Ex Blutec, la sfida del Gruppo Pelligra: polo green per frenare la fuga di cervelli

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Parla l’amministratore delegato Giovanni Caniglia, ospite al Quotidiano di Sicilia. “Tavolo permanente con Camera di Commercio, Regione e Comune di Termini Imerese”

Un confronto su quel che diventerà l’ex impianto Blutec: ospite del nostro Forum, alla presenza del direttore del QdS.it, Raffaella Tregua, l’amministratore delegato di Pelligra Italia Giovanni Caniglia.

Il Gruppo Pelligra ha acquistato ufficialmente nel mese di ottobre l’ex stabilimento Blutec a Termini Imerese: da dove nasce l’investimento e quale sarà il vostro core business?
“Rosario tiene tanto alla Sicilia, i suoi bisnonni erano originari di Comiso, mentre i nonni di Solarino e Floridia. L’affetto per l’Isola nasce proprio da quanto gli aveva tramandato il nonno: investendo qui è come se volesse restituire qualcosa indietro. Noi, con Termini Imerese, vogliamo creare un polo industriale per la Sicilia e per l’Italia: investire per creare opportunità di occupazione e bloccare la fuga di cervelli e manualità. Cioè, dare possibilità ai giovani siciliani affinché lavorino nella propria terra, insieme alle proprie famiglie, senza dover emigrare all’estero o al Nord. La nostra idea è quella di creare uno stabilimento imperniato su settori chiave come energia rinnovabile, green, food and beverage e start-up, nonché l’affiancare le piccole e medie imprese. Intendiamo portare in alto il ‘Made in Sicily’ e l’artigianato, sviluppando attività di packaging e marketing: creeremo un’area dentro il sito per chiunque voglia esportare e sosterremo i piccoli-medi produttori”.

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Un progetto certamente ambizioso, ma per il quale avrete bisogno di collaborazione da parte di Istituzioni e PA…
“È proprio così, è stato fondamentale in questo senso il supporto del Ministro Adolfo Urso e della sua squadra. Stiamo creando un tavolo di lavoro permanente con la Camera di Commercio, la Regione ed il Comune di Termini Imerese. Inoltre, siamo alle battute finali per chiudere il primo accordo con una grande azienda attiva nel settore del rinnovamento energetico, specificatamente nel fotovoltaico. Rosario è un grande imprenditore, ma il progetto non sarà unicamente Pelligra. Collaboreremo certamente con Confindustria Sicilia, in un’ambiente totalmente green dotato di pannelli solari: saremo collegati anche al Porto, alle Autostrade e alle Ferrovie. Con l’ausilio della Pubblica amministrazione, sono fermamente convinto che potremo compiere insieme grandi passi”.

Quale sarà la deadline per il completamento della riconversione? Che ne sarà dei 350 lavoratori ex Blutec?
“Il progetto ha avuto inizio ufficialmente già dall’1 novembre 2024, ma inizieremo a lavorare nel 2025: già da qualche settimana diverse persone si trovano all’interno dell’area per delineare interventi e modus operandi. Abbiamo un programma di sviluppo di 2-3 anni per completare integralmente la riqualificazione e suddividere i vari capannoni. Posso dire che già a fine 2025 delle aziende saranno dentro Termini Imerese, poi nel giro di 24-36 mesi terminerà la riconversione del polo. Inoltre, possiamo dire che dei 350 lavoratori ex Blutec la grande maggioranza ha aderito al periodo di formazione e solo una minima parte sta valutando di avviare le pratiche per la pensione: il prossimo anno ci sarà un periodo di formazione, ma chiunque vorrà lavorare lì potrà farlo. Inizialmente, da bando, non potremo procedere a nuove assunzioni: tuttavia, valuteremo eventuali profili in caso in cui avessimo necessità di tecnici specializzati in determinati ambiti”.

In Australia, il gruppo Pelligra ha già dato grandi dimostrazioni di forza…
“Sì, recentemente abbiamo riqualificato due grandi stabilimenti automobilistici di Ford Australia, a Campbellfield e a Geelong, per oltre 33 ettari di estensione, rigenerando le aree in poli industriali di ultima generazione. Sempre in Australia, il Gruppo Pelligra ha realizzato uno dei più grandi distretti aziendali del Paese, il Lionsgate Business Park, che si estende per 123 ettari. Inizialmente, presero Ross per ‘pazzo’: invece, sono diventati veri e propri punti di riferimento per tutto il Sud dell’Australia”.

