di Umberto Zedda
Le imprese sarde sono chiamate a fare la loro parte per affrontare le principali sfide del nostro tempo, in primis quelle ambientali e sociali. Tre parole chiave: innovazione, responsabilità e impatto. Questi sono i principi fondamentali che guidano la crescente attenzione verso la sostenibilità aziendale. Se ne è parlato a Cagliari nel corso della conferenza organizzata da Confapi Sardegna dal titolo “Un viaggio tra innovazione, responsabilità e impatto”. Un appuntamento che ha messo al centro del dibattito non solo il ruolo delle imprese nel guidare la transizione verso modelli produttivi più attenti all’ambiente e alla società, ma anche le strategie concrete per farlo.
Hanno partecipato all’evento Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale, che ha aperto introducendo i temi della conferenza; Giorgio Delpiano, presidente di Confapi Sardegna; Caterina Soldi, docente del Cottino Social Impact Campus; e Umberto Sorrentino, direttore Area imprese Sardegna per Banca Intesa San Paolo, che ha illustrato le offerte bancarie per accompagnare le aziende nella transizione sostenibile. “La Sardegna è composta da piccolissime imprese, spesso familiari – ha esordito Comandini – piccoli nuclei di 9/10 elementi, ma fondamentali per il nostro territorio, e dobbiamo investire sulle piccole medio imprese. Il mercato sta cambiando ed è difficile rimanere uniti. È sempre più competitivo e noi possiamo riuscire a prevalere tramite le pratiche sostenibili”.
La sostenibilità aziendale
Come si può integrare la sostenibilità nella gestione aziendale. Per Giorgio Delpiano la chiave risiede in un approccio a 360 gradi che coinvolga ambiente, persone e relazioni con i fornitori: “La sostenibilità aziendale si avvale di metodi che bisogna imparare a mantenere nella gestione delle nostre aziende. Gli aspetti riguardano prettamente l’inquinamento dell’ambiente per le emissioni di Co2, ma al tempo stesso anche l’attività sociale, i nostri dipendenti e i fornitori. Un altro aspetto che spesso sottovalutiamo in Italia è la puntualità dei pagamenti, molto importante per la sostenibilità, tutte quelle attenzioni di welfare che attualmente dobbiamo avere. Per essere una società evoluta prima di tutto dobbiamo cambiare noi come aziende, dare impulso alla sostenibilità a 360 gradi”.
Come essere sostenibili
Evidenziando il legame tra sostenibilità e innovazione, Caterina Soldi ha approfondito il tema dei metodi necessari per rendere la sostenibilità una parte integrante delle strategie aziendali. “Possiamo parlare di sostenibilità in relazione ad innovazione, responsabilità e impatto. Quest’ultimo non va visto solo in maniera negativa, bensì strategicamente, ci permette infatti di capire che tipo di valore vogliamo generare. È facile confondersi, e allo stesso modo un’azienda non è considerata sostenibile solo quando ottiene l’attestato: questa transizione è una missione che permette all’impresa di evolversi costantemente tramite un investimento che aderisce a istanze etiche chiare”.
I progetti degli Istituti bancari
A seguire, Umberto Sorrentino ha illustrato i progetti avviati dall’istituto bancario per supportare le aziende nel percorso verso la sostenibilità. “Accompagnare le imprese nella transizione sostenibile è per noi una priorità, che perseguiamo attraverso una forte attività di sensibilizzazione”. Intesa San Paolo ha inoltre creato 15 laboratori dedicati alle tematiche Esg (Environmental, social, and governance), focalizzati sull’impatto ambientale, sull’impatto sul territorio e sul capitale umano. “I laboratori offrono workshop e seminari per promuovere modelli di gestione sostenibile – continua Sorrentino –. Ricordiamo inoltre che, entro il 2028, la Direttiva Europea imporrà alle aziende di dichiarare le proprie pratiche sostenibili. Per questo, puntiamo ad anticipare i tempi: dobbiamo costruire questa storia prima che diventi un obbligo”.
La sostenibilità sociale
Don Marco Lai, direttore della Caritas Diocesana, è intervenuto per offrire una prospettiva più sociale al tema della sostenibilità. “Anche noi ci troviamo in questo framezzo sociale avendo cura delle persone. Finora abbiamo accolto 160 tra uomini e donne, stabilito protocolli con imprese come Coldiretti per inserirli nel mondo del lavoro e messo al centro l’essere umano. La sostenibilità non è solo ambientale. Abbiamo dato vita all’impresa sociale Lavoro Insieme per aiutare i territori del Sarrabus e del Gerrei che vivono uno spopolamento che non riesce ad essere colmato neanche dall’immigrazione. Però siamo riusciti ad attirare qualche cittadino immigrato che ora è riuscito a creare la sua piccola azienda”.
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