(Teleborsa) – E’ spesso a rischio la guida dei giovani italiani che, sulla scorta delle cattive abitudini “ereditate” dagli adulti, eccedono in velocità e distrazione (l’uso del telefonino) e spesso si mettono al volante in uno stato di alterazione psico-fisica che offusca la lucidità ed i riflessi. Alla prima settimana di applicazione del nuovo Codice della Strada, l’Osservatorio “Non chiudere gli Occhi” di Skuola.net e Autostrade per l’Italia fotografa la situazione su un campione di 2.124 giovani tra i 16 ed i 25 anni.
Dall’Osservatorio, che si inserisce all’interno dell’omonimo progetto di sensibilizzazione rivolto direttamente a studenti e scuole, emerge che, fra gli under 25 che abitualmente conducono un mezzo a due o quattro ruote – automobile, moto, motorino, microcar, bicicletta o monopattino – ben 1 su 5 ammette di avere un approccio genericamente distratto quando ha un volante o un manubrio in mano. Un comportamento che spesso è frutto della sottovalutazione del rischio: quando capita di dover scegliere se salire o meno in macchina con un conducente che non è in condizioni di guidare – perché ubriaco, assonnato o altro – in 4 casi su 5 si opta per la soluzione più rischiosa, ovvero accettare il passaggio, ignorando la paura (59%) o facendo finta di nulla (19%). Solo il 22% si è operato attivamente per provare a far desistere il conducente dal mettersi alla guida. E la cosa ancora più allarmante è che non si tratta di uno scenario così raro: è capitato a oltre un terzo degli intervistati (31%).
In questo contesto di scarsa consapevolezza si arriva anche a normalizzare la distrazione: 1 su 5 usa lo smartphone spesso e volentieri senza vivavoce o device di interfaccia guidatore come l’infotainment della propria vettura. Solo la metà esatta del campione intervistato può affermare di non utilizzare mai lo smartphone in maniera scorretta (il 49%) e di non averlo mai e poi mai impiegato per realizzare contenuti social mentre era alla guida (il 50%). Il che vuol dire che realizzare selfie, dirette social o video mentre si guida è una prassi non inconsueta. Non mancano poi coloro a cui accade sovente di guidare in stato alterato da alcol o “sostanze” (18%), di superare i limiti di velocità (39%) o di mettersi in viaggio anche se molto stanchi o assonnati (66%).
Ne emerge quasi a un quinto dei guidatori (19%) che dichiara di aver provocato almeno un incidente a causa del suo comportamento al volante. E che un ulteriore terzo abbondante (35%) ci sia andato molto vicino. Un dato in peggioramento rispetto al passato: lo scorso anno solo al 12% dei partecipanti era capitato di aver causato un incidente.
Peggiora sensibilmente la quota di chi guida a velocità eccessiva: capita al 39% del campione 2024, contro il 28% registrato 12 mesi fa. Come anche la percentuale di coloro che rispettano, alla guida, le principali norme di sicurezza come allacciare le cinture o indossare il casco: oggi solo il 64% si dichiara sempre ottemperante, contro l’81% rilevato precedentemente.
A fare da volano a questa diffusa “diseducazione stradale”, potrebbe essere determinante la quasi totale assenza di una corretta informazione sul tema,. E nonostante l’educazione stradale faccia parte degli insegnamenti inclusi nell’Educazione Civica, appena il 18% dei giovani afferma di aver trattato l’argomento tra i banchi di scuola, una percentuale peraltro in aumento rispetto al 14% dello scorso anno, a cui si affianca un 33% a cui è capitato una singola volta. Tutti gli altri – il 49% degli intervistati – non sono mai stati mai raggiunti da iniziative di questo tipo.
Alla crescita dell’educazione stradale a scuola ha contribuito anche il “Progetto sicurezza stradale a scuola – Non chiudere gli occhi” al quale hanno aderito nel 2023 oltre 220 istituti, coinvolgendo circa 19 mila alunni, in più di 860 classi. La proposta didattica di Autostrade per l’Italia offre anche quest’anno agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado un pacchetto “chiavi in mano” di attività sull’educazione stradale, inclusa la possibilità di far cimentare i propri studenti con un contest creativo o di poter incontrare a scuola esperti e testimonial. Prosegue così l’impegno di Autostrade per l’Italia per sensibilizzare i più giovani sul tema della sicurezza stradale e sul rispetto dei comportamenti corretti alla guida.
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