La Commissione Europea, alla cui guida è stata riconfermata Ursula von der Leyen, ha pianificato la spesa di 132 milioni di euro, nel 2025, per la promozione di pratiche agricole maggiormente sostenibili.
La leva che Bruxelles intende utilizzare per ottenere questo risultato è la filiera agroalimentare di prodotti biologici, con particolare attenzione all’export.
LA FILIERA AGROALIMENTARE EUROPEA
Affrontare i temi legati all’agricoltura non è cosa semplice, considerate le proteste che hanno portato centinaia di agricoltori in strada in tutta Europa, uniti dalla volontà di far sentire la propria voce al Parlamento Europeo.
Voci che si sono nuovamente alzate contro l’approvazione della Legge europea sul ripristino della natura, vista (a torto o a ragione) come l’ennesimo torto fatto a un settore schiacciato da diverse morse.
Fra queste, il limitato potere contrattuale degli agricoltori, spesso succubi delle logiche di mercato portate avanti dalle catene della vendita all’ingrosso; Bruxelles, nelle intenzioni, intende risolvere questa impasse, tramite contratti scritti obbligatori e un nuovo meccanismo di mediazione fra coltivatori e grandi acquirenti.
L’iniziativa della Commissione, proposta martedì scorso, fa parte di uno sforzo più ampio, ha sottolineato l’esecutivo, atto a garantire agli agricoltori il giusto compenso per i loro prodotti, mettendo la parola fine alle vendite sottocosto degli alimenti, spesso co-responsabili di diverse forme di sfruttamento (non per ultimo, il caporalato).
Ursula von der Leyen ha dichiarato:
Gli agricoltori devono avere una posizione di contrattazione più forte nei confronti di chi fa i prezzi. Il vostro duro lavoro merita di essere ricompensato.
Il nuovo pacchetto, che porta avanti l’iniziativa Enjoy, it’s from Europe!, partita 10 anni fa e che vanta il co-finanziamento di oltre 600 campagne a sostegno della reputazione dei prodotti agroalimentari dell’UE, introduce anche un regolamento per migliorare l’applicazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali (ovvero quelle che non garantiscono un compenso al produttore, definite in inglese Unlikely to Pay, UTP), adottata cinque anni fa, ma rimasta in gran parte inapplicata.
ACQUISTI CONSAPEVOLI E BENESSERE ANIMALE
La Commissione non ha ripreso in mano tutte le carte, promulgando un regolamento ex novo (che era la richiesta degli agricoltori francesi), preferendo invece inserire nuove forme di controllo e chiarimento delle normative che dovranno essere applicate. Il quadro UTP stabilisce un livello minimo di protezione, elencando 16 pratiche sleali vietate a livello europeo; la stesura del nuovo regolamento ha visto la CE lavorare con diversi Stati membri, che hanno portato avanti le richieste e le preoccupazioni del proprio settore agricolo.
Questo lavoro di concerto renderà possibile l’attuazione coerente, in tutto il Blocco, delle normative, impedendo la nascita di zone d’ombra che andrebbero a minare la solidità della filiera agroalimentare europea. Bruxelles ha creato un fondo pari a 132 milioni di euro per sostenere le nuove iniziative, fra cui la promozione dei prodotti agroalimentari sostenibili nel mercato interno e nel mondo.
- Di questa disponibilità economica, 63,4 milioni di euro andranno alla promozione nei Paesi terzi (Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Nord America e Regno Unito) e 58,6 milioni di euro per quella nel mercato UE.
- Per la promozione interna, l’importo più consistente di 28,8 milioni di euro è destinato a programmi volti ad accrescere la consapevolezza e il riconoscimento dei prodotti coltivati in modo biologico e sostenibile, anche con standard più elevati di benessere animale.
- 17,1 milioni di euro saranno distribuiti per misure di informazione e promozione incentrate sui regimi di qualità dell’UE, in particolare sulle Indicazioni Geografiche; altri 12,7 milioni di euro sono destinati a stimolare il consumo di frutta e verdura fresca nel contesto di diete equilibrate.
- Infine, 10 milioni di euro saranno messi da parte per “interventi in caso di gravi perturbazioni del mercato, perdita di fiducia dei consumatori o altri problemi”.
Christophe Hansen, Commissario per l’Agricoltura e l’alimentazione, ha commentato:
Il settore agroalimentare dell’UE è una potenza mondiale delle esportazioni. I nostri prodotti e il nostro patrimonio culinario sono rinomati in tutto il mondo, e giustamente. Sono lieto che possiamo continuare a promuoverli l’anno prossimo con un bilancio di 132 milioni di euro. Possiamo essere orgogliosi del modo in cui produciamo cibo qui nell’UE. “Enjoy, it’s from Europe!” è il nostro marchio e dobbiamo assicurarci che sia riconosciuto e compreso in tutto il mondo, per ottenere il miglior valore per i nostri agricoltori e produttori.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link