Lazio-Inter, le pagelle – Dumfries showman, Barella trottola irrefrenabile. Inzaghi è l’illusionista

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SOMMER 6,5 – L’imprecisione e la prevedibilità delle iniziative laziali gli rendono la vita facile, a resto pensa l’ottima fase difensiva dei compagni di squadra che mentre banchettano in attacco concedono pochissimo dietro. E lo svizzero è più impegnato nel far ripartire l’azione o nel rinviare, con buonissima mira, verso i giocatori più liberi.


BISSECK 6 – Un’ammonizione insensata da parte di Chiffi gli costa il secondo tempo in panchina, dopo una prima fase in linea di massima solida, con un unico (grave) errore che Pedro non legge con i tempi giusti. Si fa trovare con frequenza in appoggio sia a Sommer sia a Calhanoglu o Barella, ma non mostra il solito spirito arrembante in fase offensiva. Nei confronti fisici è insuperabile. DAL 46′ DARMIAN 6 – Un secondo tempo di pura diligenza per lui, che trascorre soprattutto accettando la challenge di Nuno Tavares, talmente frustrato da voler cercare l’uno contro uno anche in condizioni estreme. Ma trova pane per i suoi denti.

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DE VRIJ 7 – Finche c’è partita, vale a dire circa un’ora, zittisce i fischi che memori del passato lo accompagnano ogni volta che entra in possesso del pallone e li trasforma in sospiri di malcontento tra anticipi puntuali, interventi puliti e rinvii necessari e al momento corretto. La sua area a un certo punto diventa area off limits per chiunque non indossi una maglia gialla con risvolti neri. Più forte delle contestazioni.


BASTONI 7 – L’unico momento di difficoltà è quando suoi malgrado deve spendere un cartellino giallo per frenare la corsa in campo aperto di Isaksen, bravo a trovare l’Inter mal posizionata nella propria metà campo. In generale però resta sul pezzo e non si perde in fronzoli, non negandosi le opportunità di attaccare Marusic e di partire palla al piede quando ha spazio. Se Dumfries prende l’ascensore, è lui che seleziona il pulsante. DAL 63′ CARLOS AUGUSTO 6,5 – Entra con l’idea di sobbarcarsi soprattutto compiti difenbsivi da braccetto, esce dal campo conun gol meraviglioso da attaccante di razza.


DUMFRIES 7,5 – L’olandese è come la maniglia per aggrapparsi sull’autobus. A volte il suo apporto sembra inutile, soprattutto quando ricevere e non sa orientativamente cosa farsene del pallone. Però quando l’Inter va veloce ecco che i compagni si affidano a lui per mantenere l’equilibrio, trovandolo libero con continuità. Decisivo in occasione del rigore, l’assist per il raddoppio di Dimarco è un inno al calcolo balistico e poi, su quel pallone di Barella, prende l’ascensore. Riduce Tavares a comparsata: showman.


BARELLA 7,5 – Una trottola che non smette mai di girare. Sin dall’avvio è il più pimpante tra i nerazzurri, l’aggressività della Lazio non lo spaventa e anzi va a cercarsi gli uno contro uno e le spallate. Se perde il pallone è già dietro a cercare di riprenderselo. Poi quando riesce a prendere la mira, è Natale in anticipo. Condizione atletica brillante e così tanta consapevolezza delle sue qualità da poterne distribuire. DAL 74′ ZIELINSKI SV.

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CALHANOGLU 6,5 – L’ottimo inizio della Lazio lo vede troppo passivo, sornione, sotto ritmo. Fatica insomma ad adeguarsi al clima gara e deve rincorrere gli avversari che sembra vadano a una velocità non doppia, ma almeno 1,5 in più. Rimedia anche un giallo molto severo. Poi quel calcio di punizione diretto in porta e deviato dalla barriera gli dà uno scossone, il rigore è una diretta conseguenza. Da quel momento si fa carico del centrocampo nerazzurro fino alla prevista sostituzione. DAL 63′ ASLLANI 6 – Entra a partita già in ghiaccio e non leva la gamba, coprendo con i tempi giusti la propria area di competenza e facendo ripartire l’azione ove possibile.


