Polizia di Stato-Nexi. Asse per difendere i pagamenti digitali

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In Italia, nel 2023, i pagamenti digitali hanno rappresentato circa il 35% del valore totale dei consumi. Un dato in continua ascesa, che vede la modalità contactless in procinto di diventare quella predominante. Però è cresciuto anche il numero (e il livello) delle minacce informatiche. Nell’ultimo anno Bankitalia ricorda che le frodi sono state 1,5 milioni su più di dieci miliardi di transazioni, lo 0,014 per cento. A Roma è stato firmato un importante accordo per la prevenzione e il contrasto dei crimini digitali in ambito finanziario: Nexi, la PayTech europea leader del settore, ha sottoscritto con la Polizia di Stato un protocollo di intesa che contribuirà ad alzare un muro contro gli attacchi informatici

Così l’amministratore delegato di Nexi Payments, Bernardo Mingrone: «Crediamo fermamente che la sicurezza e la fiducia degli utenti siano due pilastri fondamentali per una sempre maggiore diffusione dei pagamenti digitali, ed è su questo fronte che siamo al fianco delle nostre banche partner, collaborando attivamente con le istituzioni». La firma dell’accordo è avvenuta al termine del convegno “Polizia di Stato e Nexi: insieme per la sicurezza”, organizzato in collaborazione con il Centro studi americani. I sistemi di Nexi monitorano in tempo reale una media di 1,5 milioni di transazioni ogni ora, analizzando in pochi millisecondi un ampio raggio di parametri per ciascuna di esse, come il luogo in cui vengono effettuate, il dispositivo utilizzato per l’autorizzazione, l’orario, l’importo e la frequenza. Capacità e velocità di calcolo sono oggi ancora più veloci ed efficienti grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e all’impegno di un team composto da oltre 100 esperti, tra data scientist e analisti. «In qualità di PayTech leader in Europa siamo da sempre impegnati a offrire un sistema sicuro, tempestivo ed efficiente, che risponda prontamente alle esigenze dei nostri clienti. Il protocollo di intesa con la Polizia di Stato rappresenta un passo importante, che testimonia il nostro impegno nella lotta contro il crimine informatico e per una maggiore consapevolezza a tutela dei consumatori», ha sottolineato l’amministratore delegato di Nexi Payments.

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AZIONI DI PREVENZIONE

Più nel dettaglio, il protocollo appena sottoscritto prevede azioni concrete per migliorare la protezione delle transazioni elettroniche e delle infrastrutture critiche. Nexi e Polizia di Stato condivideranno competenze su come proteggere i sistemi informatici, implementare procedure d’intervento per contrastare il crimine informatico e comunicare efficacemente con i cittadini e gli utenti. Per Luigi Rinella, Direttore centrale della Polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, Nexi riveste «un ruolo di fondamentale importanza ed è un punto di riferimento per le attività di polizia». Con la firma del protocollo di intesa, ha aggiunto Rinella, «si è rinnovato e rafforzato un rapporto professionale consolidato nel tempo» che ha tra gli obiettivi principali quello della «tutela del sistema economico del Paese e dei cittadini». Presente al convegno anche Fabio Bernasconi, vicecapo del Dipartimento per la tutela della clientela e l’educazione finanziaria della Banca d’Italia. Il contrasto delle frodi nell’utilizzo dei pagamenti elettronici rappresenta una parte importante dell’operato della Banca d’Italia anche attraverso iniziative di educazione finanziaria, come la recente campagna “Occhio alle Truffe” realizzata con le associazioni dei consumatori. Ciò si inserisce nel quadro di una attenta vigilanza sulla correttezza e trasparenza dell’operato degli intermediari, con lo scopo di garantire che vengano offerti servizi e strumenti di pagamento efficienti, affidabili e innovativi. A proposito di educazione finanziaria e sensibilizzazione dei cittadini, l’Unione nazionale consumatori ha collaborato con Nexi alla realizzazione di “Non Cliccare Qui”, serie di video podcast prodotta da Will Media e disponibile sulle piattaforme digitali. Il primo episodio è presente da ieri su YouTube e Spotify. «Durante le puntate abbiamo raccontato, insieme agli ospiti che sono venuti a trovarci, le dinamiche e le leve psicologiche tipiche delle truffe online, la cui conoscenza e comprensione rappresenta un importante arma di difesa a disposizione delle persone», ha spiegato il presidente dell’Unc Massimiliano Dona. Il progetto, fortemente voluto da Nexi, coinvolge vari attori che ogni giorno sono impegnati nella difesa del consumatore, a partire dalle associazioni, i giornalisti e le Forze dell’ordine.

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