Arrivato il patto extra-giudiziale dopo la causa per diffamazione. La nomina di Richard Grenell
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK – La rete televisiva Abc ha annunciato l’accordo extra processuale per archiviare una causa di diffamazione aperta da Donald Trump. Il network verserà 15 milioni di dollari a una fondazione e a un museo presidenziali, ancora da crearsi, un altro milione di dollari per le spese legali di Trump e pubblicherà un messaggio di scuse per le parole del conduttore George Stephanopoulos in un’intervista realizzata a marzo.
Il giornalista aveva ripetutamente detto che Trump era stato ritenuto colpevole di stupro nei confronti della scrittrice E. Jean Carroll. I legali dell’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca avevano definito le sue dichiarazioni «false, maliziose e mirate a recare danno». Nel 2023 la magistratura civile ha riconosciuto Trump colpevole di abuso sessuale (in un episodio avvenuto negli anni Novanta) e di successiva diffamazione nei confronti della scrittrice, ordinandogli di pagarle 88 milioni di dollari di danni, ma non ha mai certificato le accuse di stupro denunciate da Carroll, per mancanza del livello di prove necessario.
Il patteggiamento è stato criticato da alcuni commentatori del partito democratico e dei media, secondo i quali Abc avrebbe dovuto lottare: il giudice aveva deciso il giorno prima che Stephanopoulos avrebbe dovuto deporre in tribunale. «Un terribile precedente», scrive l’ex esperto di media del Washington Post Paul Fahri su X. Su Fox News, la tv di destra di Rupert Murdoch, il consigliere di Trump, Jason Miller, affermava ieri che «il tono dei media è cambiato» in modo più favorevole verso il presidente-eletto.
Continuano le nomine per la nuova amministrazione: Richard Grenell, ex ambasciatore in Germania, è il futuro inviato speciale per trattare le questioni più delicate di politica internazionale. «Ric lavorerà su alcuni dei dossier più scottanti nel mondo, compreso quello del Venezuela e della Corea del Nord», ha scritto Trump in un messaggio sul social media Truth. Grenell puntava al ruolo di segretario di Stato, che è andato al senatore della Florida Marco Rubio. Il suo modo diretto di entrare nelle vicende della diplomazia è stato spesso oggetto di polemiche, ma ha sempre riscosso l’apprezzamento di Trump. Grenell era presente all’incontro di Trump con Zelensky prima delle elezioni.
Il presidente eletto, accolto dal grido «USA! USA!», è apparso sabato alla partita annuale di football tra le accademie dell’Esercito e della Marina (ha vinto la Marina) accompagnato da personaggi che ha scelto per il suo nuovo governo come l’ex deputata Tulsi Gabbard (direttrice dell’Intelligence nazionale) e Kash Patel (direttore dell’Fbi): un modo per sottolineare l’appoggio per nomine controverse. Durante l’inno nazionale Trump era accanto al presentatore di Fox e veterano di guerra Pete Hegseth, scelto per guidare il Pentagono; il governatore della Florida Ron DeSantis, un’alternativa per quella poltrona, era presente (dovrebbe nominare lui la nuora di Trump, Lara, come senatrice al posto di Rubio) ma in posizione più marginale. Alla partita Trump ha incontrato il generale C.Q. Brown, il capo di stato maggiore congiunto delle Forze armate, il cui futuro è incerto nella nuova amministrazione.
J.D. Vance, futuro vicepresidente, ha invitato Daniel Penny, ex Marine 26enne di recente giudicato non colpevole di omicidio colposo in un caso celebre. Nel maggio 2023, Penny ha soffocato un uomo senza fissa dimora afroamericano con problemi mentali, Jordan Neely, nella metro di New York: era intervenuto dopo che Neely aveva spaventato altri passeggeri, ma la procura sosteneva che agì in modo irresponsabile bloccando l’uomo in una morsa al collo anche dopo che aveva smesso di muoversi. Per Vance la procura voleva «rovinargli la vita».
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