“Danni profondi sui giovani dalla deriva emotiva della guerra”: il monito di Mattarella ai rappresentanti delle istituzioni

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“Le nostre nuove generazioni si confrontano con stupore e disorientamento con le immagini e con le parole della guerra. Occorre una approfondita riflessione sui danni che questa deriva emotiva può produrre nel lungo periodo sulle donne e sugli uomini di domani, sui loro sentimenti, sulla loro percezione della realtà e sul modo di organizzare la convivenza”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il tradizionale incontro di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, ricordando le sfide per il futuro della nostra società sulla democrazia e sulla pace.

Lo scenario mondiale incerto– Mattarella ha iniziato il suo intervento ricordando la crescente incertezza nello scenario mondiale, aggravata da conflitti che, come quello scatenato dall’aggressione russa all’Ucraina, continuano ad espandersi, ampliando i fronti di crisi dall’Europa al Medio Oriente. “Ho avuto modo, nei giorni scorsi, incontrando i nostri ambasciatori e il corpo diplomatico accreditato, di soffermarmi sui punti di crisi che caratterizzano lo scenario mondiale e sull’incertezza prodotta dal venir meno dell’equilibrio internazionale realizzato a partire dal secondo dopoguerra”, ha dichiarato il Presidente. Aggiungendo che “quell’equilibrio non c’è più ma un nuovo assetto stenta a realizzarsi.” In questo contesto di crescente conflitto, Mattarella ha evidenziato i danni profondi che le guerre causano, in particolare sui giovani, che si trovano disorientati di fronte a immagini e parole che evocano il caos dei conflitti. “Le nostre nuove generazioni si confrontano con stupore e disorientamento con le immagini e le parole della guerra. Le immagini trasmesse dalle guerre seminano in profondità, anche in chi non ne è direttamente coinvolto, paura, inimicizia, divisione, odio, barriere di ogni tipo“, ha osservato, mettendo in evidenza il pericolo che tale deriva emotiva possa avere sugli individui e sulle società future.

Il Capo dello Stato ha anche richiamato l’attenzione sulla crescente violenza nelle nostre società, legata a una radicalizzazione che semplifica e divide, riducendo le complesse questioni sociali e politiche a binomi di “amico” e “nemico”. Secondo Mattarella, una delle principali sfide oggi è mantenere aperto lo spazio per il dialogo e la mediazione in un contesto sempre più polarizzato. “Appare sempre più difficile preservare lo spazio del dialogo e della mediazione all’interno di società che sembrano oggetto di forze centrifughe divaricanti”, ha dichiarato.

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La cura per la democrazia– Un altro tema centrale del suo intervento è stato il ruolo delle democrazie occidentali, che, nonostante le difficoltà, restano il baluardo contro il rischio di un ritorno a regimi autoritari. “Bisogna amare la democrazia. Bisogna prendersene cura”, ha affermato Mattarella, ribadendo che le democrazie sono la garanzia di libertà, giustizia, sviluppo e pace. Le crisi politiche, economiche e sociali, secondo il Presidente, non devono però indurre a una delegittimazione delle istituzioni democratiche, ma piuttosto a un rafforzamento delle stesse. In particolare, Mattarella ha esaminato il crescente fenomeno dell’astensionismo, che minaccia la stessa vitalità della democrazia. “Una democrazia senza popolo sarebbe una democrazia di fantasmi. Una democrazia debole”, ha osservato, sottolineando l’importanza di recuperare la fiducia dei cittadini attraverso una partecipazione più attiva e consapevole. “È necessario operare per recuperare fiducia, adoperandosi prima di tutto, per ricostruire il rapporto tra persone e istituzioni“, ha detto.

I rischi della concentrazione di potere– Oltre alle questioni politiche, il Presidente ha anche affrontato i pericoli derivanti dalla concentrazione di potere nelle mani di poche grandi aziende e dalla crescente disconnessione tra capitale, potere e autorità pubblica, citando implicitamente Elon Musk . “La concentrazione in pochissime mani di enormi capitali e del potere tecnologico…determina una condizione di grave rischio”, ha spiegato, mettendo in guardia contro il crescente potere delle multinazionali che, agendo al di fuori dei confini nazionali, sfuggono a qualsiasi regolamentazione.

In conclusione, Mattarella ha invocato un impegno rinnovato per la pace e la cooperazione internazionale, ma anche una maggiore attenzione alla solidarietà, alla partecipazione civica e ai valori condivisi che sono alla base della nostra convivenza democratica. “La pace e la cooperazione sono sempre possibili”, ha affermato, esortando tutti a impegnarsi per un mondo più giusto e solidale, lontano dalla violenza e dalla divisione. Il Presidente ha infine rivolto un messaggio speciale alle nuove generazioni, invitandole a preservare la propria umanità, nonostante le sfide imposte dalle tecnologie e dalla globalizzazione. “Le possibilità offerte dalle tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, l’idea di una ‘connessione’ permanente che ci fanno sentire al centro del mondo…aprono potenzialità straordinarie, positive, di grande valore, a condizione che non perdiamo la misura della nostra umanità”, ha concluso.



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