituto di Capparella? Riccardo ha caratteristiche molto particolari, non è semplice rimpiazzarlo. Stiamo valutando alcuni profili, abbiamo ben chiaro cosa dobbiamo fare. Il mercato è strano e possono verificarsi diverse opportunità. La squadra sta comunque facendo un bel percorso e non ha bisogno di essere stravolta: stiamo però attenti ad ogni possibilità per poter eventualmente fare qualche miglioria”.

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Mazzoni: “Gli arbitraggi? Errori evidenti, ma non vogliamo crearci alibi”

“Bisognerebbe che le società che ci ospitano abbiano lo stesso riguardo che diamo noi a Livorno – ha esordito Mazzoni commentando quanto avvenuto domenica al termine della gara con il Foligno, con il patron amaranto Joel Esciua aggredito da alcuni tifosi locali -. Il presidente del Foligno ha chiamato Joel, lui c’entra ben poco. Non c’è stato un buon servizio di steward e le forze dell’ordine hanno forse sbagliato indirizzo: alcune situazioni andrebbero prevenute e non portar via poi le persone attaccate. Sono cose che non dovrebbero succedere, vogliamo però metterci una pietra sopra senza perderci in denunce o altro”.

Il discorso si è poi soffermato sugli arbitraggi: “Obiettivamente nelle ultime settimane non siamo stati fortunati – ha affermato Mazzoni -. Nella sola partita di domenica ci sono almeno un paio di episodi abbastanza grossolani. Non credo, però, a malafede o interferenze esterne: dobbiamo prendere coscienza che, soprattutto in queste categorie, il livello della classe arbitrale è quello. Mi è capitato di vedere, ad esempio, quanto successo in Fezzanese-Orvietana. Noi facciamo presente che questi errori ci sono stati, ma, siccome siamo convinti di avere una squadra forte, vogliamo prima guardare i nostri sbagli: domenica la partita è stata probabilmente viziata anche da qualche errore nostro. Abbiamo creato sette palle gol importanti e bastava metterne dentro una per vincere la partita. Non dobbiamo crearci alibi, altrimenti perdiamo energie e basta. Credo che alla fine le cose si bilanceranno. Nelle ultime settimane – ha aggiunto – sono successe cose che ci hanno dato fastidio, ma non abbiamo sbraitato o fatto conferenze stampa discutibili. Abbiamo parlato con chi dovevamo parlare sperando che ci sia un’attenzione maggiore: questo è quello che possiamo fare”. 

“Noi – ha proseguito il club manager – non abbiamo l’abitudine di andare a vedere cosa succede sugli altri campi. Le partite, soprattutto quelle delle nostre dirette concorrenti, le guardiamo però tutte: sappiamo cosa è successo ma non metteremo mai bocca. Se si parla, ad esempio, di Montevarchi-Grosseto, se c’è qualcuno che è stato danneggiato e che avrebbe dovuto parlare è sicuramente il Montevarchi, non il Livorno. Non vado a vedere se al Grosseto o al Siena danno un rigore in più o meno: questo, per me, sarebbe sintomo di debolezza. Dalle altre parti, invece, mi sembra che ci sia l’abitudine di parlare del Livorno: ho visto stamani l’intervista del direttore sportivo del Grosseto Vetrini, che da due anni a questa parte non fa altro che parlare del Livorno. Loro sono una squadra forte e devono pensare al loro campionato, così come dobbiamo fare noi. Prima l’allenatore del Siena, oggi il ds del Grosseto: se parlano di noi evidentemente, nella loro testa, sanno che il Livorno qualcosa di buono ha e, così facendo, cercando di destabilizzarci. Credo, tuttavia, che alla fine si destabilizzino da soli. Vetrini, quando parla del Livorno, deve sciacquarsi la bocca”.

Mazzoni, infine, ha fatto un breve bilancio di quanto fatto fin qui: “Sono soddisfatto di come abbiamo lavorato di gruppo, ma si può fare sempre meglio – ha affermato -. Mi piacerebbe riuscire a ricucire il rapporto con quella parte di tifoseria con la quale c’è ancora una frattura: per me è un dolore non avere quella compattezza che, sono convinto, potrebbe darci qualcosa in più”.



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