Leggi l’emendamento per i nuovi costi sulla cittadinanza italiana

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Italianismo ha avuto accesso esclusivo all’emendamento presentato nell’ambito della Manovra 2025 (Legge di Bilancio), presso il Parlamento italiano, il che può aumentare notevolmente i costi per i discendenti italiani che chiedono il riconoscimento della propria Cittadinanza italiana.

La proposta prevede oneri amministrativi sia per le pratiche svolte nei comuni che per quelle svolte dai consolati italiani, nonché spese aggiuntive per il rilascio di documenti storici.

Queste misure rappresentano un impatto diretto su migliaia di famiglie in Brasile e in altri paesi del Sud America, dove vive una delle più grandi comunità di discendenti italiani nel mondo.

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Principali modifiche proposte nell’emendamento

  1. Tassa fino a 600 euro per i processi amministrativi (nella comunità):
    I comuni italiani possono addebitare un contributo amministrativo fino a euro 600 per ogni richiedente maggiorenne che richiede il riconoscimento della cittadinanza direttamente ai Comuni.
  2. Aumento tasse consolari:
    Per le pratiche svolte presso i consolati si applicano le tariffe attuali euro 300 sarà raddoppiato, raggiungendo euro 600 per richiedente.
  3. Tariffa per certificati storici:
    Verrà istituita una tassa amministrativa proporzionale all’età dei documenti emessi da atti con più di 100 anni, con un limite di euro 300 tramite certificato.
  4. Ripartizione degli importi incassati:
    Le entrate delle tasse consolari saranno ridistribuite. Il 50% va al rafforzamento dei servizi consolari, compresa l’assunzione di personale locale per accelerare i processi di cittadinanza e migliorare le infrastrutture.

Impatto sui discendenti italiani

La proposta di aumento delle tariffe potrebbe agevolare l’accesso Cittadinanza italiana per molte famiglie, soprattutto in Brasile, dove l’euro ha un impatto finanziario più significativo a causa della svalutazione della valuta locale.

Il processo di riconoscimento della cittadinanza È già noto per essere costoso e burocratico, comportando raccolta di documenti, traduzioni giurate, apostille e viaggi presso consolati o municipi italiani.

Il raddoppio delle tasse consolari e la nuova tariffa per i certificati storici aggiungono un ulteriore onere a un sistema già finanziariamente gravoso per molte famiglie.

La tesi del governo italiano

Il governo italiano giustifica la misura come un modo per coprire i crescenti costi delle procedure amministrative e modernizzare i servizi consolari.

Secondo il testo dell’emendamento, parte dei fondi raccolti serviranno ad assumere personale temporaneo e a migliorare le infrastrutture degli uffici consolari, con l’obiettivo di ridurre l’arretrato dei processi pendenti.

Raccolta dei contributi: testo dell’emendamento

Art. 91-bis – Rischio di contributo alla crescita della città italiana nel sangue

  1. I Comuni possono presentare richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana dietro pagamento di un contributo amministrativo pari a euro 600 per ciascun richiedente maggiorenne. La prima richiesta non si applica alle istanze presentate tramite consolati, soggette esclusivamente ai contributi già previsti dal decreto legislativo 3 febbraio 2011, n. 71.
  2. Per la fornitura di certificati di stato civile emessi da atti risalenti a più di 100 anni sarà dovuta una tassa amministrativa proporzionale al numero di anni trascorsi dalla registrazione. Il limite è euro 300.
  3. Le richieste presentate ai Comuni nell’ambito delle procedure indicate saranno considerate inammissibili qualora il pagamento non venga effettuato nei termini previsti.
  4. I contributi raccolti verranno interamente utilizzati dai Comuni e ridistribuiti come sopra descritto.

Critiche e preoccupazioni

Gli esperti sottolineano che le nuove tariffe rappresentano un ostacolo significativo all’accesso Cittadinanza italiana, soprattutto per i discendenti di italiani provenienti da paesi economicamente meno favoriti. Inoltre, il provvedimento è stato interpretato come un tentativo di limitare il numero delle richieste di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, rendendo difficile l’esercizio di un diritto storico e giuridico.

Con le nuove accuse, molte famiglie potrebbero abbandonare il processo, facendo il riconoscimento dell’art Cittadinanza italiana un privilegio accessibile solo a una minoranza.

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O Italianismo continua a monitorare gli sviluppi di questa proposta nel Parlamento italiano.

Leggi il testo completo dell’emendamento che dovrà essere approvato nel 2024, con effetto dal 01/01/2025:

91-bis

Rischio di contribuire alla crescita della città italiana iure sanguinis

L’articolo 1, comma 429, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è abrogato. Resta da fare per applicare le misure previste per tutti i derivati ​​entranti che contribuiscono ai rischi del consolamento finanziario finale al 31 dicembre 2024.

Posso comunicare di assoggettare le domande di riconoscimento della cittadinanza italiana presentate ai sensi degli articoli 1, 2, 3 e 14 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, e degli articoli 1, 2, 7, 10, 11 e 12 della legge 13 giugno 1912, n. 555 per il pagamento di un contributo amministrativo inferiore a 600 euro per il reddito massimo. Il primo periodo non si applica a tutti i poteri presentati per la procedura dell’ufficio consolari, quindi concorre solo alle disposizioni del decreto legislativo 3 febbraio 2011, n. 71.

Per il lascio di certificati o strati di stato civile formati da oltre un secolo e relativi a diverse persone dai richiedenti è vouto un contributo amministrativo in misura non superiore a euro 300 per ciascun atto. Per la ricchissima correlazione tra l’identità dello stato civile e la formazione della persona e del nome della persona, il contributo è essenziale. Non sono associate al contributo di cui al presente comma le richieste presentate da pubbliche amministrazioni.

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Le domande presentate ai comuni nell’ambito dei procedimenti di cui ai commi 1 e 2 sono improcedibili, in caso di mancato o inesatto pagamento dei contributi ivi previsti nei termini stabilità dal comune conformemente al proprio ordinamento. Ho contribuito con i rischi della sensibilità che ho dato con 1 e 2 completamente acquisiti al bilancio del comune. Il resto resta con le attuali disposizioni in materia di imposizioni governative.

All’articolo 7-bis della sezione I della tabella dei diritti consolari da riscuotersi dagli uffici diplomatici e consolari allegata al decreto legislativo 3 febbraio 2011, n. 71, le parole «euro 300,00» sono sostituite dalle seguenti: «euro 600,00».

Venivo dal contributo al controllo della crescita della città italiana, in tutti gli articoli 7-bis del comma I dalla tabella davo la consolazione del riscuotersi della diplomazia ufficiale e consolazione, addotti al decreto legislativo 3 febbraio 2011 , N. 71, nella prima metà dell’anno 2025, tutto lo stato di previsioni del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per essere ripartiti:a) per il cinquanta per cento con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, agli uffici consolari in proporzionali contributi rissi. Le somme accreditate agli uffici consolari sono destinazione al rafforzamento dei servizi consolari per i cittadini italiani residenti o presenti all’estero, con priorità per la contrattualizzazione di personale locale reclutati da agenzie di somministrazione di lavoro con contratto a termina; di consentire, sotto la direttiva e il controllo della funzione consolare, tutto lo smaltimento dell’arretrato riguardante la pratica di cittadinanza presentata pressione in medesimi uffici consolari e tutta l’erogazione di servizi consolari ai cittadini italiani;b) per il cinquanta per cento nella funzionamento delle consolle uffici all’estero e oltre Spese di conto capitale.





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