Presenze in aumento: +10%, ma il Natale è senza spinta

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CREMONA – Lombardia motore del turismo e Cremona e la sua provincia stanno al passo della regione. Ma non per le feste natalizie, quando il freddo tiene lontani i gruppi organizzati, il turismo business si ferma e i vacanzieri preferiscono i laghi e le località di montagna. Dal 15 dicembre e fino all’Epifania a Cremona gli alberghi restano con i tassi di occupazione delle camere più bassi di tutto l’anno. Una flessione che, però, colpisce meno le strutture extra alberghiere, ossia i Bed&Breakfast e gli affitti brevi.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione delle strutture ricettive nelle diverse province lombarde in occasione del prossimo ultimo dell’anno, Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, spiega che il lago di Como raggiunge una media del 90% e in determinate zone iconiche come Menaggio, Como, Cernobbio, Torno e Lecco si sale al 95%. Scenario analogo sul lago di Garda, dove località come Salò, Desenzano e Sirmione stimano un’occupazione sopra il 90%. Per quanto riguarda le città d’arte, Milano si conferma ai vertici con l’85%, mentre a Brescia, Bergamo, Varese e Monza mediamente si posizionano sopra l’80%. Mantova, Cremona, Pavia, Lodi presentano stime sopra il 70%. L’ultimo a Cremona, insomma, lo fanno solo i cremonesi che restano in città.

Non solo le feste di Natale, quando il richiamo delle località di montagna è giocoforza imbattibile, ma anche gennaio e febbraio. «Questi mesi — spiega l’assessore al Turismo, Luca Burgazzi — sono una delle debolezze su cui stiamo lavorando insieme ad altre realtà per potenziare l’attrattività. Altro elemento da ‘spingere’ è la domenica sera».

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Quanto ai dati di tutto l’anno, «da gennaio a novembre 2024 — spiega Mazzali — i pernottamenti in Lombardia si attestano a 50 milioni, con una crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Già lo scorso anno la nostra Regione aveva segnato un punto di svolta con 51 milioni pernottamenti e un incremento del 17% rispetto al 2019, anno d’oro del turismo nazionale. La Lombardia si conferma, per il secondo anno consecutivo, un forte motore del turismo italiano». Numeri confermati da Burgazzi: «Nel 2024 registriamo un aumento del 10% nel numero dei pernottamenti rispetto al 2023, superando il dato nazionale che si ferma al +4%. Cremona — aggiunge Burgazzi — è una città tranquilla e attrattiva dal punto di vista culturale. I picchi di affluenza turistica si registrano in occasione degli eventi legati alla musica. Non abbiamo laghi o montagne, ma registriamo numeri interessanti». C’è ora anche la novità del cicloturismo «per cui c’è molto interesse da parte degli operatori». Burgazzi registra anche l’aumento delle strutture extra alberghiere, «i cui posti letto hanno ormai superato quelli offerti dagli hotel. Un fenomeno che va monitorato dal punto di vista sociale, visto che riduce la disponibilità abitativa. In queste strutture la flessione di occupazione dei posti letto nelle feste si sente un po’ meno».

Conferma Silvio Lacchini di Cremona Hotels: «Il periodo che va dal 15 dicembre all’Epifania è quello in cui l’occupazione delle camere è più bassa. Noi chiudiamo uno o due alberghi per fare le manutenzioni». Ma al di là del periodo ‘debole’, Lacchini è ottimista: «Storia e tradizione sono dalla nostra parte. Fra i giovani il desiderio di viaggiare è in aumento e supera quello di altre spese una volta considerate più essenziali, come l’auto. Assistiamo a un incremento di prezzi che arriva al raddoppio nelle destinazioni ‘brand’, quelle più di moda. Pensiamo solo ai prezzi degli skipass in montagna. E sul lago di Como in alta stagione un due stelle chiede 200 euro a notte. Cremona è riuscita a ritagliarsi uno spazio perché conosciuta e ancora economica. Qui poi c’è anche tanto turismo business, legato al lavoro. E c’è ancora spazio per crescere grazie alle università. Gli alberghi devono continuare ad investire, così come la città, per essere sempre più comoda ed accogliente. E un’attenzione particolare va data alla sicurezza. Attenzione poi al proliferare dei B&B che riduce la disponibilità di abitazioni per i giovani».

Altro dato interessante fornito dalla Regione è quello relativo al bilanciamento dei flussi turistici fra capoluoghi e territorio da gennaio ad agosto: la provincia di Cremona è quella più equilibrata con un ‘peso’ del 42,9% per la città e del 57,1% per il territorio. Non c’è solo Cremona, insomma.





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