Mix energetico italiano: come è costituito?

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Per quanto riguarda il mix energetico italiano, vale a dire le varie fonti di approvigionamento di energia del nostro Paese, possiamo dire che ci sono delle buone notizie! Il nostro settore energetico si basa sempre di più sulle FER, cioè le Fonti di Energia Rinnovabili.

Non si tratta di un risultato di poco conto, considerato il bene che queste soluzioni alternative alle fonti di energia non rinnovabile possono fare al pianeta Terra (e anche al nostro portafoglio, parlando di bollette).

Indice contenuti

Quante rinnovabili usiamo?

Pannelli fotovoltaici sul tetto

A rivelarlo è stata Terna, la società che si occupa della gestione della rete elettrica di trasmissione nazionale. Sul suolo italiano nei primi sei mesi del 2024 l’energia rinnovabile ha finalmente superato (non era mai accaduto prima) quella legata ai combustibili fossili.

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In modo particolare, nel solo mese di luglio del 2024, le fonti energetiche rinnovabili hanno soddisfatto il 44,2% della domanda energetica del Paese, che nel settimo mese dell’anno ha raggiunto 31,3 miliardi di kWh (o 31,3 TWh), il consumo mensile più elevato per questo periodo dell’anno dal 2015.

Terna ha anche fornito, a riguardo, le informazioni relative al fabbisogno energetico nazionale, che parlano di un aumento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,9% considerando il dato rettificato). In particolare, il settore industriale ad alta intensità energetica ha incrementato la propria richiesta del 3,5% rispetto a luglio 2023. Il picco massimo di domanda, pari a circa 57,9 GW, è stato raggiunto il 19 luglio nella fascia oraria tra le 14 e le 15.

I dati sull’eolico in Italia

L’energia eolica sfrutta il movimento di alcune grandi turbine (o pale) eoliche che si spostano grazie al vento, funzionando come una sorta di ventilatore: l’aria, facendo ruotare le pale attorno a un rotore, è in grado di azionare un generatore, producendo elettricità.

In Italia, i parchi eolici sono concentrati soprattutto nelle regioni del Sud e delle Isole. La Puglia da sola – come confermato da un rapporto del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sull’energia eolica pubblicato a fine 2019 – contribuisce a un quarto della potenza elettrica nazionale. In seconda posizione troviamo la Sicilia che rappresenta il 18%, mentre la medaglia di bronzo va alla Campania grazie al suo 14%,.

Negli ultimi anni rispetto all’energia eolica sono andate aumentando sempre di più sia la capacità eolica installata (che nel 2020 ha superato gli 11 gigawatt) sia a produzione effettiva di energia (solo nel 2018, secondo i dati del GSE, la produzione ha raggiunto i 17,7 TWh).

I dati sul fotovoltaico in Italia

Di norma, i pannelli solari sono realizzati con il silicio o un altro tipo di materiale semiconduttore, racchiuso in un telaio metallico e protetto da un rivestimento di vetro. Quando la luce del sole colpisce questo materiale, la sua energia, trasportata da fotoni (minuscoli pacchetti di energia), eccita il materiale e provoca il rilascio di elettroni, generando così una carica elettrica.

Questa carica produce un flusso di elettricità noto come corrente continua, che viene raccolto tramite il cablaggio del pannello. Per rendere questa elettricità utilizzabile in case e aziende, viene trasformata in corrente alternata da un dispositivo chiamato inverter. La corrente alternata è il tipo standard di elettricità utilizzato nella maggior parte delle prese elettriche per alimentare, per esempio, gli elettrodomestici.

A livello di numero di impianti, potenza installata, potenza per area o densità abitativa, la distribuzione degli impianti fotovoltaici in Italia varia molto da zona a zona. Nello specifico:

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  • Per quanto riguarda la distribuzione degli impianti: la Lombardia guida per numero assoluto di installazioni (135.000 su 880.000 totali);
  • Rispetto alle disparità interne: a livello provinciale, spiccano eccellenze come Lecce (che rappresenta il 3,4% del totale italiano), mentre alcune aree contribuiscono appena l’1‰. Per densità di potenza installata, la Puglia è prima con 145 kW/km², seguita dalle Marche con 117 kW/km²;
  • Riguardo alla potenza pro capite: le Marche guidano la classifica (0,721 kW/abitante), seguite da Puglia, Basilicata e dalle altre regioni adriatiche del Centro-Sud.

In linea generale, l’Italia ha già ampiamente superato i 20.000 MW di potenza installata, producendo quasi 25.000 GWh nel 2020. Ovviamente, la produzione è massima nei mesi estivi, con un picco che si registra tra i mesi di giugno e luglio.

Il mix energetico in Italia oggi

Com'è composto esattamente il mix energetico nel nostro Paese? Ecco tutto quello che devi assolutamente sapere a riguardo.
Ciminiere fumanti in una fabbrica

Ricapitolando, i dati più recenti forniti dal Gestore dei servizi energetici mostrano che la produzione da fonti rinnovabili immesse nel sistema elettrico è stata di 112,7 TWh, con un aumento del 9% rispetto al 2022, pari a circa 15 TWh. A spingere questo incremento è stato soprattutto il ruolo giocato dalle sopracitate tecnologie fotovoltaiche, che ha visto una crescita del 10,6% (+2,9 TWh), e dell’eolico, che ha registrato un aumento del 15% (+3 TWh).

Gli ultimi dati riferiti al periodo 2022-2023 parlano anche di una ripresa dell’idroelettrico, che ha superato i 10 TWh. Le fonti inquinanti hanno per fortuna visto un uso meno intensivo (-3,07%), e il contributo del gas naturale è diminuito del 5,67%. Il contributo dei prodotti petroliferi è rimasto pressoché invariato (-0,26%), sebbene altri Paesi continuino a fare pressione per il loro utilizzo.



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