Lei è legato da un rapporto quasi fraterno con Ross Pelligra: quando nasce la vostra amicizia?
“Con Rosario ho iniziato a lavorare dal luglio 2022, mentre nei primi 4 anni precedenti ero stato segretario della Camera di Commercio italiana a Melbourne in Australia. Al di là del lavoro, invece, lo conosco da quasi 10 anni: ci siamo incontrati per la prima volta nel 2016. Già da allora, ricordo, iniziammo a discutere sulle possibilità di investire in Italia e in particolare nel Sud Italia. Un impulso importante ce lo diede Giancarlo Giorgetti, ai tempi Ministro dello sviluppo economico (Mise) che incontrai qualche anno fa, subito dopo la pandemia”.

Si può davvero puntare, secondo lei, ad un cambiamento per la Sicilia dal punto di vista lavorativo e industriale?
“Ne sono convinto ed è una visione condivisa anche da Ross Pelligra. Qui, in questa meravigliosa Isola, c’è il mare, c’è il bel clima, il buon cibo, arte ed anche il turismo. Insomma, c’è davvero tutto: ritengo che la Sicilia possa davvero diventare una sorta di piccola California a livello internazionale”.

“Vogliamo spingere sempre più in alto il Made in Sicily”

Nel Polo industriale di Termini Imerese punterete molto sull’artigianato e sulle piccole-medie imprese. Qual è l’obiettivo?
“Sì, vogliamo spingere sempre più in alto il ‘Made in Sicily’. Analizzando i dati e la realtà al giorno d’oggi, vi è una richiesta sempre più alta di prodotti siciliani. Quindi, con il nostro investimento, vogliamo valorizzare tutto ciò che viene creato nella nostra terra, contribuendo alla diffusione delle eccellenze dell’Isola e di tutto il comparto dell’artigianato di Sicilia nel mondo”.

Nel mondo del lavoro attuale, almeno in Italia, c’è sempre meno spazio per i più giovani: voi, invece, avete intenzione di puntare soprattutto su cervelli e manodopera siciliani…
“I giovani lavoratori siciliani, lo ripeto, saranno al centro del nostro progetto per Termini Imerese. Noi non vogliamo assolutamente che si trasferiscano fuori dalla Sicilia, emigrando al Nord del Paese o addirittura all’estero. Bisogna assolutamente credere nei giovani e garantire loro la possibilità di lavorare nella propria terra. Questo è uno dei nostri obiettivi principali: utilizzare cervelli e manodopera dei nostri ragazzi per crescere e sviluppare questo polo strategico. Desideriamo che i ragazzi restino in Sicilia, con le loro famiglie, e trascorrano qui la quotidianità anzichè tornare ad esempio soltanto per le festività”.

Il vostro sarà uno stabilimento basato sul “green”: come produrrete energia?
“Lo spazio di Termini Imerese sarà al 100% imperniato sulla sostenibilità, sfruttando le risorse del fotovoltaico. All’interno dello stabilimento posizioneremo dei pannelli solari nel massimo rispetto dell’ambiente. Stiamo discutendo e chiudendo accordi con grosse aziende attive a livello mondiale nel settore del risparmio energetico: vogliamo essere completamente ‘green’ già dall’inizio della riconversione del polo che è stato abbandonato e degradato negli ultimi anni. La riconversione energetica è uno dei main-target che il gruppo Pelligra ha voluto fissare per quest’investimento”.

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Dal turismo allo sport, gli altri investimenti

L’impressione è che gli investimenti del gruppo Pelligra in Sicilia non si fermeranno qui, corretto?
“Assolutamente sì, non ci fermeremo soltanto a Termini Imerese. Il piano Pelligra prevede di investire anche in altri ambiti: il gruppo nasce come azienda di costruzione edile, ma ci siamo allargati anche al settore turistico-alberghiero. A proposito di ciò, abbiamo già individuato in Sicilia delle aree interessanti ma, per ovvie ragioni, non posso ancora sbilanciarmi e dirvi qualcosa in più”.

Per quanto riguarda lo sport sappiamo che lei ha molto a cuore la pallavolo: può svelarci qualcosa?
“Tra i nostri piani c’è anche la realizzazione di una grande infrastruttura sportiva, oltre naturalmente al Catania FC di cui si occupa però principalmente il vice-presidente e amministratore delegato Vincenzo Grella. Quello del “Catania Volley” è un progetto sociale, considerando che la pallavolo ha una storia molto importante in Sicilia e ai piedi dell’Etna. L’anno scorso abbiamo già investito tantissimo per la nostra formazione femminile: la nostra intenzione, però, è quella di conquistare la promozione in B1 con ragazze nate unicamente in Sicilia”.





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