I bambini in Emilia Romagna: mangiano più sano, ma troppo tempo con tv e smartphone – Pagina 2 di 2

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I risultati dell’indagine 2023 in Emilia-Romagna

Sovrappeso e obesità – In Emilia-Romagna, il 18,6% delle bambine e dei bambini è in sovrappeso, il 7,1% presenta obesità (di cui l’1,9% con obesità grave). Un dato che, considerando entrambe le condizioni – sovrappeso e obesità – si colloca al di sotto della media nazionale (25,7% contro il 28,8% in Italia) e risulta in calo rispetto all’ultima rilevazione, passando dal 26,4% nel 2019 al 25,7% del 2023, confermando un trend in diminuzione già dal 2008 (quando il valore si attestava al 29,1%). Fattore di rischio è la presenza di un genitore in sovrappeso in famiglia: se un genitore è affetto da obesità, circa 1 bambino su 4 risulta essere in sovrappeso. Anche la durata dell’allattamento al seno, secondo lo studio, può essere incisiva: tanto è minore, più cresce la percentuale di bambini e bambine con problemi di peso. Perfino le ore di sonno sono importanti: quelle dei bambini e delle bambine in sovrappeso o con obesità sono in media inferiori a quelle dichiarate dai bambini sotto-normopeso. Inoltre, l’indagine evidenzia una correlazione tra l’eccesso di peso, le difficoltà economiche della famiglia e un minore livello di istruzione della madre (un dato, quest’ultimo, che tende a influenzare anche tutti gli altri stili di vita).

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Abitudini alimentari – Cresce la consapevolezza, nelle famiglie, rispetto alla necessità di insegnare ai figli abitudini alimentari sane: secondo i dati 2023, il 57% dei genitori riduce il consumo di alimenti già pronti o in scatola, il 67% aumenta il consumo di frutta e ortaggi, il 55% include la frutta come spuntino e il 61% usa sempre sale iodato. Tra i bambini, poi, si registra una progressiva riduzione nel consumo giornaliero di bibite zuccherate e/o gassate: dal 40% nel 2008 al 23% nel 2023. E oltre la metà di loro mangia legumi più di una volta alla settimana (56%). Tuttavia, il 40% dei bambini e delle bambine non fa una colazione adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine), e l’8% la mattina non mangia nulla. Per quanto riguarda la merenda, invece, nel 62% dei casi è inadeguata (troppo abbondante) e solo il 44% dei bambini e delle bambine consuma almeno due volte al giorno frutta e/o verdura, una quota inferiore rispetto alle cinque porzioni al giorno raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità. I succhi di frutta qualche volta a settimana compaiono nel 31% della fascia d’età oggetto dell’indagine; stessa frequenza anche per gli snack dolci o salati.

Attività fisica – Il 69% dei bambini e delle bambine dell’Emilia-Romagna ha giocato all’aperto o fatto sport il pomeriggio antecedente all’indagine. Secondo i genitori, circa 4 bambini su 10 (il 38%) fanno almeno un’ora di attività sportiva strutturata per due volte la settimana. Per quanto riguarda il tempo dedicato al movimento all’aperto, invece, il 35% fa almeno un’ora quasi tutti i giorni. I maschi giocano all’aperto e fanno sport più delle femmine, e più i centri urbani sono grandi, meno si gioca all’aperto. Positivo, poi, il dato sulla mobilità attiva: il 30% dei bambini e delle bambine va a scuola a piedi o in bicicletta/monopattino/pattini, un dato in crescita dal 2008 (20%). Il 59,5% viene accompagnato in auto o scooter, mentre il 10,5% usa i mezzi pubblici. La distanza eccessiva e la mancanza di tempo sono i due fattori che influiscono maggiormente sulla decisione di non ricorrere alla mobilità attiva. Complessivamente, l’attività fisica degli under 10 è in aumento dal 2008, tuttavia, solo poco più di 1 bambino su 20 ha un livello di movimento raccomandato per la sua età.

La scuola – A definire il menù scolastico in Emilia-Romagna sono più frequentemente un’azienda appaltatrice e l’Azienda Usl. Secondo il giudizio dei dirigenti scolastici, il 93% delle mense è adeguato ai bisogni dei bambini e delle bambine. Le scuole che distribuiscono frutta o latte o yogurt nel corso della giornata sono più che raddoppiate dal 2008, arrivando al 47% nel 2023 (contro il 21%), mentre i distributori automatici di alimenti sono presenti nel 52,3% delle scuole, la metà quali (52%) mette a disposizione merende sane. Complessivamente, nel 62% delle classi analizzate si svolgono normalmente almeno 2 ore di educazione fisica a settimana, mentre le scuole che offrono la possibilità di effettuare attività motoria all’interno dell’edificio ma fuori dall’orario scolastico sono il 62%. Inoltre, l’educazione alimentare è prevista nell’attività curriculare dell’85,6% delle scuole campionate (era l’82% nel 2019).

Attività sedentarie – In un normale giorno di scuola, quasi il 60% dei bambini e delle bambine dell’Emilia-Romagna guarda la tv, gioca a un videogioco o usa lo smartphone fino a 2 ore al giorno, mentre il 34,6% ne è esposto quotidianamente da 3 a 4 ore. Nel fine settimana si riscontra un notevole aumento della percentuale. L’esposizione è più alta nei maschi e per chi ha la tv in camera. Rispetto ai valori della prima edizione di “Okkio alla salute”, nel 2008, la percentuale di bambini e bambine che trascorrono più di 2 ore al giorno davanti a un monitor durante un normale giorno di scuola è aumentata dal 38% di 15 anni fa al 40,2% nel 2023. La percezione delle madri sulla situazione nutrizionale e l’attività fisica dei propri figli In Emilia-Romagna, il 57,1% delle madri di bambini e bambine in sovrappeso, e il 13,6% di quelle con figli sotto i 10 anni che presentano obesità, ritiene che il proprio figlio sia normopeso o sottopeso. Solo il 21,8% delle madri di figli sovrappeso, e il 43,8% di quelle con figli obesi, considera eccessiva la quantità di cibo consumata. Inoltre, il 57% delle madri di bambini che non svolgono almeno un’ora di attività fisica al giorno ritiene che il livello di movimento sia sufficiente, e l’11% addirittura molto./ADL





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