Porro candidato in Puglia, show con Cruciani: le case chiuse e…

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Da giorni si parla di Nicola Porro quale possibile candidato del centrodestra alle elezioni Regionali della Puglia, in programma per l’autunno 2025. Tra i migliori giornalisti italiani, scrittore e conduttore televisivo, Porro ha 55 anni ed è pugliese di origine in quanto la sua famiglia vive ad Andria: volto molto noto della televisione, da anni conduce la trasmissione di successo “Quarta Repubblica” su Rete 4. E’ al tempo stesso autorevole e popolare, di orientamento liberale, è un grande professionista che negli ultimi mesi ha intervistato in esclusiva assoluta (unico in Italia) Elon Musk e Javier Milei.

Proprio per la sua cultura liberale, non ha mai nascosto un’inclinazione per il centrodestra ma sempre con grande equilibrio al punto che piace moltissimo a tutte le anime della coalizione, da Forza Italia e i centristi fino a Fratelli d’Italia e la Lega. Anzi. Raccoglie grande apprezzamento anche tra i renziani e l’universo di Azione e Carlo Calenda. Viene stimato e considerato anche dal Pd, e in ogni caso è sempre stato serio ed equilibrato con tutti.

Almeno finché non ha deciso di concludere la sua trasmissione del lunedì sera con “Un tavolo per due“, goliardica rubrica in cui si toglie la cravatta e si confronta sui temi d’attualità con l’amico e collega Giuseppe Cruciani che con il suo fare pungente e irriverente trascina Porro in uno straordinario momento di show intellettuale senza precedenti nella storia della Tv. Il più divertente, e al tempo stesso lucido e profondo, spazio televisivo contemporaneo sull’attualità realizzato da due grandi professionisti dell’informazione.

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Ed è proprio qui che ieri notte Cruciani ha iniziato a stuzzicare l’amico Porro sulla candidatura in Puglia. Un siparietto che accompagnerà tutto il tavolo per due della scorsa notte. Tra un commento sulle parole di Delmastro e quelle di La Russa, Cruciani la butta lì “se tu diventassi il candidato in Puglia del centrodestra, come ti comporteresti con le case occupate?“. Iniziano le risate, raramente i due si sono divertiti così tanto, e tra un detto e non detto, il tentativo mai centrato di tornare seri, Cruciani rilancia: “tu candidato in Puglia, ipotesi sollevata dai giornali“. “Non esiste“. “Esiste o non esiste?“. “Tutto può esistere nella vita, posso anche diventare donna“. “Ah puoi anche diventare donna? Cioè tu la metti su questo piano qua?“. “Puoi escludere che io diventi donna?“. “Vabbè ho capito in questo modo la ammazzi proprio questa possibilità“. “Io sono il primo candidato transgender della Puglia con una lista civica che si chiama zuppa di Porro“.

E si torna alla visione politica sul contrasto all’occupazione abusiva di immobili, ovviamente sempre serissimi: “La polizia municipale di Bari c’avrà un teschio sulle divise e vanno col manganello in tutte le case occupate“. “Dopo che hai detto questa cosa qua, che andresti con la polizia a sgomberare tutte le case in Puglia, diventi il candidato ideale per la Puglia“.

Il Presidente del Senato da Atreju porta il dibattito sui bordelli della Svizzera, appena oltre il confine. Una ghiotta occasione economica per la Puglia di Porro, che stavolta non ha bisogno di Cruciani e parte da solo: “Andria, Canosa, Bisgeglie, Trani, Gioia del Colle pieno di case chiuse, pieno, pieno“. “Tu se fossi governatore le legalizzeresti?“. “Anche a Santa Margherita di Savoia“. “Ma le legalizzeresti o no?“. “Sto già controllando dove sono più papponi, boh, forse Trani ci sto pensando, è talmente tanto bella, piena di turismo“. “Però dovresti combattere la legge Merlin“. “Andrei contro, certo, mi metterei d’accordo subito con Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, dovrei fare una Lega del Sud che dovrebbe legalizzare le case chiuse, ci sono anche delle belle masserie che potrebbero essere usate“. “Rendi questa candidatura talmente impossibile che non ti potranno più rompere le balle“.

A quel punto Porro e Cruciani iniziano a chiedersi perchè il tacco deve essere simbolo della prostituzione, commentando la foto che la regia mette nello sfondo. “E’ sessismo, prostituismo“, ironizzano prendendo in giro i fighetti del politicamente corretto. E’ notte fonda, il dibattito si sposta sulle multe cancellate ai non vaccinati, con le parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca, “mio collega, importante” rilancia Porro ormai totalmente Crucianizzato. E la situazione si ribalta, adesso è Cruciani a fare il serio, visibilmente imPorrito: “Collega? Lui è Presidente, tu non sei neanche candidato“. “Ah quindi non è un mio collega?” risponde serio Porro come un bambino di quattro anni a Carnevale nel momento in cui la mamma gli spiega che anche travestito da Batman non può volare. Cruciani, che è sensibile, ha un momento di compassione e lascia una speranza: “Un possibile collega“.

Il congedo con i telespettatori è esilarante. Cruciani si auto-nomina nello staff del futuro governatore dei trulli, ma con le idee confuse sul ruolo: “Dal candidato Porro e dal suo ufficio stampa, no, è troppo poco ufficio stampa“. Il candidato in pectore scimmiotta la politica: “Che vuoi fare? Che ti posso dare? Pari opportunità? Lavori pubblici?“. “No, la comunicazione, io faccio comunicazione” lo incalza Cruciani. “Dal candidato e dal suo capo della comunicazione, Afuera!” salutano entrambi citando Milei.

Loro ci scherzeranno pure, ma per quanto ci riguarda potrebbero essere davvero il Ministro della Cultura e anche qualcosa di più. E quei venti minuti di ieri sera confermano tutta la loro grandezza. Due giganti dell’informazione e della società.



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