“Auto e elicotteri conquistano le Dolomiti. Siamo arrivati al degrado culturale più assoluto. Probabilmente irreversibile visto che nessuno si scandalizza più. Certo, da tempo in Dolomiti, e non solo, più rifugi offrono ostriche e champagne. Rifugi che a quote superiori a 2000 metri sono stati ricostruiti usufruendo di deroghe incredibili, oltre il 50% dei volumi originari. Queste sono le Dolomiti che ospiteranno le prossime olimpiadi invernali. Distrutte e umiliate nella loro cultura, nel loro fascino, ridotte a merce e circo ricreativo per persone prive di sensibilità e operatori turistici legati unicamente a accrescere profitti privati. Tutto avviene nel silenzio delle istituzioni locali che, a quanto pare, condividono le uscite della ministra del turismo Daniela Santanchè e il locale assessore regionale veneto Federico Caner”.
Così una nota di Mountain Wildnerness, associazione ambientalista che si muove soprattutto in ambito dolomitico. Un comunicato relativo “alle recenti tristi vicende”.
Il tema quest’anno è quello del lusso – quello sbandierato, beninteso – sulle montagne Unesco. Il primo caso è stato quello del rifugio Fredarola, in val di Fassa, con le sue suite, l’area wellness e lo chmpagne a 2370 metri, con faccio sulla Marmolada. Una struttura completamente rinnovata, nello stile ma evidentemente anche nel target di clientela.
Silvano Parmesani, il gestore, ha spiegato al Corriere: “Il rifugio è stato costruito da mio nonno Romano nel 1972, insieme all’amico Aldo Guerra, e per noi è sempre stato un luogo simbolo. È vero, oggi puntiamo molto sul comfort, ma rimaniamo un rifugio a tutti gli effetti.”
Al rifugio Comici, dove si mangia pesce fresco che arriva in elicottero da Chioggia e i bagni sono qualcosa di spaziale, hanno fatto bella mostra di sé due Lamborghini, scatenando vivaci proteste anche da parte dell’Alpenverein Sudtirol, l’associazione corrispettiva del Club Italiano, ma di madrelingua tedesca e per l’Alto Adige.
E poi c’è Cortina, dove il lusso è di casa e non dovrebbe neppure più fare notizia. E invece…
“A Cortina – scrive Mountain Wilderness – si sono organizzati i voli turistici in elicottero, voli che, con il rumore, squarciano la conca ampezzana e le montagne circostanti e rilasciano inquinamento anche sulle aree protette. Sui rifugi a passo Sella si organizzano raduni di auto di lusso. Così si riprende l’offesa imposta anni fa alle Tofane quando in elicottero era stata trasportata sui rifugi di Cortina una Tesla. In Trentino la maggioranza di governo intende riaprire tutte le strade forestali ai transiti privati. Procedendo con questo passo si cancella la montagna, si cancellano i valori e i lavori di boscaioli e corretti allevatori, si cancellano paesaggi e biodiversità”.
La società che effettua i voli turistici citata dall’associazione è Helijoy: opera tra Madonna di Campiglio, Trento, il lago di Carda e Cortina. Qui, in Ampezzo, opera con un As 350 B3 ed effettua tre tour rispettivamente da 915, 1500 e 1999 euro.
Uno dei tour in elicottero da Cortina, sito helijoy.it
Partenza dall’aeroporto (quello che Santanché vorrebbe rendere tale, meglio sarebbe chiamarlo eliporto) a norddi Cortina con sorvoli che variano, a seconda del tour prescelto, tra il Monte Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo, dal Lago di Braies alla Croda Rossa, dal Civetta all’Antelao, da Corvara a Canazei. Peraltro, la società offre anche un transfer dalla città alle piste, sempre in elicottero: “Vivi il lusso del volo e il gusto dell’eccellenza”.
L’occasione è buona per rilanciare un vecchio claim ambientalista: stop a nuovi impianti e caroselli: “Gli attori protagonisti di queste aggressioni sono gli stessi che ci propongono nuovi collegamenti sciistici, a loro dire motivati dal superamento dei transiti con auto sui passi (collegamento Cortina – Alleghe). Mentre, questi stessi imprenditori pur di ottenere l’elargizione di ingenti contributi pubblici, invocano il superamento dell’uso dell’auto privata (per salire sui costosissimi impianti). Si offre all’auto, più aggressiva e veloce possibile, un palcoscenico pubblicitario che dovrebbe scandalizzare gli stessi sciatori e specialmente i silenti amministratori delle montagne. Ci si chiede, mentre a Cortina come a Passo Sella accadeva questo, dove stavano gli addetti ai controlli ambientali? Chi abbia rilasciato e se sono state rilasciate autorizzazioni? Come intenderà intervenire la magistratura nel valutare eventuali illeciti o omissioni da parte di pubbliche autorità?”
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