MKHITARYAN 7 – Avvio con qualche imprecisione, soprattutto nel tempismo delle scelte. Poi aumenta i giri del motore e s’infila negli spazi come un topolino in missione per cercare cibo mentre svariati felini gli stanno alle costole. Garantisce equilibrio e tende la mano a Dimarco sui rientri di Isaksen. Concede anche qualcosa allo stile. Sempreverde.


DIMARCO 7,5 – Nella fase più delicata del primo tempo, le rare volte in cui l’Inter riesce a uscire con il pallone è perché c’è lui libero a sinistra, pronto a ricevere e a metterla in mezzo o servire il taglio di Mkhitaryan. A volte in affanno su Isaksen, che ha un passo più rapido e molte velleità offensive, capisce che a furia di inserirsi in area qualcsa di buono potrebbe accadere. E quando Dumfries gli spedisce quel pallone spiovente, lo trasforma in oro colato. Nel secondo tempo si toglie lo sfizio dell’assist al suo alter ego Carlos Augusto. DALL’81’ BUCHANAN SV.


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MARTINEZ 6 Copy & Paste di molte altre prestazioni senza gol. Qualche lato oscuro ai limiti del nervoso, ma quando si accende crea calcio per i compagni, tra sponde intelligenti e aperture con i tempi giusti. Gli manca ancora una volta la gioia personale e sa già che gli verrà rinfacciato, però contribuisce in altro modo al successo della sua squadra.


THURAM 7 – Un gol, strameritato e bellissimo, proprio al tramonto della partita giusto per ingigantire i suoi numeri. Ma quello che spicca è l’ottimo lavoro da collante là davanti, proteggendo numerosi possessi anche in gradevole stile, scambiando con i compagni e pressando alto. Le statistiche non sottolineeranno mai l’apporto prezioso dato dal francese a questo trionfo capitolino, a prescindere dalla firma personale.


ALL. INZAGHI 8 – L’illusionista: fa credere alla Lazio per oltre mezz’ora di poterla portare a casa dall’alto di una condizione psicofisica eccellente. Poi sfrutta il primo episodio favorevole e da quel momento manda letteralmente in tilt i biancocelesti, che davvero non sanno più a quale santo votarsi. La chiusura del primo tempo e l’avvio della ripresa sono uno tsunami sulla Roma più in salute e ristabiliscono idealmente le gerarchie di questo campionato. Sei reti all’Olimpico contro una squadra in gran forma, con la firma di un solo attaccante: magia.


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LAZIO: Provedel 5, Marusic 4,5, Patric 4,5, Gila 6 (dal 28′ Gigot 5; dal 46′ Lazzari 5,5), Tavares 5,5, Rovella 5,5, Guendouzi 5,5, Isaksen 6 (dal 57′ Dele-Bashiru 5,5), Pedro 5,5 (dal 57′ Tchaouna 5,5), Zaccagni 5 (dall’80’ Castrovilli sv), Noslin 5,5. All. Baroni 5



ARBITRO: CHIFFI 5 – Il peggiore in campo. Grazia Gila dall’ammonizione, poi inizia a dare spettacolo ammonendo nell’ordine Calhanoglu (errore), Bastoni (giusto) e Bisseck (senza logica). Nel mentre continua a graziare i padroni di casa per interventi meritevoli di sanzione. A guardare il tabellino finale sembra che l’Inter abbia attuato una caccia all’uomo. A questo aggiunge decisioni che solo il punteggio già indirizzato non rende efficaci.

ASSISTENTI: Cecconi 6 – Zingarelli 6

VAR: Mazzoleni 6,5



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